luci benni
|
domenica 6 dicembre 2020
|
perplessa
|
|
|
|
Lo leggo dappertutto: un capolavoro del cinema. Dal canto mio - che non sono un'esperta di cinema - ho visto uno stupendo Bogart, una ottima regia, splendide immagini, ma una trama confusissima. Un'ottima prova per valutare il livello di intuizione, capacità cognitiva, attenzione e immaginazione dello spettatore.
|
|
[+] lascia un commento a luci benni »
[ - ] lascia un commento a luci benni »
|
|
d'accordo? |
|
daniele fanin
|
venerdì 12 giugno 2020
|
la grande complicazione
|
|
|
|
Il Grande Sonno, considerato uno dei maggiori film noir della storia del cinema, ebbe una produzione quasi altrettanto complicata della storia che narra, tratta, ed ammorbidita per compiacere i rigidi canoni della censura di Hollywood imposti dal Codice Hays, dall’omonimo romanzo del 1939 di Raymond Chandler, con cui era nato il personaggio di Philip Marlowe.
Finito di girare nel 1945, poi ampiamente rigirato per dare piu’ spazio a Lauren Bacall e, soprattutto, al suo coinvolgimento con Humprey Bogart, Il Grande Sonno raggiunge finalmente le sale nel 1946, pochi mesi dopo l’opportuno matrimonio fra i suoi due principali attori.
Come noto, la storia e’ oltremodo barocca, e vuole la leggenda che lo stesso Raymond Chandler, interpellato dal regista in merito ad alcuni passaggi della narrazione, non sia stato in grado di spiegarli.
[+]
Il Grande Sonno, considerato uno dei maggiori film noir della storia del cinema, ebbe una produzione quasi altrettanto complicata della storia che narra, tratta, ed ammorbidita per compiacere i rigidi canoni della censura di Hollywood imposti dal Codice Hays, dall’omonimo romanzo del 1939 di Raymond Chandler, con cui era nato il personaggio di Philip Marlowe.
Finito di girare nel 1945, poi ampiamente rigirato per dare piu’ spazio a Lauren Bacall e, soprattutto, al suo coinvolgimento con Humprey Bogart, Il Grande Sonno raggiunge finalmente le sale nel 1946, pochi mesi dopo l’opportuno matrimonio fra i suoi due principali attori.
Come noto, la storia e’ oltremodo barocca, e vuole la leggenda che lo stesso Raymond Chandler, interpellato dal regista in merito ad alcuni passaggi della narrazione, non sia stato in grado di spiegarli. Pertaltro, la capace regia di Howard Hawks riesce a tenere costantemente viva l’attenzione dello spettatore, sapientemente spostando il baricentro narrativo dagli sviluppi della storia criminale agli sviluppi dell’attrazione fra Vivian Rutledge, interpretata da Lauren Bacall al suo quarto film dopo l’esordio, neppure ventenne, sempre per la regia del suo pigmalione Howard Hawsk, in Acque del Sud, ove aveva incontrato l’uomo, di venticinque anni piu’ vecchio, al terzo matrimonio e gia’ famoso, con cui formera’ uno dei sodalizi di vita e arte piu’ famosi della storia del cinema e che qui interpreta Philip Marlowe, un’altra sofisticata prova d’attore di Humphrey Bogart, come sembre abile nel sovrapporre un’abrasiva cinicita’ ad un’Insopprimibile umanita’.
Il film infatti, pur interessante nella costruzione narrativa a scatole, una sorta di matrioska del crimine e del marcio dell’animo umano, non nasconde, fin dalle anteprime pubblicitarie, di focalizzarsi principalmente sui due attori principali e anche nello svolgimento privilegia i piani ravvicinati e il fitto e sessualmente carico dialogo, spesso realmente vivace e arguto, fra Bogart e Bacall, senza curarsi troppo di spiegare, neppure alla fine, l’esatta dinamica dei fatti e le loro ragioni: nella versione originale era infatti stata girata una scena in cui Marlowe e l’ispettore Bernie Ohls, ben reso da Regis Toomey, ripercorrono e chiariscono cio’ che e’ esattamente successo, ma lo spezzone venne sacrificato nella versione finale del 1946 a favore di un sostanziale sviluppo del personaggio di Lauren Bacall e della sua relazione con Humprey Bogart.
