ultimoboyscout
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venerdì 4 febbraio 2011
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superlativo sean penn.
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Ho visto molti film con l'attore come protagonista e autore di interpretazioni di tutto rispetto. Ma in questo caso si cala in maniera impressionante nella parte e nel disagio dell'uomo, risultando clamorosamente perfetto e credibile, tanto da farmi esclamare che Sam Bicke sia realmente Sean Penn e viceversa! Complessivamente il film non merita il giudizio di tre stelle da me dato, ne sarebbero bastate due e sarei stato probabilmente generoso. Il discorso però è che Penn ci ha fatto entrare dalla porta principale nella psiche del personaggio, facendoci percepire la sua vibrante rabbia, la sua scarsa lucidità nel credere che Nixon sia il male più grande del pianeta o addirittura l'unico del mondo.
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Ho visto molti film con l'attore come protagonista e autore di interpretazioni di tutto rispetto. Ma in questo caso si cala in maniera impressionante nella parte e nel disagio dell'uomo, risultando clamorosamente perfetto e credibile, tanto da farmi esclamare che Sam Bicke sia realmente Sean Penn e viceversa! Complessivamente il film non merita il giudizio di tre stelle da me dato, ne sarebbero bastate due e sarei stato probabilmente generoso. Il discorso però è che Penn ci ha fatto entrare dalla porta principale nella psiche del personaggio, facendoci percepire la sua vibrante rabbia, la sua scarsa lucidità nel credere che Nixon sia il male più grande del pianeta o addirittura l'unico del mondo. Molto lento quanto poco incisivo, il film ha un'impennata piuttosto decisa solo negli ultimi minuti, ma non basta per risollevarne le sorti, che senza Penn sarebbe altrimenti piuttosto deludente.
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[+] scarsa lucidita'???
(di disincantato83)
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(di isnow)
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[+] ancora con questa storia della "lentezza"?
(di ellie arroway)
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paolo ciarpaglini
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mercoledì 28 marzo 2007
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sean penn!!!
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Il film è ispirato ad una storia vera. Correva l'anno '74, Sam Biche (Senn Pean)è un bravuomo, ma la vita e la società soprattutto gli offrono una verità, che gli è estranea. Per cavarsela o divenire qualcuno è necessario calpestare il prossimo, senza guardarsi indietro e Sam non è così, guarda alla vita con il candore e la semplicità di un bimbo. Non riesce a mantenere un impiego stabile, ed a causa di ciò è separato dalla moglie (Naomi Watts), che naturalmente ha ottenuto la custodia dei figli. A Sam manca tutto, ama ancora quella donna che invece lo detesta, per lo più in procinto di andarsene e chiedere il divorzio. Ad uno ad uno, tutti i pezzi del puzzle che compongono la sua vita, vanno distrutti.
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Il film è ispirato ad una storia vera. Correva l'anno '74, Sam Biche (Senn Pean)è un bravuomo, ma la vita e la società soprattutto gli offrono una verità, che gli è estranea. Per cavarsela o divenire qualcuno è necessario calpestare il prossimo, senza guardarsi indietro e Sam non è così, guarda alla vita con il candore e la semplicità di un bimbo. Non riesce a mantenere un impiego stabile, ed a causa di ciò è separato dalla moglie (Naomi Watts), che naturalmente ha ottenuto la custodia dei figli. A Sam manca tutto, ama ancora quella donna che invece lo detesta, per lo più in procinto di andarsene e chiedere il divorzio. Ad uno ad uno, tutti i pezzi del puzzle che compongono la sua vita, vanno distrutti. Non condivido la scelta di presentare Sam come un uomo dalla personalità psicolabile, certo così è più verosimile, ma non credo assolutamente, che chi finisce per odiare tanto la società in cui vie e nella fattispecie, focalizzare in Nixon la causa di tutte le sue sventure, debba forzatamente essere un 'matto'. Il Presidente è la più alta carica ed avvalla lo status della società che respinge Sam, 'naturale' quindi che finisca per essere il suo bersaglio, dove scaricare tutte le sue frustrazioni e fallimenti., altri non è che il prodotto di una società fradicia, corrotta, ingiusta. Il fattore umano, pone un punto interrogativo; quale il confine, fino a quando possiamo sopportare?. Sam vede il mondo in modo giusto, e questo è incredibilmente il 'problema'!. Ascoltate le sue parole quando, nel tentativo di mettere una società in proprio, spiega la sua visione di cosa vuol dire fare il commerciante di gomme. In quelle frasi c'è tutta la verità e la sconcertante spiegazione di quanto egli ha ragione. Grande Sean Penn!.
