Mi piace lavorare (Mobbing) |
||||||||||||||
Un film di Francesca Comencini.
Con Nicoletta Braschi, Camille Dugay Comencini
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 89 min.
- Italia 2004.
MYMONETRO
Mi piace lavorare (Mobbing)
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
UN RACCONTO PIATTOdi Odissea 2001Feedback: 0 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
martedì 18 dicembre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'inferno in ufficio. Il film di Cristina Comencini mette il dito nella piaga e racconta l'ingiustizia e la crudeltà, l'irrazionalità e l'alienazione nel rapporto quotidiano col lavoro che diventa un incubo quando la gerarchia aziendale si piega esclusivamente all'interesse privato (il che può succedere anche in un'azienda pubblica). Il lavoratore appare allora come un numero mentre l'arroganza di cui è capace il potere schiaccia diritti e dignità personale. Le cronache ospitano spesso racconti che assomigliano a questa storia, che si riflette nel volto triste e incolore di Nicoletta Braschi. Peccato che la scelta direzionale che si abbatte sulla vita della dipendente attraverso le angherie inflitte dai superiori e l'indifferenza e le beffe stampate sui volti dei colleghi non venga elaborata dall'attrice, che fin dalla prima scena si presenta impacciata e rigida più del dovuto. Non si capisce, cioè, se il malessere è un dato insopprimibile del rapporto di lavoro al di là del "mobbing", che rende ancora più estraneo e odioso per la protagonista il contatto quotidiano con quel mondo. La Braschi, comunque, è capace di rappresentare in modo personale ed efficace le fasi più dure del conflitto riscattando una recitazione complessivamente grigia e monotona. Il finale però risulta eccessivamente ottimistico, sembra che la "vittima" abbia risolto tutti i suoi problemi con la bacchetta magica, quando è pacifico che prima o poi dovrà tornare ad affrontare le incognite di un nuovo lavoro e di una vita familiare "dimezzata". Per rendere più reale il contenuto non avrebbe stonato punteggiare tutto il racconto con qualche scena più leggera. Il rischio di mostrare solo le disgrazie senza offrire un punto di vista alternativo (un po' di ironia, ad esempio) non viene mai superato in tutta la pellicola, solo nel finale (come si diceva, con un eccesso). E' il problema di buona parte del cinema italiano, che quasi mai riesce a tratteggiare personaggi dotati di volume e complessità tali che tentino almeno di "sintetizzare" la realtà. Certamente buona, tuttavia, l'idea di voler rappresentare un mondo che tutti sanno che esiste ma troppo spesso resta celato dietro alle porte degli uffici, tra le scrivanie e le fotocopiatrici, lo sguardo del capo e i certificati medici.
[+] lascia un commento a odissea 2001 »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | claire_ 2° | principessa88 3° | lorenzo 4° | abigeil 5° | odissea 2001 |
Festival di Berlino (1) Articoli & News |
Link esterni
Sito ufficiale |
|