Anche nel genere gotico Damiano Damiani, il più eclettico regista italiano, ha lasciato un segno.
"La strega in amore" viene generalmente considerato un corpo estraneo al filone inaugurato anni prima da Freda e Bava, ma in realtà ne condivide gli stilemi di base, a partire da un erotismo insinuante che si fonde via via al soprannaturale.
In questo è fondamentale il gran lavoro del direttore della fotografia Leonida Barboni e la qualità degli interpreti, perfettamente a loro agio nei ruoli.
Il sottile gioco al massacro che Damiani orchestra soffre di alcune lungaggini, in particolar modo nella fase centrale caratterizzata dalla presenza di Volontè, ma alla lunga cresce, inquieta e seduce. Almeno quanto la sensualissima Rosanna Schiaffino.
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Anche nel genere gotico Damiano Damiani, il più eclettico regista italiano, ha lasciato un segno.
"La strega in amore" viene generalmente considerato un corpo estraneo al filone inaugurato anni prima da Freda e Bava, ma in realtà ne condivide gli stilemi di base, a partire da un erotismo insinuante che si fonde via via al soprannaturale.
In questo è fondamentale il gran lavoro del direttore della fotografia Leonida Barboni e la qualità degli interpreti, perfettamente a loro agio nei ruoli.
Il sottile gioco al massacro che Damiani orchestra soffre di alcune lungaggini, in particolar modo nella fase centrale caratterizzata dalla presenza di Volontè, ma alla lunga cresce, inquieta e seduce. Almeno quanto la sensualissima Rosanna Schiaffino.
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