onil79
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domenica 20 febbraio 2011
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senza un attimo di respiro... "ti prenderanno"
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Il ritmo incalzante, senza un attimo di respiro e con il cuore in gola, rispecchia tutto quello che si desidera in un film di azione misto a thriller. A volte alcune scene possono sembrare esagerate ma di grande impatto senza mai scendere nel ridicolo. I dialoghi son ben curati e di grande effetto come il "Ti prenderanno" nella scena del rapimento. Nel complesso il lavoro è ottimo e immedesima completamente lo spettatore.
Per me eran giuste 3,5 stelle ma visto che non potevo son contento di darne 4
Voto 7
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marco13030
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domenica 17 agosto 2008
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thriller contemporaneo malavita d'importazione est
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Neeson se la cava bene anche se Cruise o Damon sarebbero stati più incisivi, però doveva essere un padre più maturo, quindi OK. Trama ottima veramente, recite generali molto adeguate, salvo la figlia in alcuni passaggi tipo l'attimo finale al reincontro col padre. Finalmente un civile che, almeno nella fiction, non deve subire continuamente o prenderle di santa ragione prima di arrabbiarsi. Questo legna fin dall'inizio senza lasciarsi troppo sorprendere dagli avversari, albanesi poi....Lieto fine molto apprezzabile. Qualche passaggio un po' "tirato", specie il percorso con la Audi in contromano a strada trafficata....oppure quando gli avversari sono numericamente troppi. Mi sarei aspettato un contributo a sorpresa degli ex compagni CIA, visto che appaiono all'inizio e non si vedono più.
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Neeson se la cava bene anche se Cruise o Damon sarebbero stati più incisivi, però doveva essere un padre più maturo, quindi OK. Trama ottima veramente, recite generali molto adeguate, salvo la figlia in alcuni passaggi tipo l'attimo finale al reincontro col padre. Finalmente un civile che, almeno nella fiction, non deve subire continuamente o prenderle di santa ragione prima di arrabbiarsi. Questo legna fin dall'inizio senza lasciarsi troppo sorprendere dagli avversari, albanesi poi....Lieto fine molto apprezzabile. Qualche passaggio un po' "tirato", specie il percorso con la Audi in contromano a strada trafficata....oppure quando gli avversari sono numericamente troppi. Mi sarei aspettato un contributo a sorpresa degli ex compagni CIA, visto che appaiono all'inizio e non si vedono più. Comunque film molto avvincente e nonostante le suddette forzature, molto vicino ad un fatto che potrebbe essere reale, naturalmente per le figlie che hanno un padre nei servizi segreti o similare. Avrei sostituito,infine, l'attrice che impersona la madre Famke Janssen (quella che negli X man faceva la fidanzata di Ciclope), carattere troppo "operativo" per farla stare a casa ad aspettare. Penso sarebbe stata più indicato un tipo altrettanto attraente ma della serie : "lasciamola a casa altrimenti si spezza le unghie e si consuma il rossetto". La Janssen l'avrei vista volentieri a buttare mazzate con Neeson, oppure con una calibro 9 negli scontri negli appartamenti a fuoco ravvicinato. Bene, film molto bello, consigliato.
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maurizio crispi
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martedì 19 agosto 2008
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"io vi troverò": ma che fatica essere padre!!!
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"Vi cercherò, vi troverò, vi ammazzerò!".
Parrebbero una promessa altisonante e velleitaria le parole indirizzate da un padre agli scellerati rapitori della figlia, nel quadro di un moderno e crudele commercio di schiave gestito dai cattivi di turno. In realtà rappresentano una vera e propria "profezia" che, immancabilmente, si adempirà, poiché a pronunciare le fatidiche parole è uno che sa quel che dice. Si copre, infatti, che il padre della rapita, attualmente in "pensione", ha fatto parte dei servizi segreti USA e ha partecipato in passato ad azioni di commando pericolose e crudele, ma “per una giusta causa”. Dunque sa quel che dice perchè conosce le sue potenzialità offensive: e quelle le metterà in campo proprio tutte, assieme ad una grande sagacia nel seguire le minime tracce lasciate dai rapitori.
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"Vi cercherò, vi troverò, vi ammazzerò!".
