Totò, Peppino e le fanatiche |
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Un film di Mario Mattoli.
Con Totò, Johnny Dorelli, Peppino De Filippo, Alessandra Panaro, Diana Dei.
continua»
Comico,
b/n
durata 90 min.
- Italia 1958.
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Totò Peppino e le fanatiche alle prese con il boomdi DanielaMacherelliFeedback: 210 | altri commenti e recensioni di DanielaMacherelli |
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sabato 18 agosto 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Totò Peppino e le fanatiche (regia di M. Mattoli, 1958) è un film-manifesto del boom economico in cui, a seguito dei cambiamenti rapidi dei consumi e della vita sociale, soprattutto cittadina, gli italiani, anche in ambito familiare, si trovano divisi tra chi accoglie prontamente le innovazioni tecnologiche proiettandosi in un futuro che appare portatore di benessere e di felicità, e chi invece resta spiazzato e non si sa adeguare al nuovo che avanza, vivendolo con diffidenza e impaccio; le donne appaiono più predisposte alle novità degli uomini, arrivando ad una sorta di simpatica tirannia familiare nei confronti di mariti perplessi e disorientati. La carrellata di innovazioni che il film mostra è pressocchè completa e riguarda sia la tecnologia in senso stretto sia le abitudini nell’alimentazione, nella cura della casa e nel vivere quotidiano: elettrodomestici di tutti i generi, automobili in grande quantità fino all’ingorgo finale, grissini al posto del pane, tende da campeggio per il week-end, importante simbolo della scoperta di rivoluzionario modo di vivere il tempo libero e il nuovo turismo di massa. Per quanto riguarda gli elettrodomestici, il film mostra una scena di vita domestica dove i protagonisti sono totalmente sopraffatti da essi e perdono il controllo della situazione: viene spontaneo fare un paragone con il cinema comico americano, dove già dagli anni Venti troviamo scene analoghe e addirittura interi cortometraggi dedicati all’argomento (Eletrictric house di B. Keaton, per citare un esempio) eloquenti testimonianze di una modernità tecnologica in anticipo di almento trent’anni sui tempi nostrani. Inoltre l’esilarante scenetta in cui le donne, mentre vogliono usare la lavatrice, si confondono con le etichette dei nuovi detersivi fino ad andare in totale confusione usando espressioni che sono in sostanza slogan pubblicitari, sembra un omaggio esplicito a Carosello che, iniziato nel 1957, era entrato da poco nelle case degli italiani portandovi un nuovo modo di fare pubblicità che inciderà notevolmente sulle abitudini di consumo e di vita. Nel finale si assiste ad una sorta di riscossa dei contestatori della modernità: Totò e Peppino, i due mariti che fino a quel momento si erano adattati obtorto collo alla situazione, sentendosi ormai totalmente sopraffatti dalla nuova quotidianità, reagiscono in modo deciso con i loro familiari per il ripristino di un equilibrio che, però, sappiamo destinato a non durare. L’esilarante Totò col suo stile comico improntato a battute brevi e fulminanti, giochi di parole caratterizzati dal nonsense, facezie e a una indimenticabile mimica, risulta in perfetto sincrono con Peppino De Filippo, che, con il suo modo di porsi più misurato e discreto, costituisce un contraltare e nel contempo un efficace completamento del duo comico. Gradevole e apprezzabile la presenza di un Johnny Dorelli poco più che ventenne.
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