Mai dire mai |
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Un film di Irvin Kershner.
Con Sean Connery, Kim Basinger, Klaus Maria Brandauer, Barbara Carrera, Pat Roach.
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Titolo originale Never Say Never Again.
Avventura,
durata 137 min.
- Gran Bretagna 1983.
MYMONETRO
Mai dire mai
valutazione media:
3,17
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Nessuno come Connerydi Paolo 67Feedback: 9827 | altri commenti e recensioni di Paolo 67 |
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venerdì 11 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nostalgico e ironico remake di "Operazione tuono" già allora prodotto da Kevin Mc Clory che deteneva i diritti della storia, diretto da Irving Kershner con la solita perizia (Lucas gli aveva affidato il secondo episodio della saga di "Guerre stellari") e interpretato da un eccellente cast il film apocrifo rispetto alla serie ufficiale di 007 non è deludente anche se non può essere all'altezza del gigante del 1965. Inevitabilmente nostalgico è riassunto nel significato della strizzata d'occhio con cui Connery chiude il film (che autoironizza anche sulla sulla sua decisione di non interpretare più Bond): una ironia che non gli impedisce di essere credibile in una avventura dove la bella è interpretata da Kim Basinger, ex Miss Georgia dal grande sex-appeal naturale prima di "Nove settimane e mezzo" e la cattiva da una Barbara Carrera ancora più sexy. Ma se Max von Sydow è un capo della Spectre di gran classe, Klaus Maria Brandauer non regge il confronto con quella statua del male che era il personaggio di Celi e la mancanza di tutta quella straordinaria squadra di artigiani e tecnici quando non di geni responsabile del valore e del successo dei film della serie regolare si fa sentire (c'è anche probabilmente un errore di registro nel personaggio intepretato da Rowen Atkinson, futuro Mr. Bean, che è troppo comico). Comunque la fattura è superiore alla media dei film d'azione del tempo, più raffinata, grazie in particolare alla fotografia di Douglas Slocombe, tersa e brillante, e alle qualità intrinseche di una grande -e dalla genesi complessa- sceneggiatura, anche se risolta con qualche volgarità. Soprattutto è Connery a mantenere il film nell'ambito del Bond più genuino, con il suo humour e il suo fascino insuperabile.
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