laurence316
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domenica 20 agosto 2017
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esilarante, quasi all'altezza dell'originale
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Seguendo l'esempio (non si sa quanto virtuoso) di certi franchise americani, il regista ritorna alla sua creatura d'esordio, quel Smetto quando voglio che nel 2014 aveva stupito un po' tutti per via della sua assoluta originalità rispetto a ciò che di solito riserva il panorama cinematografico italiano, raddoppiando: si tratta infatti del primo di due seguiti, girati in contemporanea, di cui il secondo uscirà poi nel novembre dello stesso anno. Ed aumentando un po' su tutti i fronti: personaggi (con l'introduzione di ben 2 nuovi componenti della banda, Giulio Bolle [Bonini] e Lucio Napoli [Morelli], oltreché dell'ispettrice Paola Coletti [Scarano], e di Walter Mercurio [Lo Cascio] che avrà evidentemente un ruolo centrale nell'ultimo capitolo), esagerazione generale, battute sparate a raffica, soprattutto si aumenta sulle scene d'azione (che diventano preponderanti nella seconda parte).
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Seguendo l'esempio (non si sa quanto virtuoso) di certi franchise americani, il regista ritorna alla sua creatura d'esordio, quel Smetto quando voglio che nel 2014 aveva stupito un po' tutti per via della sua assoluta originalità rispetto a ciò che di solito riserva il panorama cinematografico italiano, raddoppiando: si tratta infatti del primo di due seguiti, girati in contemporanea, di cui il secondo uscirà poi nel novembre dello stesso anno. Ed aumentando un po' su tutti i fronti: personaggi (con l'introduzione di ben 2 nuovi componenti della banda, Giulio Bolle [Bonini] e Lucio Napoli [Morelli], oltreché dell'ispettrice Paola Coletti [Scarano], e di Walter Mercurio [Lo Cascio] che avrà evidentemente un ruolo centrale nell'ultimo capitolo), esagerazione generale, battute sparate a raffica, soprattutto si aumenta sulle scene d'azione (che diventano preponderanti nella seconda parte).
Il tutto si differenzia non poco dal film dal precedente: dove quello era soprattutto un mezzo per satirizzare in maniera intelligente ed ironica sulla situazione in cui versano l'economia e la società italiane e in particolare i giovani, questo Masterclass si afferma come un pura commedia d'azione, un puro prodotto d'intrattenimento dai toni sempre più farseschi e surreali, per poi approdare infine ad una sorta di "degenerazione" da thriller cospirazionista sul finale. Ecco, il finale è l'unico, vero, vistoso punto debole di un film che per il resto è del tutto all'altezza dell'originale: è un punto debole perché trattasi non di finale vero e proprio, ma bensì di un clamoroso cliffhanger con tanto di trailer dell'episodio conclusivo nel bel mezzo dei titoli di coda (neanche si trattasse di una serie TV).
D'altra parte, il film originale era un film finito, nonostante il finale non fosse neanche in quel caso proprio del tutto conclusivo, e difatti gli autori sono poi riusciti brillantemente con questo secondo capitolo ad allargarne la portata fino ad approdare, come detto, nei territori dell'action all'americana. Però, in ogni caso, il primo film dava l'idea di una vicenda conclusa e non si avvertiva particolarmente la necessità di un sequel (figuriamoci due), e pertanto rimane pur sempre superiore, da questo punto di vista, a questo nuovo film che invece appare come un semplice sequenza di raccordo tra il precedente e l'ultimo passo della trilogia (difatti, le scene iniziali non trovano nessuna spiegazione se non nel successivo capitolo).
Ma, nonostante tutto, Masterclass, pur nei suoi limiti di film senza un vero inizio e senza una vera fine, per la gran parte della durata diverte e riesce a far ridere forse addirittura di più del predecessore (esilarante, tra le altre, la sequenza del treno). E, in fin dei conti, è questa la sua vera funzione e ragion d'essere. E i punti di forza del primo film rimangono: recitazione, dialoghi, montaggio serrato. Concorrono a fare di questo film, tutto sommato, un buon secondo capitolo, e non è cosa da poco, poteva, dopotutto, rivelarsi ben peggiore.
