andrea roma
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mercoledì 4 maggio 2005
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dolce e nostalgico
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Un uomo con un impermeabile bianco si allontana salendo una scalinata nella nebbia gelida di Milano. Altri quattro lo guardano e se ne vanno su una macchina nella direzione opposta. Sono amici, è l'alba, hanno passato la notte insieme, la prima notte dopo tanti anni, dopo tante altre notti passate ognuno con la propria moglie con una puttana o con la loro solitudine. Hanno trascorso tutta la notte parlando delle loro mogli, dei figli avuti e di quelli persi, di padri ricchi, di donne sposate e insoddisfatte. Uno di loro ha telefonato, ha scherzato, è stato sincero, li ha riuniti, li ha protetti, gli ha dato donne senza pagarle, è il più povero e gli ha dato tutto senza portargli via niente. Gli altri hanno litigato, hanno mentito, si sono difesi dietro una corazza di arroganza e supponenza, hanno lasciato l'altro tra le mani di due energumeni, hanno provato ad umiliarlo senza riuscirsi davanti alle sue due mogli.
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Un uomo con un impermeabile bianco si allontana salendo una scalinata nella nebbia gelida di Milano. Altri quattro lo guardano e se ne vanno su una macchina nella direzione opposta. Sono amici, è l'alba, hanno passato la notte insieme, la prima notte dopo tanti anni, dopo tante altre notti passate ognuno con la propria moglie con una puttana o con la loro solitudine. Hanno trascorso tutta la notte parlando delle loro mogli, dei figli avuti e di quelli persi, di padri ricchi, di donne sposate e insoddisfatte. Uno di loro ha telefonato, ha scherzato, è stato sincero, li ha riuniti, li ha protetti, gli ha dato donne senza pagarle, è il più povero e gli ha dato tutto senza portargli via niente. Gli altri hanno litigato, hanno mentito, si sono difesi dietro una corazza di arroganza e supponenza, hanno lasciato l'altro tra le mani di due energumeni, hanno provato ad umiliarlo senza riuscirsi davanti alle sue due mogli. Lo hanno compatito senza aiutarlo, lo hanno visto cadere senza rialzarlo, hanno riso quando li ha fatti ridere, hanno continuato a ridere quando avrebbe dovuto farli piangere. In una sola notte, è tutta in una notte la loro rimpatriata. In una notte l'invidia contro la generosità, la superbia contro l'umiltà, la ricchezza vera o presunta contro una povertà fin troppo reale, lo sterile successo contro il terreno fallimento.In questa notte un avvocato, un costruttore, un figlio di papà e un medico, quattro stereotipi di una società che ha fatto boom contro un uomo che dell'effetto del boom ha solo raccolto i cocci del suo essere vero in un mondo falso. Una notte, solo una notte che come ogni notte non può che finire nell'alba di una sconfitta, la sconfitta dell'uomo con l'impermeabile bianco. No! Sarà sempre se stesso con la purezza e l'ingenuita di chi "coltiva una rosa bianca per l'amico sincero che gli porge la sua mano franca e per chi gli vuol male e gli stanca quel suo cuore con cui vive." Per quei quattro...si...anche per loro!
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parsifal
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mercoledì 12 aprile 2017
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viaggio al termine della notte
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Il film in questione , girato e sceneggiato da Damiano Damiani, insieme a Ugo Liberatore, appartienene alla categoria degli " Ingiustamente dimenticati". Narra le vicende di un manipolo di amici ,che si reincontra , apparentemente per caso, dopo un certo numero di anni. In maniera del tutto estemporanea, decidono di far rivere lo spirito goliardico e zingaresco della loro gioventù. Coinvolgono colui che all'epoca delle scorribande giovanili era il capo carismatico del gruppo, Cesarino (Walter Chiari), uomo attraente e dall'eloquio convincente ,in grado di fronteggiare con irritante spavalderia, qualunque situazione. INzia dunque unviaggio notturno nella Milano dle Boom economico, fatto di incontri occasionali , promesse non mantenute, sbruffoneria e volgarità tipica di chi si ritiene migliore del prossimo.
