Stefano Lusardi
Ciak
Forma tradizionale, contenuti occidentali, estremismo orientale: sintesi (disturbante) di tre elementi apparentemente contraddittori, che invece finiscono per confermare la vitalità dei cinema sudcoreano. La trama del terzo film del quarantenne Im Sangsoo sembra infatti solo confermare l’avvenuta globalizzazione dell’insoddisfazione esistenziale della classe media: la bella Hojung (Moon Son) è la classica casalinga inquieta, tutta dedita ad allevare il figlioletto adottato, mentre il marito avvocato rampante (Hwang Jungmin) se la spassa con l’amante, finché perbenismo e ipocrisia non vengono spazzati via da un travolgente adulterio. [...]
di Stefano Lusardi, articolo completo (1006 caratteri spazi inclusi) su Ciak Giugno 2004