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carloxx
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venerdì 3 febbraio 2017
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la prima vera saga italiana!!!
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Se nel primo Smetto Quando Voglio, Sydney Sibilia ci aveva mostrato le singolari tecniche del riscatto morale della banda dei ricercatori, in Masterclass allarga il punto di vista e ci mostra quanto ancora c'era da raccontare di questo universo affascinante e tragicamente divertente.
Il film comincia facendo un salto indietro, e la prima scena (come in ogni film action che si rispetti) è subito adrenalina e bellezza. Il contrasto della musica classica del flauto magico di Mozart sul goffo e rocambolesco incidente di Alberto (ancora una volta uno straordinario Stefano Fresi) mette subito in chiaro una cosa: non è il solito sequel “minestra riscaldata” a cui siamo (e ci hanno) abituati.
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Se nel primo Smetto Quando Voglio, Sydney Sibilia ci aveva mostrato le singolari tecniche del riscatto morale della banda dei ricercatori, in Masterclass allarga il punto di vista e ci mostra quanto ancora c'era da raccontare di questo universo affascinante e tragicamente divertente.
Il film comincia facendo un salto indietro, e la prima scena (come in ogni film action che si rispetti) è subito adrenalina e bellezza. Il contrasto della musica classica del flauto magico di Mozart sul goffo e rocambolesco incidente di Alberto (ancora una volta uno straordinario Stefano Fresi) mette subito in chiaro una cosa: non è il solito sequel “minestra riscaldata” a cui siamo (e ci hanno) abituati.
L'obiettivo dei ricercatori questa volta non è far soldi e migliorare la qualità della loro vita, ma ripulire la loro fedina penale dalle macchie degli eventi precedenti, e lo fanno in accordo segreto con la polizia. Una banda della magliana “più educata” insomma, specializzata ormai nel settore delle droghe sintetiche, che per salvarsi dalla galera dovrà scovare e "debellare" 30 nuove smart drugs che non sono ancora illegali per via di quel vuoto legislativo (idea tra le più geniali e potenti del primo film).
Scritto meravigliosamente bene, mantenendo ed espandendo le regole che ci avevano dettato nel primo capitolo e rispettando e approfondendo le caratterizzazioni di ogni singolo personaggio, Masterclass ci prende e ci porta in mezzo alla banda, traghettandoci da scena a scena in un'escalation di situazioni surreali e al limite dell'assurdo ma, per quanto improbabili, sempre e comunque possibili.
E' questa la vera bellezza dell'universo “Smetto Quando Voglio”: l'ironia intelligente che si respira in ogni scena, in ogni battuta, in ogni tassello della trama che si infittisce e si complica sempre di più fino a portarci ad un finale, così meravigliosamente bastardo, che ti fa venir voglia di rapire il produttore (o chi per lui) e minacciarlo di consegnarti subito, adesso, una copia del capitolo finale per sapere come andrà a finire.
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flyanto
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lunedì 6 febbraio 2017
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la banda di sempre alle prese con svariate droghe
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Esce nelle sale cinematografiche il secondo capitolo del film "Smetto Quando Voglio - Masterclass" del giovane regista Sydney Sibilia. Stesso cast di attori del precedente e pertanto stessi personaggi con l'aggiunta di due nuovi al team già collaudato e di successo che tanto aveva divertito il pubblico appunto, nel primo capitolo.
La banda di laureati che hanno creato e spacciato droghe legali, le cosidette "smart drugs", in seguito all'arresto di uno di loro a causa di un incidente stradale provocato sotto l'effetto delle sostanze stupefacenti, viene ora smascherata e condannata dalla Polizia. L'ispettore (Greta Scarano) della sezione antidroga, intuisce però che il gruppo è estremamente in gamba a creare e, di conseguenza, scoprire nuove droghe 'legali' sul mercato, rivelandone persino la loro formula di composizione.
