fluturnenia
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domenica 7 giugno 2009
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oscuro il titolo e pure la trama
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La situazione pìù astrusa di questo film è il passaggio di Adelle al mondo dell'aldilà nel tentativo di salvare la figlia Sarah. Non soltanto è poco chiaro e disordinato l'accavallarsi di illogiche sequenze, nelle quali la madre è confusamente calata in circostanze discoste e discostanti tra loro, talvolta pure fuori contesto ma questa discesa nel mondo delle ombre finisce addirittura per apparire ridicola. Se la storia si era mantenuta in uno stato di plausibile illogicità si trasforma così in un susseguirsi di scene incompresnsibili e per nulla funzionali ad una coerente e congruente cotinuità narrativa. Il "perchè" delle cose è molto + chiaro del "come" avvengano e il "dove", ossia l'altra dimensione quella oscura e fredda dei morti, è totalmente grottesco e sproporzionato rispetto alla dimensione + tangibile e concreta fino allora creatasi.
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La situazione pìù astrusa di questo film è il passaggio di Adelle al mondo dell'aldilà nel tentativo di salvare la figlia Sarah. Non soltanto è poco chiaro e disordinato l'accavallarsi di illogiche sequenze, nelle quali la madre è confusamente calata in circostanze discoste e discostanti tra loro, talvolta pure fuori contesto ma questa discesa nel mondo delle ombre finisce addirittura per apparire ridicola. Se la storia si era mantenuta in uno stato di plausibile illogicità si trasforma così in un susseguirsi di scene incompresnsibili e per nulla funzionali ad una coerente e congruente cotinuità narrativa. Il "perchè" delle cose è molto + chiaro del "come" avvengano e il "dove", ossia l'altra dimensione quella oscura e fredda dei morti, è totalmente grottesco e sproporzionato rispetto alla dimensione + tangibile e concreta fino allora creatasi. L'unica difesa che vorrei assurgere in favore della pellicola è che se la trama fosse stata di matrice orientale sarebbe stata meno screditata e ancor + gradita se interamente prodotta nel sol levante. Come ho già detto in altre recensioni i fantasmi non hanno tutti gli occhi a mandorla. ne' tanto meno l'oriente ne ha l'esclusiva. La confusione è di casa nei j-movies & co. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
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emily
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domenica 29 luglio 2007
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un legame che la morte non può spezzare.
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Un film emozionante, con la trama che si sviluppa tra il mondo dei vivi e l'aldilà. Ricco di suspance e colpi di scena, "the dark" ti lascia senza fiato fino all'ultimo instante, perchè in qualsiasi momento, chiunque poteva gettarsi dalla scogliera per far tornare indiero una persona morta, due bambine, in particolare sono l'oggetto del terribile scambio. La prima, Sarah sparisce inspiesbilmente per lasciare il posto ad Ebrill, ragazzina reduce dal mondo dei morti, morta dopo aver trascorso una vita d'inferno, torturata sadicamente daòl padre, violentata e umiliata, infine uccisa. Ebrill scopre cos'è l'amore, scopre i sentimenti, scopre la vendetta. E si vendica. Riesce a trovare, nel padre di Sarah una persona che avrebbe potuto amarla e accudirla come se fosse sua figlia, ma la madre di Sarah non è d'accordo, LEI RIVUOLE LA FIGLIA PERDUTA.