Parrebbero una promessa altisonante e velleitaria le parole indirizzate da un padre agli scellerati rapitori della figlia, nel quadro di un moderno e crudele commercio di schiave gestito dai cattivi di turno. In realtà rappresentano una vera e propria "profezia" che, immancabilmente, si adempirà, poiché a pronunciare le fatidiche parole è uno che sa quel che dice. Si copre, infatti, che il padre della rapita, attualmente in "pensione", ha fatto parte dei servizi segreti USA e ha partecipato in passato ad azioni di commando pericolose e crudele, ma “per una giusta causa”. Dunque sa quel che dice perchè conosce le sue potenzialità offensive: e quelle le metterà in campo proprio tutte, assieme ad una grande sagacia nel seguire le minime tracce lasciate dai rapitori.
La trama, a partire dall'enunciazione dell'anatema, è fin troppo scontata ("Hanno preso sua figlia, lui prenderà le loro vite", recita una sintesi "flash" del film, stampigliata sulla locandina della distribuzone italiana).
Ma non è questo quello che conta.
Regista del film è Pierre Morel, operatore e direttore alla fotografia di Luc Besson, che torna a dirigere un film scritto e prodotto dal maestro francese a quattro anni dal suo esordio nel lungometraggio. Si risente dunque la forte influenza dei topoi narrativi di Besson nei cui film (come “Nikita”, oppure “Il quinto elemento”) quel che conta è il dipanarsi della trama fitta di colpi di scena e densa di uccisioni, di inseguimenti, di salti acrobatici. In Besson, la rappresentazione della violenza non è mai fine a se stessa.
Qui, in una serie di sequenze mozzafiato in cui il thriller sconfina nell’action movie (a volte non senza un pizzico d'ironia), i cattivi cadono come mosche, tallonati da un padre infuriato che con lucida determinazione persegue il progetto di ritrovare la figlia perduta. Quale padre non lo farebbe, avendone i mezzi? Non c'è compiacimento nelle scene di violenza: tutte le morti sono elementi necessari - tappe obbligate - nel percorso che il padre compie alla ricerca della figlia perduta.
Il lieto fine è assicurato (accompagnato da un grande applauso liberatorio da parte della platea), anche perchè attraverso questa fatigante ricerca un papà riconquista l'affetto della figlia che era un po' “perduta” anche prima del rapimento.
Caspita! Che fatica essere padre....
Bravissimo Liam Neeson nel doppio ruolo di padre affettuosissimo e dedito (per quanto respinto, vilipeso ed incompreso) e di killer e torturatore spietato.
Chi sa come sarebbe stato questo film con una fine un po' più cattiva...?
Ma agli spettatori, il più delle volte, piace il finale consolatorio (con un bel "e vissero tutti felici e contenti" prima della parola fine) in cui l'eroe solitario l'ha vinta contro le bruttezze e la crudeltà del mondo.
Così, dopo aver visto il film, si va a casa e si possono dormire sonni tranquilli e senza inquietudine, cullandosi nella consapevolezza che, se nel mondo ci sono i cattivi (e tanti nuovi cattivi emergenti…), c’è qualcuno che può sconfiggerli e dargli la punizione che meritano.
Questo plot richiama molto un film analogo di alcuni anni fa (“Commando”, con Arnold Schwartznegger): anche qui un padre, colonnello in ritiro dei Corpi speciali americani parte, lancia in resta per riprendersi la figlia che gli è stata rapita e da solo riesce a sgominare un intero esercito: ma questo film è molto più brutale e rozzo e serve soltanto a mostrare i muscoli di Schwartzy.
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stizzo
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lunedì 28 giugno 2010
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la vendetta alla liam neeson
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Un film ben escogitato sull'adrenalina e l'azione.
L'attore irlandese Liam Neeson dà prova di essere un attore poliedrico, energico, profondo e vendicativo.
Il film inizia con il solito rapimento furtivo della figlioletta che vuole fare la vacanzina in Europa poi segue la scena madre che segna tutto il film(con l'anatema io vi troverò e poi vi ucciderò)e infine seguono in un'ottimo ordine le scene rocambolesche di lotta, sparatorie e morti ammazzati con il salvataggio finale.
Questo è un film incalzante e non particolarmente violento inprontato sulla psicologia e le azioni del protagonista che non è un superuomo o un eroe ma un tenace agente segreto che fa di tutto per salvare ciò che gli sta a cuore:un uomo quasi normale alla Mel Gibson che tuttavia cova una vendetta audace e sanguinosa.
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Un film ben escogitato sull'adrenalina e l'azione.
L'attore irlandese Liam Neeson dà prova di essere un attore poliedrico, energico, profondo e vendicativo.