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Esce nelle sale cinematografiche il secondo capitolo del film "Smetto Quando Voglio - Masterclass" del giovane regista Sydney Sibilia. Stesso cast di attori del precedente e pertanto stessi personaggi con l'aggiunta di due nuovi al team già collaudato e di successo che tanto aveva divertito il pubblico appunto, nel primo capitolo.
La banda di laureati che hanno creato e spacciato droghe legali, le cosidette "smart drugs", in seguito all'arresto di uno di loro a causa di un incidente stradale provocato sotto l'effetto delle sostanze stupefacenti, viene ora smascherata e condannata dalla Polizia. L'ispettore (Greta Scarano) della sezione antidroga, intuisce però che il gruppo è estremamente in gamba a creare e, di conseguenza, scoprire nuove droghe 'legali' sul mercato, rivelandone persino la loro formula di composizione. Decidendo così di ricorrere a loro, in cambio della fedina pulita per ognuno di loro, il suddetto ispettore vuole così giungere al definitvo bando delle "smart drugs" dal mercato ed alla loro dichiarazione di illegalità . La banda così si ricompone e collabora con la Polizia ma numerosi avvenimenti, nonchè problematiche, sorgono nel corso delle molteplici e pericolose operazioni .....
A differenza di quanto succede nella maggioranza dei casi, questa seconda pellicola si rivela essere all'altezza della sua precedente. Senza alcun dubbio la prima, che porta lo stesso titolo (senza l'aggiunta di "Masterclass"), si era distinta per originalità, mentre questa seconda riprende più o meno le situazioni ed i personaggi della prima, ma al di là di ciò, la trama generale in sè è divertente, per quanto ovviamente assurda, ricca di colpi di scena e dunque piacevle a seguirsi. Quello che ovviamente contribuisce o, meglio, riesce ad ottenere tutto ciò, è principalmente dovuto al nutrito cast di attori comici italiani, quali Edoardo Leo, Stefano Fresi, Paolo Calabresi, Valerio Aprea, e molti altri (con l'aggiunta, ripeto, della felice aggiunta di Giampaolo Morelli e Marco Bonini), che si riconferma vincente in quanto molto ben affiatato e particolarmente simpatico in ogni suo singolo ruolo, oltre alla sceneggiatura che risulta ben ed intelligentemente costruita all'insegna del più divertente sarcasmo.
Insomma, per quanto "Smetto Quando Voglio-Masterclass" non si possa definire un capolavoro vero e proprio, sicuramente è consigliabile nella sua spensieratezza. Attendiamo, pare, curiosi, il terzo capitolo....
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alberto
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venerdì 19 maggio 2017
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sequel ambizioso e scatenato
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Sequel della sorpresa italiana del 2014 "Smetto Quando Voglio", una pellicola con un cast corale, una fotografia acida con prevalenza di colori tendenti al giallo e al verde e una trama che richiama la celebre serie tv "Breaking Bad", nonché una regia esordiente del giovane Sydney Sibilia. Una ricetta vincente che ha prodotto una commedia gustosa, attuale e innovativa per il cinema nostrano, ultimamente risvegliatosi grazie soprattutto al sapiente lavoro del produttore Matteo Rovere, che ha diretto anche un'altra pellicola fantastica, "Veloce come il vento".
