Uno su due

Lorenzo Maggi (Fabio Volo) avvocato rampante e senza scrupoli, alla ricerca del successo... sempre e comunque, sembra non dover chiedere più nulla dalla vita. Una casa, un gruppo di amici che lo guardano con invidia, una donna meravigliosa che lo ama (e non viceversa), una posizione sociale raggiunta quindi, ma alla vigilia dell'ennesimo trionfo (un affare poco pulito ma altamente redditizio) un misterioso malessere lo coglie al capo. Ricoverato all'ospedale viene sottoposto ad accertamenti clinici tramite biopsia. Nell'attesa dei risultati tutte le certezze di una vita paiono ad un tratto svanire, per lasciare il posto alla somatizzazione di tutte le negatività possibili. Insicurezze che sfoceranno in un assoluto isolazionismo da tutto ciò che era il suo mondo: il lavoro, gli amici, la fidanzata. Solo attraverso l'incontro con Giovanni (Ninetto Davoli), suo compagno di stanza, Lorenzo riuscirà ad elaborare le proprie paure, le proprie tensioni interne fino ad abbandonare quell' insano egoismo che lo aveva sempre contraddistinto. Partendo da un tema certamente non originale ma imbastito con rara sensibilità, riconosciamo l'ennesima prova autoreferenziale di Volo che assume sempre più i contorni, di un Woody Allen nostrano alle prese col proprio ombelico (chi lo conosce anche come scrittore, capirà). Certamente qualificato il ritorno di Ninetto Davoli, autore di una maturazione non solo anagrafica ma anche attoriale.