Nonostante questi evidenti espedienti commerciali, e’ indubbio che il film ha rappresentato una pietra miliare nella storia del film noir piu’ classico: sebbene non particolarmente innovativo ne’ nella struttura ne’ nell’uso della macchina da presa, la prova d’attore di Bogart, gia’ stella di prima grandezza di Hollywood, lo conferma nell’olimpo dell’investigatore privato come un’icona, cinica ma profondamenter umana, del genere: acorche’ altri attori abbiano interpetato Sam Spade e Philip Marlowe, nell’immaginario collettivo i protagonisti de Il Falcone Maltese e Il Grande Sonno rimarranno indissoluibilmente legati all’espressione di Humphrey Bogart.
Un film che tutti gli amanti della storia del cinema dovrebbero vedere e che ha mantenuto aanche dopo molti anni una sufficiente attualita’ ed una indiscutibile attrazione, che va ben oltre quella pubblicizzata fra Humprey Bogart e Lauren Bacall.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a daniele fanin »
[ - ] lascia un commento a daniele fanin »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
lunedì 3 febbraio 2020
|
un grande noir nella nebbia del mistero
|
|
|
|
Il film un thriller noir del 1946 è un classico del cinema, un film cult nel suo genere, tratto dal romanzo di Raymond Chandler è la prima avventura scritta del detective Philipp Marlowe, che apparve spesso al cinema (Dick Powell per primo e poi tra i tanti: James Garner in L'ispettore Marlowe e nel remake de Il Grande sonno Robert Mitchum in Marlowe indaga).
Il film sembra avvolto in una grande nebbia che cela e svela poco a poco, delitti, ricatti, estorsioni, droga, bische e gioca d'azzardo in un vortice di sospetti e piste false, una trama invero complesso che alla fine lascia (volutamente) alcuni interrogativi.
Marlowe investigatore privato (Humphrey Bogart) è assoldato dal generale Sternwood perchè sorvegli una delle due figlie (entrambe di facili costumi) Carmen (Martha Vichers modella USA che ebbe una breve carriera cinematografica) e scopra chi la ricatti.
[+]
Il film un thriller noir del 1946 è un classico del cinema, un film cult nel suo genere, tratto dal romanzo di Raymond Chandler è la prima avventura scritta del detective Philipp Marlowe, che apparve spesso al cinema (Dick Powell per primo e poi tra i tanti: James Garner in L'ispettore Marlowe e nel remake de Il Grande sonno Robert Mitchum in Marlowe indaga).
Il film sembra avvolto in una grande nebbia che cela e svela poco a poco, delitti, ricatti, estorsioni, droga, bische e gioca d'azzardo in un vortice di sospetti e piste false, una trama invero complesso che alla fine lascia (volutamente) alcuni interrogativi.
Marlowe investigatore privato (Humphrey Bogart) è assoldato dal generale Sternwood perchè sorvegli una delle due figlie (entrambe di facili costumi) Carmen (Martha Vichers modella USA che ebbe una breve carriera cinematografica) e scopra chi la ricatti. All'uscita incontra l'altra sorella Vivian (Lauren Bacall da poco moglie di Bogart e che avrà una lunga carriera cinematografica e teatrale) che vuole sapere il motivo della visita senza avere risposta. Marlowe va a casa del sospettato, un antiquario di libri di nome Geiger, ma lo trova ucciso e Carmen drogata nonchè una macchina fotografica nascosta in una statua.Dopo questo fatto è un succedersi convulso di avventure, inseguimenti, ricatti, delitti, nella vicenda entra un biscazziere di lusso Eddie Mars (John Ridgely caratterista in numerosi film) che nasconde dietro la bisca un'attività ricattatoria, ha una relazione con Vivian accanita giocatrice e ricattata dallo stesso Mars, ma alla fine si ribella al biscazziere e si allea con Marlowe. Il colpo di scena finale è veramente notevole e spesso sarà replicato in altri film, comunque non vado avanti nella trama per non togliere la suspence a chi volesse vedere il film che ancora adesso merita ampiamente la visione.