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Sequel della sorpresa italiana del 2014 "Smetto Quando Voglio", una pellicola con un cast corale, una fotografia acida con prevalenza di colori tendenti al giallo e al verde e una trama che richiama la celebre serie tv "Breaking Bad", nonché una regia esordiente del giovane Sydney Sibilia. Una ricetta vincente che ha prodotto una commedia gustosa, attuale e innovativa per il cinema nostrano, ultimamente risvegliatosi grazie soprattutto al sapiente lavoro del produttore Matteo Rovere, che ha diretto anche un'altra pellicola fantastica, "Veloce come il vento". E Sibilia si mostra piuttosto ambizioso, poiché non solo è riuscito a realizzare un sequel, ma ha persino in serbo un terzo capitolo (SQV-Ad honorem). Fino a qui, almeno secondo me, si può affermare che il distico è una miscela riuscita di risate, thriller e azione, ma soprattutto di cultura, visto che i protagonisti sono tutti dei luminari emarginati dalla società e, consci del loro precariato o dei lavoretti con stipendio da fame, formano una banda per fare fortuna diffondendo nelle discoteche una nuova droga legale. Le cose ovviamente non procederanno come previsto e i membri si renderanno conto che non è facile "smettere quando si vuole". In questo secondo episodio avranno però un'occasione per riscattarsi e in accordo segreto con la polizia dovranno trovare 30 nuove "smart drugs" per avere la fedina penale pulita. A cominciare dagli attori la pellicola vince: il capo Pietro Zinni, neurobiologo riservato e insicuro negli attegiamenti, è interpretato magistralmente da uno dei migliori attori italiani in circolazione: Edoardo Leo, famoso soprattutto per “Perfetti Sconosciuti” e altre commedie recenti come “Noi e la giulia” e “Loro chi?”. Poi troviamo attori considerati secondari ma che al contrario di molti film americani riescono a emergere e ognuno viene caratterizzato adeguatamente: Stefano Fresi, chimico che diventa schiavo dei suoi stessi “prodotti”, offre un’altra performance notevole, tra isterismi e urladi disperazione (da ricordare tra le altre la scena iniziale dell’incidente che lo vede coinvolto, semplicemente sublime col sottofondo lirico); infine, da Sermonti a Calabresi (esilarante dopo la distruzione di un bene culturale), da Aprea a De Rienzo (curiosissimo), tutti regalano personaggi indimenticabili e, perché no, carismatici. Tra le new entry da segnalare la bravissima Greta Scarano e il napoletanissimo Giampaolo Morelli, uno dei tre nuovi “cervelli” della banda. Con una trama intrigante e passaggi del testimone tra scene da morire dalle risate e avventurosi inseguimenti alla Indiana Jones, il franchise funziona alla grande e non può far altro che trasmettere trepidazione per il prossimo capitolo che, vi assicuro, renderà la situazione un po’ più pesante.
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enzo70
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giovedì 20 aprile 2017
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il sequel perde la freschezza ma rimane gradevole
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Pietro Zinni sta scontando in carcere la pena per il reato di aver troppo studiato, mentre i suoi autorevoli colleghi sono alle prese con misure di detenzione alternative. Ma in giro ci sono altre bande pronte a smerciare droghe sintetiche frutto di combinazioni di agenti chimici; e per stanarle una poliziotta prova a collaborare con la coltissima banda di spacciatori. Il sequel di smetto quando voglio è in linea con l’impostazione che Sibilia ha dato al primo, riuscito, episodio; anche se, oggettivamente, manca un po' di quella freschezza narrativa che ha contraddistinto il primo film; come sempre l’originalità è difficile, se non impossibile, da replicare.
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Pietro Zinni sta scontando in carcere la pena per il reato di aver troppo studiato, mentre i suoi autorevoli colleghi sono alle prese con misure di detenzione alternative. Ma in giro ci sono altre bande pronte a smerciare droghe sintetiche frutto di combinazioni di agenti chimici; e per stanarle una poliziotta prova a collaborare con la coltissima banda di spacciatori. Il sequel di smetto quando voglio è in linea con l’impostazione che Sibilia ha dato al primo, riuscito, episodio; anche se, oggettivamente, manca un po' di quella freschezza narrativa che ha contraddistinto il primo film; come sempre l’originalità è difficile, se non impossibile, da replicare. Ma, comunque, la banda di ricercatori torna a far sorridere in un film che, chiaramente, ha uno dei propri punti di forza proprio nel non aver troppe pretese.
