Magnolia |
||||||||||||||
Un film di Paul Thomas Anderson.
Con Jason Robards, Julianne Moore, Tom Cruise, Philip Baker Hall, John C. Reilly.
continua»
Drammatico,
durata 160 min.
- Austria 2000.
MYMONETRO
Magnolia
valutazione media:
3,61
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
tradimentidi stefania restaFeedback: 0 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 29 giugno 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ci troviamo a Los Angeles e Magnolia è una strada in cui si incrociano vari destini. L’inizio del film lascia interdetti per l’incalzante ritmo delle riprese, delle storie che si susseguono, alla maniera di Altman (America oggi) e di cui si fatica a rintracciarne una qualche relazione. Poi, mano a mano, la vicenda si fa più nitida e meno vorticosa. Il corpus dei personaggi, principali e secondari, è ampio e comprende padri e figli, giovani e vecchi, uomini e donne. Di alcuni ne conosceremo la fisionomia, altri rimarranno solo vagamente tratteggiati (il poliziotto, l’infermiere (Seymour Hoffman), il cliente omosessuale del bar. Tutti sono portatori di profonde inquietudini che sembrano non trovare ac-coglimento da parte della varia umanità che li circonda. In tutti i personaggi, molti dei quali vivono una vita molto sopra le righe, per successo professionale o per benessere economico, scopriamo esserci un parte del loro passato che invade le loro coscienze, scuotendole, lacerandole a volte. Al centro della vicenda, a ben vedere, ci sono tre padri (due dei quali sono vecchi e sul punto di morire), padri che hanno tradito i loro figli. Chi ha abbandonato, chi ha molestato, chi non ne ha compreso le difficoltà, le insicurezze (come nel caso del bambino prodigio). Ma non solo i padri hanno tradito, hanno abbandonato. Anche la moglie di uno di questi, ha tradito più e più volte, e solo nel momento in cui il marito è morente scopre di amarlo e per questa ragione è due volte tormentata. Queste storie sono sì intrecciate ma ogni storia segue un proprio percorso, percorso sedimentato nel rancore (come nel caso della figlia abusata nei confronti del padre), nel rimorso (del produttore morente e della moglie), o nel rimpianto, di non aver compreso e di aver negato un amore, un sentimento. Pertanto, si assiste in buona parte della pellicola ad un intreccio ma non effettivo incontro tra questi destini, tra queste storie. Per un verso sembra che il dialogo (o il perdono) tra padri e figli, tra mogli e mariti, non sia possibile se non interviene, come accade, un evento trascendente, una violenta pioggia di batraci. Dall’altro questo stesso evento sembra una sorta di punizione, come una piaga biblica, un monito rispetto all’esprit de geometrie di pascaliana memoria. Insomma, ancora una volta, come ha scritto Gino Pagliarani, il rapporto di amore è anche un rapporto di dolore.
[+] lascia un commento a stefania resta »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | dufresne67 2° | nicola pice 3° | gianpaolo 4° | piernelweb 5° | stefania resta 6° | oblivion7is 7° | neat 8° | gabriella 9° | tdurden96 10° | nico 11° | le arti visive – official 12° | nick simon 13° | eli 14° | sam asso 15° | ennio 16° | lunetta 17° | valetag 18° | giorpost 19° | mario 20° | enzo70 21° | radamanto 22° | stefano capasso |
SAG Awards (3) Premio Oscar (3) Golden Globes (3) Festival di Berlino (1) Articoli & News |