Il regista di matrimoni |
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Un film di Marco Bellocchio.
Con Sergio Castellitto, Donatella Finocchiaro, Sami Frey, Gianni Cavina, Maurizio Donadoni.
continua»
Drammatico,
durata 107 min.
- Italia 2006.
- 01 Distribution
uscita venerdì 21 aprile 2006.
MYMONETRO
Il regista di matrimoni
valutazione media:
3,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Vero come un sognodi Diana Di FrancescaFeedback: 0 |
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venerdì 28 aprile 2006 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oppresso da una crisi esistenziale e creativa, Franco Elica sogna una fuga.Che per incanto lo porti,solo,davanti al mare.E quali sogni può sognare un ateo ossessionato dal cattolicesimo, un artista insidiato dal silenzio delle emozioni?Una Lucia che è anche un po’Gertrude,nozze forzate,bagliori di vita dove ogni incontro avviene in una chiesa,un succedersi di sorprese fantasmagoriche e viscerali.E un non-luogo dove tutte queste possibilità,queste ossessioni,possono mescolarsi e prendere vita,il non luogo come Paese delle Meraviglie-la Sicilia,per l’uomo del Nord realtà indecifrabile,rutilare di passioni,serenate,principi,mafiosi,pistole,fuochid’artificio,processioni.Qui Elica(anagramma di Alice)scoprirà un giardino segreto da violare, nonsense da impersonare più che da risolvere, cripte,rocce in cui esperire mondi ipogei(le viscere,l’abisso),mari custodi di odissee minime dove tornare a respirare,strani personaggi tra cui se stesso e il suo doppio;qui incontrerà la principessa bella e triste di cui innamorarsi(ma non è vero,gli unici momenti d’amore sono il velo sollevato di forza alla figlia,e la carezza commossa che accompagna il“brava”alla piccola, esaltata Lucia del provino).Elica ha bisogno di uscire da se stesso,di non essere più “l’esteta gelido,il sofista” ma l’uomo innamorato che salva la principessa,l’eroe della fiction e del reality,capace di cantare un’assurda serenata, dall’altraparte,finalmente,dell’obiettivo,“diretto”,ripreso,forse spiato e perciò ancora più protagonista.Ora è lui che deve offrirsi, affidarsi.Perché il vero regista è il Principe.E’il Principe che architetta,che dà spessore al sogno impazzito di Elica conducendolo da un frammento all’altro di un puzzle dove si accostano tutti gli elementi che ne assediano la coscienza e il subconscio:la rabbia per il conformismo e l’impossibilità di esprimere la propria visione ed essere capiti,il bisogno di normalità,la presenza di un passato irrisolto dove urgono storie che nessuno vuole ascoltare-v.il colloquio con Smamma-(e dove la realtà narrata dall’arte è sconfitta dalla finta verità della vita),il suo odi et amo per la fede degli umili(e alla processione sulla spiaggia Elica manda il suo alter ego di colore,che gli ha regalato un non abbastanza magico braccialetto). Il più surrealista e borgesiano dei film di Bellocchio privilegia sentieri che si biforcano e contraddittori orologi,le trasparenze del velo che foscolianamente“scherma”e distanzia la realtà,i riflessi degli sguardi e dei vetri a significare la tripla visione dell’occhio,dello sguardo interiore,del mezzo,ma anche il distacco feroce dalla realtà per cui niente è più spontaneo e vero,tutto diventa immagine mediata e mediatica.La crisi d’identità,la desertificazione interiore hanno bisogno di un demiurgo che nobiliti e dia senso al reale- richiesta di arte e bellezza spesso non esaudita.Perciò gli sposi accettano con fede“perinde ac cadaver",di farsi inseguire e fare l’amore sulla spiaggia,purchè qualcuno gli assicuri che quel frammento d'esistenza avrà un senso.“Il regista di matrimoni”è un film di poche e molte parole, un film sull’immagine e sull’immaginare,dove le cose“succedono”con fluidità onirica,con vitalità incongrua, ridondante e barocca.Il mosaico non si compone,i protagonisti partono,col riso di chi“ha capito il gioco”-o sono già partiti,separatamente,in storie parallele.Perché la vita è sogno.Un sogno picaresco e postmoderno di cui parlare a lungo al risveglio,quando si riaccende la luce.
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