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stramonio70
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sabato 30 settembre 2017
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seguito di transizione = giudizio sospeso
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Il primo "Smetto quando voglio" era veramente un bel film, fatto molto bene. Questo seguito riprende esattamente da dove finiva il primo e finisce dove dovrebbe iniziare il terzo ed ultimo episodio di questa saga. Questa cosa sinceramente mi ha dato un po' fastidio perché non amo molto i seguiti intermedi non "autoconclusivi" (tipo "Ritorno al futuro 2" o "Le due torri" per intenderci). Penso che nel vedere il seguito di un film bisogna ovviamente aver visto il film precedente ma non necessariamente dover vedere il film successivo. Una conclusione alla storia occorre darla, non si può lasciare un film in sospeso proprio sul più bello.
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Il primo "Smetto quando voglio" era veramente un bel film, fatto molto bene. Questo seguito riprende esattamente da dove finiva il primo e finisce dove dovrebbe iniziare il terzo ed ultimo episodio di questa saga. Questa cosa sinceramente mi ha dato un po' fastidio perché non amo molto i seguiti intermedi non "autoconclusivi" (tipo "Ritorno al futuro 2" o "Le due torri" per intenderci). Penso che nel vedere il seguito di un film bisogna ovviamente aver visto il film precedente ma non necessariamente dover vedere il film successivo. Una conclusione alla storia occorre darla, non si può lasciare un film in sospeso proprio sul più bello. Dopo questa breve premessa devo dire che questo "Masterclass" è più o meno sulla stessa linea del predecessore. Forse appena un gradino sotto per via di alcune inutili lungaggini specie nella prima parte. Non mi sono piaciute molto alcune new entry (come Giampaolo Morelli e Marco Bonini) che non solo non aggiungono nulla ma anzi tolgono solo spazio ad un gruppo già folto e collaudato di bravi attori. Purtroppo non essendoci un finale manca un elemento fondamentale per dare un giusto voto. Ad ogni modo per esprimere un giudizio definitivo su questa trilogia, che spero sia positivo, mi riservo di vedere il terzo ed ultimo capitolo ("Ad honorem") nella speranza che non succeda come per "Matrix": un primo film bellissimo e due seguiti totalmente inutili.
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venerdì 10 febbraio 2017
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esageratamente forbito da perderne il divertimento
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Direi che il film che ho amato e sponsorizzato cerca di ripetersi con questo secondo capitolo (che non si conclude) ma che sostanzialmente esagera proprio nei punti più forti della sua prima uscita.
L'innesto di nuovi personaggi, di cui alcuni proprio inutili tipo l'avvocato, dovrebbero allargare la scelta comica ma non vi riescono con grande successo.
Diciamo che il gruppo era già ben equilibrato con tutto il cast precedente e che poteva bastare.
Ritengo poi che il trailer come spesso accade anticipa troppe battute.
In linea col primo situazioni paradossali con l'aggiunta di un po di poliziesco.
Confinato in un più marginale ruolo Stefano Fresi al quale nel primo avevano dato con enormi risultati un aspetto più protagonista.
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Direi che il film che ho amato e sponsorizzato cerca di ripetersi con questo secondo capitolo (che non si conclude) ma che sostanzialmente esagera proprio nei punti più forti della sua prima uscita.
L'innesto di nuovi personaggi, di cui alcuni proprio inutili tipo l'avvocato, dovrebbero allargare la scelta comica ma non vi riescono con grande successo.
Diciamo che il gruppo era già ben equilibrato con tutto il cast precedente e che poteva bastare.
Ritengo poi che il trailer come spesso accade anticipa troppe battute.
In linea col primo situazioni paradossali con l'aggiunta di un po di poliziesco.
Confinato in un più marginale ruolo Stefano Fresi al quale nel primo avevano dato con enormi risultati un aspetto più protagonista.
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sabato 11 febbraio 2017
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riusciranno i nostri eroi...?