Il film si regge innanzitutto sulla regia del grande Howard Hawks che nella sua lunga carriera cinematografica ha girato innumerevoli successi tra i quali: Susanna, Il sergenteYork, Il fiume rosso. Un dollaro d'onore, Acque del Sud in cui la Bacall conobbe e si innamorò di Bogart.
Il regista ha saputo abilmente assemblare tanti motivi e vicende in un ritmo serrato che non lascia distrarre neanche per un momento l'attenzione dello spettatore, i dialoghi sia pure ridotti all'essenzialità sono intelligenti, i colpi di scena anche talvolta un pò poco logici sono coinvolgenti l'attenzione grazie ad un suspence continua. Inoltre la recitazione è adeguata con un grande Bogart che recita un Marlowe indimenticabile, molto brava anche Lauren Bacall che seppure giovane e agli inizi della carriera, recita con disinvoltura la parte dell'ambigua Vivian, bravi tutti i comprimari tra questi la giovane e bella Dorothy Malone che si rivelerà nella sua, sia pur breve carriera, un'ottima attrice (Occhio caldo del cielo, Oscar come attrice n.p. in Come le foglie al vento).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
stenoir
|
sabato 5 marzo 2016
|
"può togliere la giacca se vuole"
|
|
|
|
Così inizia Il Grande sonno, grande film noir del 1946 di Howard Hawks, tratto dal romanzo di Raymond Chandler.
Il detective privato Philip Marlowe (Humphrey Bogart) viene convocato dal Generale Sternwood per scoprire chi sta ricattando la sua secondogenita; quello che pare essere un lavoro di routine si trasforma in una complessa vicenda che coinvolgerà svariati personaggi tra quali Vivian (Lauren Bacall), la figlia maggiore del generale. Una vicenda talmente complessa e intricata che gli stessi attori non capivano che stesse succedendo e come si evolvesse la trama.
Il Grande sonno rimane un capostipite del genere noir e un film coinvolgente, così come le interpretazioni del duo Bogart-Bacall, coppia anche nella vita privata.
[+]
Così inizia Il Grande sonno, grande film noir del 1946 di Howard Hawks, tratto dal romanzo di Raymond Chandler.
Il detective privato Philip Marlowe (Humphrey Bogart) viene convocato dal Generale Sternwood per scoprire chi sta ricattando la sua secondogenita; quello che pare essere un lavoro di routine si trasforma in una complessa vicenda che coinvolgerà svariati personaggi tra quali Vivian (Lauren Bacall), la figlia maggiore del generale. Una vicenda talmente complessa e intricata che gli stessi attori non capivano che stesse succedendo e come si evolvesse la trama.
Il Grande sonno rimane un capostipite del genere noir e un film coinvolgente, così come le interpretazioni del duo Bogart-Bacall, coppia anche nella vita privata. Un film consigliato agli amanti del genere noir/poliziesco e del Cinema in generale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stenoir »
[ - ] lascia un commento a stenoir »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
sabato 6 febbraio 2016
|
fra omicidi e belle donne
|
|
|
|
Humphrey Bogart veste i panni di un investigatore privato chiamato in causa dal generale Sternwood con l'intento di sbrogliare la matassa familiare che coinvolge le sue due belle figlie immischiate in affari poco puliti. La trama è volutamente contorta, si crea un intreccio enigmatico fatto di omicidi misteriosi, il tutto accompagnato dallo charme di Bogart impegnato in una delle sue più classiche recitazioni.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
ermanno67
|
mercoledì 30 dicembre 2015
|
culmine del "nero" anni '40
|
|
|
|
Il culmine del genere "nero" anni '40, il che vuol dire uno dei capolavori assoluti del cinema. Howard Hawks rende magistralmente l'atmosfera, il cupo fascino di una città notturna, tentacolare e aberrante, dal cattivo tempo e piena di malviventi. Il film mostra il crimine stratificato in tutte le classi sociali, ognuno avendo possibili motivazioni e possibili mezzi per delinquere. Un universo corrotto, popolato da ogni specie di depravati: il buio che alberga nel cuore degli uomini viene messo a nudo (censura di allora permettendo). La vicenda, da un romanzo di Raymond Chandler, é volutamente tortuosa, complicata, inestricabile - una delle ragioni del fascino di un film in cui il viaggio conta più che la destinazione - ma terribilmente divertente grazie alla sceneggiatura dell'esperto Jules Furthman, scrittore molto intonato al regista col suo stile secco e incisivo e un sottile senso dell'umorismo, il futuro premio Nobel William Faulkner e la giovane Leigh Brackett; alla fotografia plumbea di Sid Hickocx e alla musica particolarmente suggestiva di Max Steiner.