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Un film emozionante, con la trama che si sviluppa tra il mondo dei vivi e l'aldilà. Ricco di suspance e colpi di scena, "the dark" ti lascia senza fiato fino all'ultimo instante, perchè in qualsiasi momento, chiunque poteva gettarsi dalla scogliera per far tornare indiero una persona morta, due bambine, in particolare sono l'oggetto del terribile scambio. La prima, Sarah sparisce inspiesbilmente per lasciare il posto ad Ebrill, ragazzina reduce dal mondo dei morti, morta dopo aver trascorso una vita d'inferno, torturata sadicamente daòl padre, violentata e umiliata, infine uccisa. Ebrill scopre cos'è l'amore, scopre i sentimenti, scopre la vendetta. E si vendica. Riesce a trovare, nel padre di Sarah una persona che avrebbe potuto amarla e accudirla come se fosse sua figlia, ma la madre di Sarah non è d'accordo, LEI RIVUOLE LA FIGLIA PERDUTA. Allora fa di tutto per lanciare Ebrill dalla scogliera. Ci cade dentro anche lei. Arrivano di là. Ebrill non ha dimenticato ciò che ha dovuto subire nella sua vita precedente, e in quella che si era conclusa un attimo prima.Mai più potrà avere il padre che ha sempre sognato, nè una famiglia, nè nessuno che la voglia bene. E si vendica sulla madre. Inizia a colpevolizzarla per aver fatto del male a Sarah, facendole vedere i video dei loro litigi. La madre piange e inizia a cercarla disperatamente ovunque, ma Ebrill inizia a torturarla come suo padre aveva fatto con lei. Questo è il prezzo che lei deve pagare, ora. La morte, si era infatti gettata aòlla scogliera. Pur nel suo dolore, Adel, è questo il nome i lei riesce a provare uno sprezzo di gioia nel rivedere Sarah. Solo un momento, prima di ricordarsi di essere morta. La figlia può tornare indietro. Adele no. La amerà per sempre, ma ha fallito. Il padre è felice, ha riavuto Sarah. Adele corre a casa, ma nessuno può vederla. Lei, è come trasparente. Il padre non è lì, in quel momento, e Sarah la vede E LE PARLA CON LA VOCE DI EBRILL. Lei NON è Sarah. Lei è Ebrill, ha raggiunto il suo obbiettivo. Dov'è allora la figlia di Adele? è ancora lì, è rimasta in quel luogo molto buio, molto freddo, molto spaventoso. Ma Sarah non trema, e non ha paura, perchè c'è una luce che la riscalda e allontana le tenebre, un legame tra lei e la madre che neanche la morte non ha mai spezzato, una corda indistruttibile che le ha sempre unite e che adesso è più forte che mai. Esso è l'amore.
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kattykatty
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mercoledì 2 agosto 2006
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film povero di suspense e non solo!
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La trama di questo film e' banale e quando lo guardi,sopratutto la prima scena, ti sa di ''gia visto''. Infatti il film e' un mix tra The Ring (molto piu ben riuscito!) e The Skeleton Key. Le atmosfere cupe e tenbrose riescono anche a dare una spinta al film come del resto la fotografia ma di se e' un film con poca tensione. Per quanto cerchi non riesci ad appasionarti fino in fondo con le vicende dei personaggi e poi quella sensazione di gia visto ti accompagnia fino alla fine. Anche le tematiche del film sono le solite ''vita e morte'' ''realta e immaginazione'' ovvero quelle di tutti i film di questo stile thriller/horror. Le interpretazioni non sono esaltanti ma, anzi, piuttosto insufficenti e poco realistice.
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La trama di questo film e' banale e quando lo guardi,sopratutto la prima scena, ti sa di ''gia visto''. Infatti il film e' un mix tra The Ring (molto piu ben riuscito!) e The Skeleton Key. Le atmosfere cupe e tenbrose riescono anche a dare una spinta al film come del resto la fotografia ma di se e' un film con poca tensione. Per quanto cerchi non riesci ad appasionarti fino in fondo con le vicende dei personaggi e poi quella sensazione di gia visto ti accompagnia fino alla fine. Anche le tematiche del film sono le solite ''vita e morte'' ''realta e immaginazione'' ovvero quelle di tutti i film di questo stile thriller/horror. Le interpretazioni non sono esaltanti ma, anzi, piuttosto insufficenti e poco realistice. Oltre a questo non contribuiscono per niente i veloci e brevi flashback della protagonista che tendono a portare solo piu confusione nella mente dello spettattore. Inoltre il finale certamente non e' il solito happy end ma tutto sommato non e' nemmeno totalmente inaspettato e imprevedibile. Come gia detto poca la tensione, poca la ''paura'' e pure interpretazioni insufficenti. Insomma un film che si mette direttamente vicino a tutti gli altri dello stesso filone come Silent Hill, Dark Water, The Grudge ecc.
E' pero ideale per una serata con gli amici il sabato sera...ma solo in nolleggio!
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leo
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martedì 27 giugno 2006
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brividino d'estate
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La vita contro la morte, il bene che ha una costosissima rivincita sul male, un sacrificio che paga il rancore dell'ultraterreno. Le storie horror dei tempi moderni abbracciano spesso questi risvolti, al contrario delle ghost story di qualche decennio fa ora si ripiegano su se stesse, lasciano spazi aperti, spiragli di possibilità che dall'aldilà si possa davvero ritornare, anche se a caro prezzo. La scuola spagnola (Darkness, The others, Fragile), quella orientale (The ring, The grudge, Dark Water) e in qualche modo anche quella italiana (Fulci e il suo "L'aldilà", per capirci) inducono facili tentazioni e presunte ispirazioni, ma qui ciò che si perde è la sorpresa, che invece dovrebbe essere un elemento fondamentale per non incorrere in una serie di dejà-vu fastidiosi inr una storia-patchwork confezionata con pezzi dalle dinamiche stranote e prevedibili.