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Il film in questione , girato e sceneggiato da Damiano Damiani, insieme a Ugo Liberatore, appartienene alla categoria degli " Ingiustamente dimenticati". Narra le vicende di un manipolo di amici ,che si reincontra , apparentemente per caso, dopo un certo numero di anni. In maniera del tutto estemporanea, decidono di far rivere lo spirito goliardico e zingaresco della loro gioventù. Coinvolgono colui che all'epoca delle scorribande giovanili era il capo carismatico del gruppo, Cesarino (Walter Chiari), uomo attraente e dall'eloquio convincente ,in grado di fronteggiare con irritante spavalderia, qualunque situazione. INzia dunque unviaggio notturno nella Milano dle Boom economico, fatto di incontri occasionali , promesse non mantenute, sbruffoneria e volgarità tipica di chi si ritiene migliore del prossimo. A poco a poco, le maschere indossate da Cesarino e da i suoi antichi compagni di ventura cadranno , per lasciare il posto ai loro veri volti di persone aride, opportuniste, prive di ogni interesse per tutto fuorchè per sè stessi. Sul far l'alba si giunge all' inevitabile resa dei conti e Cesarino sarà il capro espiatorio delle malefatte di tutto il gruppo.Fingerà noncuranza per l'accaduto ,nonstante il volto livido e tumefatto, negando l'evidenza. Finale impregnato di pragmatica malinconia, nelle prime luci dell'alba di MIlano , che inizia a viviere un nuovo giorno all'insegna della produttività. Decisamente da rivalutare.
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rambaldomelandri
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martedì 8 dicembre 2015
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freddo al termine della notte
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Alberto, un avvocato appena arrivato a Milano da Roma, vede all'esterno di un palazzo in costruzione Sandrino, un vecchio amico perso di vista da tempo e ora imprenditore. Finge di non riconoscerlo, ma quando l'altro lo vede da lontano e lo raggiunge si fa convincere a cercare gli altri amici del gruppo per passare una serata insieme. Nell'unità di spazio di una Milano in pieno boom e nel lasso di tempo di una nottata, dalla cena fino all'alba, Damiano Damiani firma un film amaro in cui la superficie del successo professionale si interseca con le disillusioni private. La sera a cena il gruppo è formato da quattro amici: ai due iniziali si sono aggiunti Nino, un chirurgo di successo con moglie della Milano bene, e Livio, un figlio di papà non accasato e sedicente dongiovanni.
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Alberto, un avvocato appena arrivato a Milano da Roma, vede all'esterno di un palazzo in costruzione Sandrino, un vecchio amico perso di vista da tempo e ora imprenditore. Finge di non riconoscerlo, ma quando l'altro lo vede da lontano e lo raggiunge si fa convincere a cercare gli altri amici del gruppo per passare una serata insieme. Nell'unità di spazio di una Milano in pieno boom e nel lasso di tempo di una nottata, dalla cena fino all'alba, Damiano Damiani firma un film amaro in cui la superficie del successo professionale si interseca con le disillusioni private. La sera a cena il gruppo è formato da quattro amici: ai due iniziali si sono aggiunti Nino, un chirurgo di successo con moglie della Milano bene, e Livio, un figlio di papà non accasato e sedicente dongiovanni. Dopo la cena raggiungono Cesarino nel piccolo cinema che gestisce grazie allo zio. Da quel momento riemerge tra loro quel mondo di sogni, ricordi, parole e speranze che insieme avevano abitato e dal quale il tempo trascorso li aveva fatti allontanare.