Il film inizia con il solito rapimento furtivo della figlioletta che vuole fare la vacanzina in Europa poi segue la scena madre che segna tutto il film(con l'anatema io vi troverò e poi vi ucciderò)e infine seguono in un'ottimo ordine le scene rocambolesche di lotta, sparatorie e morti ammazzati con il salvataggio finale.
Questo è un film incalzante e non particolarmente violento inprontato sulla psicologia e le azioni del protagonista che non è un superuomo o un eroe ma un tenace agente segreto che fa di tutto per salvare ciò che gli sta a cuore:un uomo quasi normale alla Mel Gibson che tuttavia cova una vendetta audace e sanguinosa.
Ottimi attori, ottimo il film, e ottima prestazione del grande(in tutti i sensi) e sapiente Liam.
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tonysamperi
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venerdì 24 agosto 2012
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un climax lunghissimo
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Bryan è un ex agente in pensione, che cerca di ricostruire un rapporto con la figlia Kim.
Dopo una breve panoramica sulla situazione di Bryan e di Kim, la figlia parte e viene rapita.
Da qui il film assume un ritmo incalzante, imponendo un countdown di 96 ore per ritrovarla.
Questa pellicola ci mostra una realtà che purtroppo è presente non solo, ma notoriamente nell'est europeo.
Con solo 96 ore a disposizione, passare per la polizia diventa troppo dispendioso, così Bryan fatte alcune ricerce preliminari, parte da solo alla ricerca della figlia a Parigi.
Qui un amico che lavora per il governo non si mostra d'aiuto, per cui il protagonista si ritrova ad indagare da solo per la metropoli francese.
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Bryan è un ex agente in pensione, che cerca di ricostruire un rapporto con la figlia Kim.
Dopo una breve panoramica sulla situazione di Bryan e di Kim, la figlia parte e viene rapita.
Da qui il film assume un ritmo incalzante, imponendo un countdown di 96 ore per ritrovarla.
Questa pellicola ci mostra una realtà che purtroppo è presente non solo, ma notoriamente nell'est europeo.
Con solo 96 ore a disposizione, passare per la polizia diventa troppo dispendioso, così Bryan fatte alcune ricerce preliminari, parte da solo alla ricerca della figlia a Parigi.
Qui un amico che lavora per il governo non si mostra d'aiuto, per cui il protagonista si ritrova ad indagare da solo per la metropoli francese.
Il plot resta immerso in un costante climax fino alla fine, poichè mentre Bryan indaga e si muove, anche la figlia viene spostata, pertanto Bryan deve ripercorrere le stesse tappe. In ogni tappa chiaramente Bryan non esiterà ad usare le sue abilità per fare pulizia e costruire una pista verso la figlia, così il film si trasforma in un action movie, con sparatorie e scazzottate.
Liam Neeson (Schindler's List, Batman Begins, The next three days) si cala benissimo nella parte dell'uomo deciso e senza pietà ("Ti prenderanno") portando ad una scena finale epica. Nel finale rimane solo un uomo tra lui e la figlia. L'uomo sta minacciando Kim con un coltello, mentre Bryan punta la pistola. C'è un attimo di esitazione. Appena l'uomo apre bocca - BANG! - Bryan apre il fuoco, uccidendolo.
Tra il cast troviamo una fredda Framke Jassen ("X-Men", "Le spie"), che è un po' acida con Bryan, ma che si lascia andare in un abbraccio nel finale, quando lui la riporta a casa.
Al doppiaggio inconfondibile Alessandro Rossi, voce per Liam, anche in "Schindler's List" e "Batman Begins".
Insomma direi come conclusione un bel film, del calibro di "From Paris with love" e, simile anche nella trama, "Commando" (1985, con un inarrestabile Arnold Schwarzenegger)
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wynorski guiaz '80s
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sabato 12 settembre 2009
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io vi cercherò, vi troverò, vi ucciderò
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L'ex agente speciale Bryan Mills(Liam Neeson) è divorziato dalla moglie(Famke Janssen) e vive con la paura che alla figlia(Maggie Grace) possa accadere qualcosa. Quando decide di farle trascorrere una vacanza a Parigi insieme alla amica del cuore, un'organizzazione criminale albanese che spaccia prostitute, rapirà le due ragazze scatenando però, in Bryan, un senso di vendetta che lo porterà alla resa dei conti finali. Luc Besson produce(egregiamente come gli Americani The Transporter 1,2,3) e Pierre Morel dirige questa incalzante pellicola action che cerca di far riflettere il pubblico su un tema scottante come il rapimento e il traffico di giovani ragazze in procinto di diventare poi prostitute.