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La vita contro la morte, il bene che ha una costosissima rivincita sul male, un sacrificio che paga il rancore dell'ultraterreno. Le storie horror dei tempi moderni abbracciano spesso questi risvolti, al contrario delle ghost story di qualche decennio fa ora si ripiegano su se stesse, lasciano spazi aperti, spiragli di possibilità che dall'aldilà si possa davvero ritornare, anche se a caro prezzo. La scuola spagnola (Darkness, The others, Fragile), quella orientale (The ring, The grudge, Dark Water) e in qualche modo anche quella italiana (Fulci e il suo "L'aldilà", per capirci) inducono facili tentazioni e presunte ispirazioni, ma qui ciò che si perde è la sorpresa, che invece dovrebbe essere un elemento fondamentale per non incorrere in una serie di dejà-vu fastidiosi inr una storia-patchwork confezionata con pezzi dalle dinamiche stranote e prevedibili. Una bambina morta anni prima. Due genitori ossessionati dal ricordo. Il fantasma che ritorna per proporre un accordo. I morti che desiderano la pace. Bla bla bla, nulla di nuovissimo.
Si badi bene però che non è la storia di per sè a vacillare, ma lo stile narrativo e la gestione dei tempi di tensione, per i quali Fawcett non sembra essere un maestro. Ci vuole ben altro, di questi tempi, per confezionare un buon horror, qualcosa che lasci un segno. Vedetelo con leggerezza, senza aspettarvi nè infamia nè lode. Qualche brividino c'è, e con quasto caldo che ci attanaglia, a qualcuno andrà pure bene.
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[+] horror come tortura psicologica
(di gloiserx)
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andrea
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sabato 9 dicembre 2006
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recensione
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I precipizi e le scogliere, gli anfratti scoscesi e le gole, da sempre sono luoghi che hanno alimentato ed impressionato molte pellicole e non solo gli horror. Come quel capolavoro filosofico che è Vertigo, così come tutti gli altri da questo ispirati, vedi Formula per un Delitto, Analisi Finale etc… Ma addirittura citando tutt'altro genere, La Tigre e il Dragone, dove l'abisso incantato diviene concludente possibilità di realizzazione di sé stessi. Proprio quest'ultimo terminava con il pronunciamento sibillino della protagonista - Esprimi un desiderio - , che ricordando una nota leggenda locale, si lanciava nel nulla scomparendo per sempre.
Dissimile ma non del tutto, il tema di The Dark, che ricorda le atmosfere ispirate e malsane dei cult di Balaguerò, pur partendo da un mito celtico, quello di Annwyn, molto celebrato anche nel ciclo arturiano ( il libro di Taliesin).
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I precipizi e le scogliere, gli anfratti scoscesi e le gole, da sempre sono luoghi che hanno alimentato ed impressionato molte pellicole e non solo gli horror. Come quel capolavoro filosofico che è Vertigo, così come tutti gli altri da questo ispirati, vedi Formula per un Delitto, Analisi Finale etc… Ma addirittura citando tutt'altro genere, La Tigre e il Dragone, dove l'abisso incantato diviene concludente possibilità di realizzazione di sé stessi. Proprio quest'ultimo terminava con il pronunciamento sibillino della protagonista - Esprimi un desiderio - , che ricordando una nota leggenda locale, si lanciava nel nulla scomparendo per sempre.
Dissimile ma non del tutto, il tema di The Dark, che ricorda le atmosfere ispirate e malsane dei cult di Balaguerò, pur partendo da un mito celtico, quello di Annwyn, molto celebrato anche nel ciclo arturiano ( il libro di Taliesin). Annwyn è un mondo parallelo e distorto, dominato dall'oscurità in cui labile è il confine tra la vita e la morte ma dal quale forse è possibile risorgere, assecondando un gioco di rituali e sanguinosi inganni celebrati dal suo ministro di culto (uno dei vivi per uno dei morti, come recita il sottotitolo del film).
Madre e figlia (Maria Bello e Sophie Stuckey), forse solo di passaggio a trovare il padre (Sean Bean) che vive nel Galles, rimangono coinvolte nelle vicende passate e anomale di questo mondo ultraterreno. Durante un'escursione Sarah (la Stuckey) scompare in acqua...la madre disperata e ossessionata da incubi e sinistre entità, scoprirà che in qualche modo la figlia è prigioniera della casa del marito. Nel frattempo qualcuno giunge dal passato, forse da Anwyn stessa. Si chiama Ebrill (Abigail Stone) ed è in cerca di una via di fuga, di asilo o forse solo di affrancamento da una storia di sevizie e fanatismi che affondano nella storia della discreta e misteriosa cittadina gallese.