[+]
Il culmine del genere "nero" anni '40, il che vuol dire uno dei capolavori assoluti del cinema. Howard Hawks rende magistralmente l'atmosfera, il cupo fascino di una città notturna, tentacolare e aberrante, dal cattivo tempo e piena di malviventi. Il film mostra il crimine stratificato in tutte le classi sociali, ognuno avendo possibili motivazioni e possibili mezzi per delinquere. Un universo corrotto, popolato da ogni specie di depravati: il buio che alberga nel cuore degli uomini viene messo a nudo (censura di allora permettendo). La vicenda, da un romanzo di Raymond Chandler, é volutamente tortuosa, complicata, inestricabile - una delle ragioni del fascino di un film in cui il viaggio conta più che la destinazione - ma terribilmente divertente grazie alla sceneggiatura dell'esperto Jules Furthman, scrittore molto intonato al regista col suo stile secco e incisivo e un sottile senso dell'umorismo, il futuro premio Nobel William Faulkner e la giovane Leigh Brackett; alla fotografia plumbea di Sid Hickocx e alla musica particolarmente suggestiva di Max Steiner. Come in tutti i film seri di Hawks c'è una parte di commedia, nelle schermaglie di Bogart in generale con le donne - tutte quelle del film praticamente gli si buttano addosso - e in particolare con Laureen Bacall. L'attore, in una delle sue interpretazioni mitiche, ha battute memorabili (come "In giro non si fa che vedere un sacco di pistole e niente cervello") e con la Bacall - che gli tiene testa - ha una particolare alchimia, formando una coppia splendida. Si susseguono scene da antologia, momenti magici. La genialità di Hawks nel mescolare dramma e commedia trova, raccontando un pazzo mondo, una finissima realizzazione. Tutti gli attori sono eccezionali, dall'indimenticabile Elisha Cook Jr. a Dorothy Malone, un talento che il cinema non ha valorizzato come avrebbe meritato, agli efficacissimi John Ridgely e Martha Vickers, ammaliante, di grande presenza schermica in grado da rubare la scena persino a Bogart. Il detective Marlowe rappresenta con particolare autorevolezza l'aspirazione alla indipendenza e alla autonomia dell'eroe hawksiano, contro ogni prepotenza. Hawks era un liberale della vecchia frontiera che reagiva all'appiattimento e all'assoggettamento dell'individuo nella civiltà di massa della società americana moderna.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ermanno67 »
[ - ] lascia un commento a ermanno67 »
|
|
d'accordo? |
|
il befe
|
sabato 7 febbraio 2015
|
che coppia
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a il befe »
[ - ] lascia un commento a il befe »
|
|
d'accordo? |
|
shiningeyes
|
mercoledì 30 ottobre 2013
|
storico noir!
|
|
|
|
Tratto dall’omonimo romanzo di Raymond Chandler, “Il grande sonno” è uno dei più iconici film noir diretti dall’esperto del genere Howard Hawks. “Il grande sonno” ha tutto ciò che può offrire un noir di buona qualità: detective duri e sarcastici che sanno il fatto loro, criminali da quattro soldi fino a quelli potenti senza scrupoli, dark ladies affascinanti quanto fatali e gli intrecci complessi sempre difficili da districare.
La componente più importante per Hawks è una liscia narrazione, senza orpelli o scene superflue, tutto ridotto all’essenziale per garantire una successione dei fatti che possa attrarre lo spettatore nei meschini fatti della storia.