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L'ex agente speciale Bryan Mills(Liam Neeson) è divorziato dalla moglie(Famke Janssen) e vive con la paura che alla figlia(Maggie Grace) possa accadere qualcosa. Quando decide di farle trascorrere una vacanza a Parigi insieme alla amica del cuore, un'organizzazione criminale albanese che spaccia prostitute, rapirà le due ragazze scatenando però, in Bryan, un senso di vendetta che lo porterà alla resa dei conti finali. Luc Besson produce(egregiamente come gli Americani The Transporter 1,2,3) e Pierre Morel dirige questa incalzante pellicola action che cerca di far riflettere il pubblico su un tema scottante come il rapimento e il traffico di giovani ragazze in procinto di diventare poi prostitute. Più delle mirabolanti e ottime scene d'azione, la pellicola risveglia nello spettatore un grande senso di rabbia al pari del buon protagonista, Liam Neeson, disposto a tutto pur di riprendersi la figlia; un pò come aveva fatto il grande Steven Seagal in Belly of the Beast, combattendo contro la mafia orientale. Neeson è però 'traslocato' a Parigi, la città più chic del Mondo ma che di magagne, politiche e sociali, ne ha davvero tante e che il film di Morel mette tutte in evidenza. Quello che ne risulta è una pellicola di genere ben fatta, che può sconfinare facilmente nell'action serrato ma che con metodo si riprende dallo stile mirabolante per mettere invece in scena, una critica sociale alla mafia e ai traffici di prostitute. Il finale poi, è estremamente liberatorio e lo spettatore, già immedesimato ad inizio pellicola, si sente sollevato al pensiero di aver risolto le cose. Un buon prodotto, forse un pò sottovalutato dalla critica ma amato dal pubblico, tanto da fargli guadagnare al solo box office Americano più di 140 milioni di dollari.
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luca amicizia
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giovedì 30 dicembre 2010
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semplice ma efficacie e godibile!
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se avete voglia di un film leggero che sia in grando di catturarvi emotivamente e che vi tenga attaccati allo schermo fino all ultimo secondo questo è il film che cercate.
la trama è estremamente lineare, un ex agente governativo lascia il suo lavoro e va in pensione per stare più vicino alla figlia che vive con la madre e con un nuovo compagno,
quando la figlia decide di voler fare un viaggio in europa, il padre inizialmente non le da il consenso, ma successivamente accetta e le fa portare con se un cellulare per chiamarlo e avvertire se succede qualcosa.
arrivate all aereoporto di parigi la figlia con un amica vengono rapite da un organizzazione criminale.
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se avete voglia di un film leggero che sia in grando di catturarvi emotivamente e che vi tenga attaccati allo schermo fino all ultimo secondo questo è il film che cercate.
la trama è estremamente lineare, un ex agente governativo lascia il suo lavoro e va in pensione per stare più vicino alla figlia che vive con la madre e con un nuovo compagno,
quando la figlia decide di voler fare un viaggio in europa, il padre inizialmente non le da il consenso, ma successivamente accetta e le fa portare con se un cellulare per chiamarlo e avvertire se succede qualcosa.
arrivate all aereoporto di parigi la figlia con un amica vengono rapite da un organizzazione criminale.
nel momento del rapimento il padre è al telefono con la figlia e quest ultima prima vede la sua amica che viene rapita e poi viene presa successivamente, il padre rimasto al telefono con la figlia fino all ultimo,
promette che se non le lasceranno darà la caccia ai rapitori.
queste sono le premesse del film ,non voglio stare qua a criticare ogni cosa, quindi anche se parigi viene dipinta come se dominata dalla malavita, e questi criminali possono rapire le centinaia di ragazze senza che nessuno se ne accorga, poco importa che nn rispecchia la realtà, questo è un film e come tale va visto lasciandosi trasportare dalle emozioni che ci trasmette.
e sul lato emozionale il film riesce a darci moltissimo.Liam Neeson è perfetto per interpretare questo padre pieno di odio e capace di qualsiasi cosa per riprendersi la figlia, ance se molti hanno detto che Liam non è adatto per interpretare sparatorie e combattimenti ,vi posso assicurare che tutto quello che accade nel film è possibile ,(sempre ammettendo che un uomo abbia una spiccata intelligenza, moltissima esperienza, possegga un incredibile sangue freddo, riesca a applicare magnificamente le arti del corpo a corpo e conosca molto bene le armi da fuoco) poi non viene mai svelato il suo fisico e non vi sono prove di forza quindi l'attore è credibilissimo in ogni scena d'azione. se vi lasciate prendere dal film sentirete l'ansia per le sorti della figlia, la tensione nelle fasi d'azione, giustificherete ogni atto di violenza come dovutoe non riuscirete a distogliere nemmeno un secondo lo sguardo dallo schermo perchè non ci sarà un attimo di riposo, non voglio svelare il finale ma anche quello è ben fatto e chiude il film egregiamente.
