Un memorabile film di guerra?"Quelli della S.Pablo" è qualcosa di più,o se volete qualcosa di diverso.Una pellicola sulla difficoltà di accettare la disomogeneità:quella di Holman (un McQueen da cineteca) la cui indole individualista e solitaria lo isola dai camerati e dal comandante,vittime della peggiore ottusità militare;quella di Frenchy (un bravissimo Attenborough),che innamorandosi di una cinese,diventa inviso a entrambe le comunità;quella di Po-han,che viene punito per aver stabilito un legame d'amicizia con Holman;quella delle due protagoniste femminili (le bellissime Candice Bergen e Emmanuelle Arsan),loro sì capaci di uscire fuori dal coro e vincere i pregiudizi.Certo,le sequenze belliche ci sono,e sono estremamente coinvolgenti per la loro drammaticità,per l'estremo realismo delle reazioni dei combattenti,nei cui occhi si legge spesso l'indecisione o addirittura la paura;e c'è più di un riferimento alla guerra del Vietnam (nonostante l'ambientazione nella Cina del 1929),ma anche al senso complessivo del colonialismo e al problema dell'autodeterminazione dei popoli.
Il regista Wise,considerato poco più di un artigiano nonostante abbia diretto capolavori come "West Side Story","Lassù qualcuno mi ama" e quel piccolo gioiellino di fantascienza che è "Ultimatum alla terra" (ma per i critici i "geni" sono sempre altri),riesce ad evitare i trabocchetti del kolossal,mantenendo il giusto profilo e assicurandosi prima di tutto di delineare e approfondire tutti i caratteri,anche quelli dei personaggi secondari:non è un caso,secondo me,che Mako (l'attore giapponese che impersonava Po-Han) fu candidato all'Oscar come miglior attore non protagonista.I momenti "intimistici" non sono meno intensi di quelli bellici,con la splendida,malinconica colonna sonora di Jerry Goldsmith precisa nel sottolineare i momenti salienti della narrazione;le storie d'amore presenti nel film non sono,come spesso succede nei film d'azione,pretesti per intervalli tra una scena drammatica e l'altra,anzi,costituiscono il motore della vicenda,rafforzando la complessità del racconto senza mai scadere nel melodrammatico o nel patetico.
"Quelli della S.Pablo" è il film della maturità per Steve McQueen,l'unica sua interpretazione nominata all'Oscar (che però andò a Paul Scofield per "Un uomo per tutte le stagioni":credo ci sia poco da dire...),la pellicola che ne certifica lo status di "star",ma soprattutto la prova definitiva delle sue capacità attoriali.
Poichè tutto il film è incentrato sul personaggio da lui interpretato,è difficile immaginare cosa sarebbe successo se la parte fosse stata affidata ad un altro attore:Holman è infatti cinico in apparenza,ma generoso e altruista nei comportamenti;estraneo alle beghe politico-militari,ma coraggioso quando è costretto a combattere;testardo,idealista,poco incline ad assoggettarsi agli ordini militari,ma pronto a mettere in gioco la vita per difendere una "bandiera" in cui non si riconosce più,in una guerra senza senso.McQueen rende magistralmente il senso di smarrimento del suo personaggio,la sua irrisolta lotta interiore,la sua grande umanità:il suo Jake Holman è uno dei più memorabili antieroi della storia del cinema.
La scena da ricordare?Sicuramente quella in cui il protagonista è costretto a sparare a Po-han per sottrarlo ai supplizi inflittigli dai cinesi in rivolta:una sequenza commovente,indimenticabile,capace di emozionare anche chi ,come me,l'ha rivista molto più di un paio di volte...
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