Coraggiosa e intensa Maria Bello, che si consolida, dopo Secret Window e A History of Violence, come vera mistress of dark...Nel suo viaggio impervio attraverso le profondità marine e le consuetudini incomprensibili degli abitanti di Annwyn...
Il regista è John Fawcett, già autore di Scratch Ticket, nonché sceneggiatore e regista del primo Ginger Snaps (Licantropia: Evolution) e produttore dei successivi Licantropia: Apocalypse e Licantropia. The Dark, tratto dal romanzo The Sheep di Simon Maginn, non chiarisce però fino in fondo le modalità segrete dei meccanismi che regolano i turbamenti dei fantasmi di Annwyn e dove si costruisce una particolare tipologia di racconto proprio a partire dalla follia collettiva, del suo insinuarsi in modo cospicuo nella normalità di una provincia solitaria e rurale.
Indimenticabile il ritorno a casa di Adelle (Maria Bello), che nel suo ripetere incessante "Sono viva", esprime tragicamente il conflitto dostoevskiano tra sogno e realtà: era una madre egoista in conflitto con il marito e la figlia, inconsapevole nel mettere a fuoco sè stessa e i suoi rapporti...mentre ora è solo un'ombra incapace di adattarsi al mondo circostante perchè rimasta chiusa fuori a contemplare il suo universo familiare sui crinali della scogliera, vista e compresa solo da ciò che ormai non è più reale...
Citazione:
"io sono viva...io sono viva...viva"
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[+] recensione un p'ò superficiale direi.....
(di emily)
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dariocarta
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sabato 22 dicembre 2007
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una figlia dall'al di là
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L'irrequieta moglie di famiglia,con la figlia adolescente,cerca,nella campagna gallese,il marito nel suo nuovo rifugio inserito tra scogliere a picco sul mare e verdi colline battute dal vento.
Non c'è armonia tra i due coniugi,ma le cose sembrano andare meglio quando,ritrovato l'uomo,sembra rinascere fra i tre,un senso di serena quotidianità.
Ma qualcosa è sfuggente,nello sviluppo della vicenda e la tensione cresce.
Strani eventi creano un impalpabile ma sensibile senso di inquetudine.
Lo scandire di ripetute immagini e inquadrature,marcano un segno di mistero insoluto e di paure ancestrali,legate a tempi e luoghi.
Accadimenti misteriosi,ritrovamenti di oggetti e reperti di natura incresciosa,gettano un seme di angoscia nell'animo dello spettatore,che trova divisa la sua attenzione tra l'arioso senso di ampio respiro trasmessogli dall'ambientazione della storia e lo sfuggente sviluppo degli eventi in corso.
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L'irrequieta moglie di famiglia,con la figlia adolescente,cerca,nella campagna gallese,il marito nel suo nuovo rifugio inserito tra scogliere a picco sul mare e verdi colline battute dal vento.
Non c'è armonia tra i due coniugi,ma le cose sembrano andare meglio quando,ritrovato l'uomo,sembra rinascere fra i tre,un senso di serena quotidianità.
Ma qualcosa è sfuggente,nello sviluppo della vicenda e la tensione cresce.
Strani eventi creano un impalpabile ma sensibile senso di inquetudine.
Lo scandire di ripetute immagini e inquadrature,marcano un segno di mistero insoluto e di paure ancestrali,legate a tempi e luoghi.
Accadimenti misteriosi,ritrovamenti di oggetti e reperti di natura incresciosa,gettano un seme di angoscia nell'animo dello spettatore,che trova divisa la sua attenzione tra l'arioso senso di ampio respiro trasmessogli dall'ambientazione della storia e lo sfuggente sviluppo degli eventi in corso.
Ma tutto è,ahimè,sottile e circoscritto in un sottile filmetto di stampo estivo,da seconda serata,che affida le proprie limitate chanches a serratissimi campi frequenza,nel vano tentativo di trovare verve ad alto valore drammatico,o a consunti trucchetti,allo scopo di trasmettere brividi di bassissima intensità.
Ad ogni buon conto,non si può negare al film un certo ritmo emotivo,crescente con il procedere della storia,reso,però,un poco incredulo dal senso del già visto e dalle trovate scontate.
Non serve,perciò,cercare paragoni con "Signs" o "The Others",o "il sesto senso".
E' sufficiente accontentarsi di una pellicola ove sospiri e cantilene gallesi abbiano la presunzione di pensare di bastare, per far parte di una ghost story ad alto contenuto di adrenalina.
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