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Dal racconto " Maxicamionista" di Stephen King, inserito nell' antologia " Notte Buia, Niente Stelle".
La scrittrice di romanzi gialli Tess Thorne conduce una vita tranquilla nella periferia del Connecticut, ma una sera, dopo aver presentato il suo ultimo libro, in una biblioteca, nel tornare a casa, prendendo una scorciatoia in mezzo al bosco, suggeritagli dalla presidentessa del circolo letterario dove ha fatto la presentazione, causa incidente dell' auto, rimane in panne in una zona isolata.
Si ferma a prestarle soccorso un camionista di nome Lester, ma questo prima abusa sessualmente di Tess e poi la uccide, almeno così crede.
Risvegliatasi in un canale di scolo insieme ai cadaveri delle altre donne uccise da Lester, Tess decide di mettere in atto la sua vendetta.
Il film risente in parte della sua natura televisiva, solo in parte, perché la scena dello stupro è disturbante e violenta, non siamo ai livelli di " Irreversible", ma neppure tanto distanti.
Il tipico revenge movie femminile ha predecessori illustr. Qui Mikael Salomon, il regista, che viene da prove fallimentari cinematografiche, poi riciclato in televisione su progetti eccelsi come " Band of Brothers", traccia la protagonista kinghiana con quella specie di luminescenza che spesso pervade i suoi protagonisti letterari, trasformandola in forma di dialogo con personaggi di fantasia, come il navigatore satellitare o la protagonista dei suoi romanzi, una anziana signora bon-ton tra miss Marple e la signora Fletcher, oppure con una forzata autoanalisi.
Comparsata della cantante rock Joan Jett, che interpreta una barista di un locale per motociclisti, affine alla scrittrice interpretata da Maria Bello.
Non male come prodotto d intrattenimento, non mi voglio addentrare nell analisi sulla vendetta privata comparando la politica statunitense, perché non é il caso, davanti ad un prodotto d intrattenimento di questa natura.
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