una cosa che va detta è che Luc Besson punta a creare degli action movie europei che tengano testa a quelli a stelle e strisce, quindi le tematiche affrontate sono molto appetibili per un pubblico americano,
quindi c'è il tema della verginità che va protetta, qualche arabo malvagio e un europa corrotta e pericolosa.
poi io sono dell idea che i film devono essere visti in base ai proprio gusti ,se odiate le scene d'azione se non vi piace la violenza se volete che un film sia iper realistico non dovete neanche pensare di vederlo, ma,
se volete vedere della sana e pura vendetta, se vi divertono i film d'azione e le scene di lotta, se vi piace un buono invincibile e spietato e se volete un film esaltante e coinvolgente senza troppi problemi è quello che fa per voi.!
ci sarebbe molto altro da dire ma dopo che lo avrete visto sarò felice di discutere nei commenti buona visione : )
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kildem
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domenica 13 marzo 2011
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taken
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Liam Neeson torna sullo schermo nelle vesti di un padre allontanato dalla figlia, ignorato dalla moglie che preferisce il classico uomo insignificante ma con i soldi, e viene dall'altro capo del mondo per salvare proprio la sua bambina (la classica diciottenne americana col cervello siliconato) rapita ed inserita nel giro di prostituzione Europeo.
Alcuni dicono che il film è inverosimile perché troppo "inarrestabile" in certi casi, ma io dico: prendete un uomo, ex agente della CIA, e rapitegli la figlia.
Se seguite bene i fili logici, il film è strutturato in maniera lineare ma di effetto.
Scusatemi se lo metto in chiaro, ma se proprio vogliamo parlare di thriller inverosimili, ci sono cose nella Bourne Legacy che sono davvero assurde, eppure è una delle mie trilogie preferite.
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Liam Neeson torna sullo schermo nelle vesti di un padre allontanato dalla figlia, ignorato dalla moglie che preferisce il classico uomo insignificante ma con i soldi, e viene dall'altro capo del mondo per salvare proprio la sua bambina (la classica diciottenne americana col cervello siliconato) rapita ed inserita nel giro di prostituzione Europeo.
Alcuni dicono che il film è inverosimile perché troppo "inarrestabile" in certi casi, ma io dico: prendete un uomo, ex agente della CIA, e rapitegli la figlia.
Se seguite bene i fili logici, il film è strutturato in maniera lineare ma di effetto.
Scusatemi se lo metto in chiaro, ma se proprio vogliamo parlare di thriller inverosimili, ci sono cose nella Bourne Legacy che sono davvero assurde, eppure è una delle mie trilogie preferite.
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luigi chierico
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venerdì 29 aprile 2016
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ma non e’ una cosa seria
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Sebbene tutto il film tenga in continua ansia e tensione, un thriller in cui la suspense ti attanagli,tuttavia alla fine, allorché Bryan l’invincibile, “l’incubo della gente”, avrà trovato sua figlia Kim e si è tirato un sospiro di sollievo, si tirano i conti. Al risveglio ci si chiede se il regista abbia voluto scherzare o fare sul serio. Mentre il fatto è tragico e rispecchia quanto ancora accade per il ratto delle Sabine, per il commercio delle ragazze, l’avvio alla prostituzione, il sequestro delle persone, la conduzione del film affida tutto nelle potenti capacità fisiche di un solo eroe:Bryan. A fronte della serietà del rapimento della propria figlia per loschi affari, Bryan precipita il giorno dopo a Parigi.
