Io confesso |
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Un film di Alfred Hitchcock.
Con Anne Baxter, Montgomery Clift, Karl Malden, Brian Aherne, Roger Dann.
continua»
Titolo originale I Confess.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 95 min.
- USA 1953.
MYMONETRO
Io confesso
valutazione media:
3,25
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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puro dramma, "i confess"di elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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martedì 10 aprile 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"I Confess"(1953, redia di Httchock, dal dramma teatrale "Nos deux consciences"di Paul Anthelme, è puro dramma esistenziale dall'inizio alla fine: si inizia con le architetture particolari del Quebec(l'ambientazione è richiesta dal dramma in questione, ma anche dal fatto che il cattolicesimo in America del Nord, all'epoca, era radicato solo nel Quebec francese, essendo allora minoritario negli States, causa la non ancora massiccia immigrazione dei"latinos", Italiani e Irlandesi stando un po'in disparte...), poi passa rapidamente la sagoma di uncle Alfred(Hitchcock stesso, ovviamente), si vede l'uomo in fuga vestito da prete cattolico(è Otto Eduard Hasse), si sente la musica del"Dies Irae", inconfondibile, poi ripresa-ampliata nella composizione musicale(tutto il sound-track)di Dimitri Tiomkin, stavolta, musicista più classicamente"sinfonico", poi c'è la situazione del profugo tedesco che confessa l'assassinio, poi lo svelamento di tutta la verità, fino alla storia personale del prete che fatalmente viene a galla, che non contiene nulla di peccaminoso né di penalmente rilevante, ma, stante il segreto della confessione e le regole della giustizia(testimonianze raccolte etc.), sembra che l'imputato sia proprio il sacerdote in questione...Un crescendo eccezionale, con interpreti di grande valore, da Montgomery Clift(scontato, diremmo)a quell'anziano attore di grande spessore (omosessuale)che era Otto Eduard Hasse, a Karl Malden come l'ispettore della polizia locale, a Anne Baxter. Tutto è gestito, in un bianco e nero rigoroso, con l'alternanza tra il dramma(che è e rimane dramma puro, appunto)in contrasto con i siparietti"comici"(il prete imbranato che porta la bici in casa e altro ancora), con un crescendo-decrescendo(per dirla in termini musicali)che è sempre e solo, appunto, un crescendo drammatico di grandissimo, altissimo livello, come sempre in quel regista, cattolico "diviso"e dostoevskjiano(più di Dreyer)che è sir Alfred Htichcock. El Gato
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