Cesarino era tra loro il più generoso e scanzonato, quello che procurava le donne e li faceva divertire. Di lui ricordano le frasi ("Dobbiamo assolutamente vederci e parlarne"), le ragazze amate e poi condivise, le arti di seduttore che rispolvera subito, telefonando a un numero a caso e riuscendo a convincere la ragazza con cui ha parlato a passare la serata con lui. Inizia così una serie di scorribande per la città, insieme a tre ragazze conosciute per caso, e Cesarino non risparmia né nasconde nulla di sé: non la moglie che gli ha dato un figlio, non l'amante con una figlia da mantenere e un uomo che le ha chiesto di sposarlo, non il fatto che le due donne vivano in pieno accordo unite dall'amore per Cesarino. Nell'osteria di Pino, che raggiungono più tardi, Cesarino riesce a sedare un inizio di rissa con la tenerezza e il candore di parole semplici, ma lentamente iniziano ad emergere le vere identità dei compagni di una notte: il chirurgo ben introdotto tra i poteri forti della città, il costruttore che ha bisogno di una falsa testimonianza in tribunale, il playboy che non riesce a conquistare la ragazza che Cesarino gli ha gettato tra le braccia... Nemmeno Alberto, che all'inizio della serata ha sedotto una studentessa, riesce a nascondere la propria amarezza per un matrimonio ingrigito dal tempo. Ognuno nasconde dietro a sofismi di facciata il proprio essere, ora accarezzando un ruolo che non gli appartiene più, ora rincorrendo l'immagine di adulto di successo. Quando a notte fonda Cesarino apprende che Lara, una donna da lui amata tanto tempo prima, è caduta in disgrazia, chiede agli amici di andarla a trovare. E questi ancora un volta lo seguono sperando di divertirsi, di ritrovare la gioia perduta, di sentirsi ancora una volta come se tutto fosse ancora possibile.
Così, in un'alba livida di freddo e periferia, la realtà viene sbattuta in faccia a tutti. Lara si prostituisce con i camionisti di passaggio e rifiuta di offrirsi allo sguardo curioso degli uomini che l'hanno raggiunta. Ma non è un morboso senso di rivalsa sul passato quello che spinge Cesarino ad abbracciarla e a rincorrere il camion dove è stata caricata. Piuttosto una pietà intrisa di compassione, la consapevolezza che la vita può dare e togliere e che non spetta agli uomini giudicare chi non ce l'ha fatta. Quando i tre camionisti, infastiditi da Cesarino, iniziano a picchiarlo, gli amici appena raggiunti si bloccano per assistere alla scena.
Come per tutta la vita, anche al termine della loro notte l'hanno mandato avanti, raccogliendo le sue briciole quando potevano e scansando le sue batoste quando avrebbero potuto aiutarlo.
Certo, lo hanno a lungo sostenuto economicamente e lui di ciò continua ad essere loro grato. Ma il denaro era l'unico mezzo che li unisse a lui, mentre per lui il legame era fatto di affetto sincero e complicità totale. Quando lo raccolgono, l'impermeabile strappato e il viso sanguinante, Carla, la studentessa rimasta con loro, è l'unica a capire cosa è successo, ora e tanti anni prima.
Cesarino si allontana dagli amici per la prima volta mentendo loro, sapendo che stavolta non li rivedrà più,
Un Walter Chiari in stato di grazia regala al protagonista uno spessore umano al di là della caricatura, per restituire un'anima serena che vive d'amore: per le proprie donne, per gli amici, per la vita stessa, che continua ad affrontre senza curarsi delle conseguenze di ogni sua scelta. Film che fotogrfa implacabilmente l'universo maschile, con una fotografia capace di restituire un'epoca e dinamiche di gruppo tuttora attualissime. La scena in cui Cesarino, dal telefono del suo cinema, chiama una vecchia fiamma e questa, dopo averlo ascoltato, riaggancia tra le lacrime e le domande ottuse di un marito precocemente invecchiato, riassume in pochi secondi il dolore per che la vita avrebbe potuto diventare quando un domani era ancora possibile.
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