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Sebbene tutto il film tenga in continua ansia e tensione, un thriller in cui la suspense ti attanagli,tuttavia alla fine, allorché Bryan l’invincibile, “l’incubo della gente”, avrà trovato sua figlia Kim e si è tirato un sospiro di sollievo, si tirano i conti. Al risveglio ci si chiede se il regista abbia voluto scherzare o fare sul serio. Mentre il fatto è tragico e rispecchia quanto ancora accade per il ratto delle Sabine, per il commercio delle ragazze, l’avvio alla prostituzione, il sequestro delle persone, la conduzione del film affida tutto nelle potenti capacità fisiche di un solo eroe:Bryan. A fronte della serietà del rapimento della propria figlia per loschi affari, Bryan precipita il giorno dopo a Parigi. La città non è più sicura, corse e rincorse in auto e a piedi, sparatorie e aggressioni d’ogni genere, torture agli uni e agli altri fanno spettacolo che nel paradossale rasenta la comicità. I morti da sei,forse alla conta manca qualcuno, se ne aggiungono una infinità, cominci a contare 8,10,15,30….e nulla succede a Parigi, la stampa tace, la polizia non interviene, anzi collabora a suo modo, cercando di fermare,o meglio di arrestare il pericoloso ammazza tutti. Lo stesso regista ha perso i conti nel contare i morti sacrificati al successo del film, ugualmente dicasi per le auto e quant’altro. Un film serio o parodia ? Tantissime le fanciulle cadute nella rete della malavita bulgara e di altri paesi trasferitasi nella capitale Francese per soddisfare gli squallidi desideri di tanti ricchi pronti a comprare una fanciulla come ai tempi degli schiavi negri. Bryan ne salva soltanto una, di tutte le altre non ci sono indagini, non si ha notizia, e neanche di quella salvata. Il regista trascura il dettaglio, la lascia languire nella stanza dove Bryan l’ha curata con flebo improvvisate. A Parigi all’epoca del film forse c’era sciopero degli ospedali e dei medici. Ma cosa importa? La caccia deve andare avanti, la ricerca di Kim è urgente prima che l’asta finisca,prima che prenda il mare, la Senna è una buona via per portar via le fanciulle destinate su chi sa quali mercati, per mercanti di sesso, non è più il posto romantico dove le giovani coppie di innamorati si scambiano un bacio.Come è facile immaginare tutto è bene quel che finisce bene e questo lo si sa da sempre, allora perché essere tesi e farsi prendere dalla suspense per una storia di cui si conosce già la fine? Solo per vedere in azione un grandissimo Liam Neeson campione di mira con la pistola, di arti marziale, di scaltrezza, di coraggio e forza bruta, non gli manca proprio nulla, lui deve essere Bryan come il regista lo vuole. Maggie Grace,interpretando la parte di Kim ovviamente rapita, la si vede pochissimo e meno ancora la si sente cantare, ma cosa conta, il film è finito, è finita tra le braccia del padre, anzi tra un braccio, perché almeno una ferita sull’altro, lui, se l’è procurata. Non è una cosa seria. 3 punti per l’impegno e’azione e per la realizzazione di tutte le scene di inseguimento.chibar22@libero.it
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dandy
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venerdì 8 aprile 2011
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passabile,soprattutto grazie a neeson.
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Un remake non dichiarato di "Commando":azione pressochè ininterrotta,violenza,political scorrect(per non dire vero e proprio razzismo)e amoralità malcelata.Fin qui sembra la descrizione di un qualsiasi film con Steven Seagal.Ma c'è più di una cosa da salvare:lo spettacolo è innegabile,gli inseguimenti e le sparatorie sono girate con professionalità, e una volta tanto i combattimenti corpo a corpo non sono orientaleggianti(l'agente Bourne ha fatto scuola).E non tralasciamo Neeson.Tutt'altro che gettato via nel classico prodottino alimentare da dimenticare.Certo non gli darei l'oscar qui,ma fa il suo dovere senza strafare e resta sempre quello che Seagal o Dolph Lungren non sono nè saranno mai:un vero attore.
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Un remake non dichiarato di "Commando":azione pressochè ininterrotta,violenza,political scorrect(per non dire vero e proprio razzismo)e amoralità malcelata.Fin qui sembra la descrizione di un qualsiasi film con Steven Seagal.Ma c'è più di una cosa da salvare:lo spettacolo è innegabile,gli inseguimenti e le sparatorie sono girate con professionalità, e una volta tanto i combattimenti corpo a corpo non sono orientaleggianti(l'agente Bourne ha fatto scuola).E non tralasciamo Neeson.Tutt'altro che gettato via nel classico prodottino alimentare da dimenticare.Certo non gli darei l'oscar qui,ma fa il suo dovere senza strafare e resta sempre quello che Seagal o Dolph Lungren non sono nè saranno mai:un vero attore.Almeno lui non è invulnerabile,e qualche colpo lo incassa!Tutto già visto,ma spesso e volentieri in peggio.
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