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[+] sulla follia del personaggio
(di freewine)
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(di fw)
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disincantato83
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mercoledì 16 marzo 2011
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rovesciare la società capitalista!
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Sì: è questo il vero messaggio, per chi vuole capire. Una spietata antitesi del tanto sbandierato “sogno americano” (ovvero occidentale). Concordo con chi ha parlato di darwinismo sociale e legge dell'adattamento: ma si tratta appunto di un mondo primitivo, selvaggio, quindi certamente non condivisibile, al quale bisogna ribellarsi. L'Homo non potrà mai evolversi, e sarà sempre "homini lupus" finché lascerà che siano i darwiniani trogloditi, avidi, ambiziosi, privi di scrupoli morali, a dare la loro impronta all'organizzazione sociale, e che sia un sistema cavernicolo come il capitalismo a dirigerci.
Il protagonista è un uomo fondamentalmente retto e trasparente; ma è anche un debole, un ingenuo.
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Sì: è questo il vero messaggio, per chi vuole capire. Una spietata antitesi del tanto sbandierato “sogno americano” (ovvero occidentale). Concordo con chi ha parlato di darwinismo sociale e legge dell'adattamento: ma si tratta appunto di un mondo primitivo, selvaggio, quindi certamente non condivisibile, al quale bisogna ribellarsi. L'Homo non potrà mai evolversi, e sarà sempre "homini lupus" finché lascerà che siano i darwiniani trogloditi, avidi, ambiziosi, privi di scrupoli morali, a dare la loro impronta all'organizzazione sociale, e che sia un sistema cavernicolo come il capitalismo a dirigerci.
Il protagonista è un uomo fondamentalmente retto e trasparente; ma è anche un debole, un ingenuo. Crede in una visione onesta del commercio, non comprende che Onestà e Mercato sono 2 parole che non possono stare nella stessa frase, perché il mercato è intrinsecamente spietato e competitivo, è "io ti carpisco quanto più riesco". E' un gioco indifferente e cinico, che premia il forte e punisce il debole. Sam è un debole, una vittima. Lo è sul lavoro, dove non riesce a inserirsi perché non è uno squalo come il suo capo, ma neppure un servo privo di coscienza come l'amico o la moglie: e infatti lo è anche nei rapporti affettivi. Di fatto si ritrova alieno, "intruso" nel suo stesso mondo. Così, anche se non arriva mai a concepire chiaramente l'intrinseca nequizia del sistema capitalista (perché è troppo debole e spaventato per giungere a tanto), arriva però a provare una rabbia confusa, ma estrema, verso quel mondo: da cui il gesto estremo, tentare di colpirne il massimo vertice. Poi, certo, il sistema se ne libera, etichettandolo opportunisticamente come folle, instabile: ma che cos'è un folle, se non uno che ha ideali diversi da quelli dominanti?
Il film è, a mio parere, una vera chicca. Ovviamente sottovalutato, come la logica cinematografica commerciale (il Mercato, appunto!) vuole che siano i VERI capolavori. L'atmosfera cupa e oppressiva che lo pervade in ogni istante permette allo spettatore di calarsi perfettamente nel dramma, nell'angoscia esistenziale del personaggio. E, se gli si sente affine, di condividerla. Personalmente trovo che la vera scena-clou (a parte il finale) sia lo scoppio d’ira di Sam nel locale della moglie (cioè in cui la moglie, pur di avere uno stipendio, accetta di troieggiare con i clienti). Si vede proprio la differenza tra chi accetta di asservirsi al sistema, piegando la propria coscienza per denaro, e chi non lo sa accettare perché ha, ancora, una coscienza. Certo, è comprensibile che la priorità della moglie sia dar da mangiare ai figli, così come l'amico meccanico quando si lascia maltrattare come uno zerbino e poi dice "mi sono fatto pagare"; ma “comprensibile” non è sinonimo di “giusto” né di “accettabile”.