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E' questa la nostra Italia? Non lo so.Un film godibile.Un grande gioco di gruppo, quasi tutto al maschile.Mi sono chiesto se mio figlio laureato precario può anche lui " smettere quando vuole" per andare dove.Nella terza parte della serie Locascio muto e cattivo vuole distruggere il mondo e i nostri James Bond lo fermeranno.
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luca
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mercoledì 15 febbraio 2017
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recensione masterclass
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La crazyband protagonista del sequel "smetto quando voglio" torna in scena sotto una nuova veste,se nel primo i componenti tra cui Edoardo leo (Pietro Zinni neurobiologo),Stefano Fresi (Alberto Petrelli chimico) e Paolo Calabresi (Arturo Fantini archeologo) e tenti altri, iniziano come onesti ricercatori frustrati e snobbati dal mondo accademico in cerca di rivalsa,nel secondo capitolo sono tutti in attesa di essere condannati per l'attività di spaccio di droghe sintetiche "Smart drugs".Il capo della banda Pietro Zinni(Edoardo Leo) viene avvicinato da un agente di polizzia Paola Coletti (Greta Scarano)che gli propone una collaborazione con la polizia per il rilascio e la libertà di tutti i suoi complici,a condizione di non parlarne con nessuno compresa la sua compagna,cosa che inasprira ancora di più i precari rapporti tra i due.
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La crazyband protagonista del sequel "smetto quando voglio" torna in scena sotto una nuova veste,se nel primo i componenti tra cui Edoardo leo (Pietro Zinni neurobiologo),Stefano Fresi (Alberto Petrelli chimico) e Paolo Calabresi (Arturo Fantini archeologo) e tenti altri, iniziano come onesti ricercatori frustrati e snobbati dal mondo accademico in cerca di rivalsa,nel secondo capitolo sono tutti in attesa di essere condannati per l'attività di spaccio di droghe sintetiche "Smart drugs".Il capo della banda Pietro Zinni(Edoardo Leo) viene avvicinato da un agente di polizzia Paola Coletti (Greta Scarano)che gli propone una collaborazione con la polizia per il rilascio e la libertà di tutti i suoi complici,a condizione di non parlarne con nessuno compresa la sua compagna,cosa che inasprira ancora di più i precari rapporti tra i due. Dopo aver rimesso insieme la banda con nuovi elementi, il film si disloca tra un intreccio di emozioni,sotterfugi e fraintendimenti che metterà alla prova la riuscita della missione.I nostri eroi si imbatteranno in una nuova sostanza misteriosa, una nuova molecola che andrà oltre la loro immaginazione,alzando il livello di pericolosità per la banda e non solo.Film diretto ancora da Sydney Sibilia che diresse e scrisse la sceneggiatura di "smetto quando voglio" assieme a Valerio Attanasio. Film divertente e dinamico.Una commedia che si evolve tra isterismi e incomprensioni tipici della commedia all'italiana,reso appetibile al pubblico con l'inserimento di scene "action" inseguimenti,auto modificate ecc... alla pari dei film americani, resa di facile lettura da un buon montaggio.La sceneggiatura ironica e divertente garantisce un ora e mezza di puro divertimento .
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giorgio47
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mercoledì 8 febbraio 2017
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i film a puntate non mi piacciono
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Cominciamo con il dire che un film dovrebbe essere una storia compiuta e non una puntata di una serie! Poi puoi anche farne 20 di film ma ognuno deve poter essere una storia a se, ed infatti nel primo film, che mi era piaciuto molto, era cosi. In questo invece che è solo una "puntata" per di più incompleta ci sono scene senza significato, salvo evidentemente per il prossimo film, vedi l'aggressione che subisce all'inizio in carcere Edoardo Leo. Detto ciò il film non è male, anche se lontai anni luce dal primo, ma, ripeto, il finale lascia non solo sconcertati ma anche leggermente indignati. Quindi nel complesso un voto negativo in quanto ovviamente il prossimo film non mi vedrà spettatore!
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