[+]
Tratto dall’omonimo romanzo di Raymond Chandler, “Il grande sonno” è uno dei più iconici film noir diretti dall’esperto del genere Howard Hawks. “Il grande sonno” ha tutto ciò che può offrire un noir di buona qualità: detective duri e sarcastici che sanno il fatto loro, criminali da quattro soldi fino a quelli potenti senza scrupoli, dark ladies affascinanti quanto fatali e gli intrecci complessi sempre difficili da districare.
La componente più importante per Hawks è una liscia narrazione, senza orpelli o scene superflue, tutto ridotto all’essenziale per garantire una successione dei fatti che possa attrarre lo spettatore nei meschini fatti della storia. Scontato dire che a prendere il sopravvento sui personaggi c’è un seducente e tosto Philip Marlowe, interpretato da un mitico Humphrey Bogart, il migliore nel saper vestire i panni di personaggi tosti e freddi, ma segnalerei anche una validissima Lauren Bacall, così lucente nella sua bellezza quanto oscura nei suoi modi e azioni. C’è un difficile compito di rendere al meglio una sceneggiatura molto articolata e piena di fatti e personaggi, infatti, per seguire al meglio al film tocca avere una certa dose di osservazione e attenzione, sennò non ci si capisce niente, ma credo che questo sia uno dei meriti fondamentali della pellicola, che aiuta ad aguzzare le nostre menti investigative per cercare di capire gli avvicendamenti e vedere se siamo capaci anche a noi di risolvere il caso.
Forse l’unica cosa appuntabile è la fin troppa asciuttezza di Hawks, che non supera comunque la bellezza e dinamicità del falcone maltese, ma si parla sempre di uno dei film storici del genere noir che mantiene il suo prestigio anche ai giorni nostri, e considerando l’età del film non è poco.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a shiningeyes »
[ - ] lascia un commento a shiningeyes »
|
|
d'accordo? |
|
matteo bettini corinaldo
|
martedì 16 aprile 2013
|
il più coinvolgente dei gialli
|
|
|
|
..un film entrato di forza nel gotha della storia del cinema.regia e attori di classe,ironici e autoironici,sequenze a ritmo infallibili,bellezze brune mozzafiato,bianco e nero nostalgico,troppo..unico difetto,se così si può dire:la trama del film,decisamente troppo arzigogolata(lo stesso chandler,autore del romanzo da cui è tratto il film,aveva dichiarato di non capirne il meccanismo!).Ad ogni modo,ce ne fossero,oggi.
|
|
[+] lascia un commento a matteo bettini corinaldo »
[ - ] lascia un commento a matteo bettini corinaldo »
|
|
d'accordo? |
|
pisciulino
|
domenica 23 ottobre 2011
|
il cinema nero al suo meglio
|
|
|
|
Si tratta di uno dei più bei film noir mai fatti, con una morbosa atmosfera di mistero e di complotto e un cast che rasenta la perfezione. Il film presenta una serie di quadri e personaggi entrati nella memoria collettiva degli spettatori. Il regista, chiaramente un moralista, riesce a rendere a meraviglia l'atmosfera opprimente di una Los Angeles afflitta da un pessimo clima e infestata da malviventi. Il fascino del film deriva anche dalla storia volutamente contorta oltre ogni limite narrativo e dal personaggio di Marlowe, tra idealismo ("Il mio mestiere rende poco se si è onesti") e realismo di uomo d'azione. Splendida la colonna sonora, che come nei film di 007 rende al meglio ogni situazione in maniera coinvolgente.
[+]
Si tratta di uno dei più bei film noir mai fatti, con una morbosa atmosfera di mistero e di complotto e un cast che rasenta la perfezione. Il film presenta una serie di quadri e personaggi entrati nella memoria collettiva degli spettatori. Il regista, chiaramente un moralista, riesce a rendere a meraviglia l'atmosfera opprimente di una Los Angeles afflitta da un pessimo clima e infestata da malviventi. Il fascino del film deriva anche dalla storia volutamente contorta oltre ogni limite narrativo e dal personaggio di Marlowe, tra idealismo ("Il mio mestiere rende poco se si è onesti") e realismo di uomo d'azione. Splendida la colonna sonora, che come nei film di 007 rende al meglio ogni situazione in maniera coinvolgente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pisciulino »
[ - ] lascia un commento a pisciulino »
|
|
d'accordo? |
|
|