Ecco perché bisogna non tanto prendersela contro coloro che "si adattano per sopravvivere", quanto piuttosto dargli e darci una scossa, tutti quanti. Bisogna ribellarsi, bruciare vivi i personaggi come il capo dell'azienda di mobili, abbattere quel sistema con tutte le forze per poi fondarne uno completamente nuovo e diverso. Una società degna di chiamarsi “civile”, in cui non ci sia né la folle rincorsa della soverchia ricchezza, né la paura della povertà estrema come arma di schifosi ricatti. Una società in cui, insieme al decoroso benessere per tutti, venga restituita a ciascun individuo la sua dignità di essere umano, il diritto di vivere del proprio onesto lavoro, nell’integrità della coscienza e nel calore di affetti sinceri. Non bisogna farsi problemi ad usare la violenza come arma al servizio della giustizia: anche assassinare il presidente è un atto sacrosanto, in questo senso. Tale è il messaggio, per chi vuole capire.
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[+] perfetto.
(di mario scardina)
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duilio a. vaccari
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mercoledì 20 giugno 2007
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la voce dell'america che soffre
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Con questo film un grande attore come Sean Pean rende omaggio e voce a tutta quella parte di america che non sfavilla nelle immagini che vengono rese al mondo. Da sempre dissacratore e critico spietato del sistema americano, rende omaggio ai perdenti. Il mondo è di chi comanda secondo la visione di Sean Pen ma le vittime dei sistemi potenti sono i deboli. Pean da sempre una voce ai deboli, quelli che non urlano ma soffrono, poi fra questi c'è il "personaggio" in assoluto quello che rompe gli schemi e a suo modo si ribella. Il film richiama alla mente le psico-motivazioni del personaggio di Taxi Driver ma a differenza del tassista grezzo ed ignorante, Sean Pean aveva creato una famiglia, aveva un lavoro che detestava ma era inserito in tutto il sistema economicon americano e per questo più deflagrante in quanto scheggia impazzita e vomitata dall'america.
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Con questo film un grande attore come Sean Pean rende omaggio e voce a tutta quella parte di america che non sfavilla nelle immagini che vengono rese al mondo. Da sempre dissacratore e critico spietato del sistema americano, rende omaggio ai perdenti. Il mondo è di chi comanda secondo la visione di Sean Pen ma le vittime dei sistemi potenti sono i deboli. Pean da sempre una voce ai deboli, quelli che non urlano ma soffrono, poi fra questi c'è il "personaggio" in assoluto quello che rompe gli schemi e a suo modo si ribella. Il film richiama alla mente le psico-motivazioni del personaggio di Taxi Driver ma a differenza del tassista grezzo ed ignorante, Sean Pean aveva creato una famiglia, aveva un lavoro che detestava ma era inserito in tutto il sistema economicon americano e per questo più deflagrante in quanto scheggia impazzita e vomitata dall'america. Sean Pean è detestabile per viltà e piagnucoleria in questo film è l'esatto servo sciocco. Memorabile la scena di quanto ascolta i vari manuali per diventare un "vincente" venditore e pure per le motivazioni che ispirano il suo gesto "dare voce" diventa eroe. Come Dustin Hoffman in "Eroe per caso". Molti sbagliano se pensano che Pean sia attore di un unico piagnucoloso genere, è stata altrettanto grandioso in The Game e in Accordi e disaccordi di W. Allen. Film di azione e comico. La regia di Assasination è comunque volutamente lenta e sofferente per fare trasudare nello spettatore la voglia di rompere le barriere e spezzare le catene. In fondo il personaggion di questo film ci crede sul serio. Osserva le strutture con le sue distorsioni. Il folle non ha nessun merito ma vede cose che altri non percepiscono. Naomi Watts è terribilmente normale, come è normale tutto il contesto. Guardandoci dentro anche noi abbiamo delle barriere che vorremo rompere. In america sono molto amati i film con il solito canovaccio:
sono perdente-ho mille cose contro- mi sforzo- vinco. Questo riempie i botteghini e i blockbuster americani. Ma quasi sempre sono solo ed esclusivamente sogni. La vita è meravigliosa ma non è solo di chi vince sempre ed è per questo che non si amano spesso questi film, sembra che amarli ci faccia sentire "dalla parte sbagliata" non è così queste opere sono un accento ad un'altra vita a cui dobbiamo tendere la mano. In fondo ascoltando ed immedesimendoci ci rendiamo conto che schiacciati da certi ritmi spesso non ascoltiamo il prossimo, chi amiamo ed il nostro cuore
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