gustibus
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sabato 20 maggio 2017
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e'...da vedere!
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Non è un "filmone".. eppure quando lo guardo e'sempre una delizia di visione..l'ho visto nel '83 e dopo 15 /18 visioni..nel 2017 lo rivedo volentieri e ridendo la scena nella quale il colonello rhodes(G.hackman) scoperchia le reti di prigionia e dice.." Frank...Frank..suo figlio e invece e'un suo compagno... Il regista e'T.kochef...quello di Rambo..e rimane sul tema degli americani rimasti prigionieri in Vietnam..che negli anni 80 era molto attuale anche nella realta'!...bravi tutti gli attori..alcuni hanno fatto breccia..P.Swayze..è F.ward..musica e canzone finale bellissime!..con questi film non ce'mai il tramonto! Consigliato!!
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sandr
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mercoledì 8 ottobre 2014
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veramente brutto e banale
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anche gene hackman che trovo un attore straordinario, in questo film sembra che reciti pensando ad altro, tipo (domenica vado a pesca; il tetto sgocciola quando piove e mi fanno male i piedi. perdibilissimo
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domenico rizzi
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lunedì 29 settembre 2014
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guerra perduta, onore salvo.
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La guerra del Vietnam terminò per gli Stati Uniti nel 1973, ma i suoi strascichi durarono per diversi anni. L’incapacità di accettare la sconfitta e il desiderio represso di un’improbabile revanche, fornirono al cinema lo spunto per le immaginarie avventure di uomini determinati a tenere alto l’onore della nazione tentando di liberare i prigionieri non ancora restituiti dai Vietcong. La spedizione del colonnello Rhodes (Gene Hackman) finanziata da un miliardario in ansiosa attesa del ritorno del figlio dal Sud-Est asiatico, si compone di pochi uomini, quasi tutti ex combattenti, che effettuano un breve addestramento (un po’ approssimativo) in una località del Texas dove è stato ricostruito fedelmente il campo di prigionia.
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La guerra del Vietnam terminò per gli Stati Uniti nel 1973, ma i suoi strascichi durarono per diversi anni. L’incapacità di accettare la sconfitta e il desiderio represso di un’improbabile revanche, fornirono al cinema lo spunto per le immaginarie avventure di uomini determinati a tenere alto l’onore della nazione tentando di liberare i prigionieri non ancora restituiti dai Vietcong. La spedizione del colonnello Rhodes (Gene Hackman) finanziata da un miliardario in ansiosa attesa del ritorno del figlio dal Sud-Est asiatico, si compone di pochi uomini, quasi tutti ex combattenti, che effettuano un breve addestramento (un po’ approssimativo) in una località del Texas dove è stato ricostruito fedelmente il campo di prigionia. Il piano prevede l’assalto al lager ubicato nel Laos e dopo aver creato il caos assoluto facendo saltare baracche, recinti e ponti, il commando dovrà caricare i prigionieri liberati su tre elicotteri e fuggire. Nonostante che i Thailandesi sequestrino l’arsenale messo a disposizione dal magnate americano, i nostri eroi riescono a rimediare facendo colletta per acquistare nuove armi da un trafficante francese, ottenendo anche la partecipazione alla rischiosa impresa di una famiglia asiatica. Il risultato, come è prevedibile, non è inferiore a quello progettato e i superstiti – fra cui lo stesso Rhodes, che però non riesce a salvare il proprio figlio – prendono il volo, ritornando negli USA dove vengono accolti da una folla festante. Il tema di “Fratelli nella notte” sarà sfruttato anche da George Pan Cosmatos con “Rambo 2 La vendetta” nel 1985, ma presenta notevoli affinità con “I quattro dell’oca selvaggia”, di Andrew Victor Mc Laglen, girato nel 1978. Punto di forza del film rimane senz’altro la presenza di Hackman, che di volta in volta sa immedesimarsi perfettamente nei panni del poliziotto implacabile, dell’ufficiale tutto d’un pezzo, dello sceriffo mascalzone o del detective ossessionato dalle intercettazioni. Per il resto, riguardo la recitazione non c’è molto da dire. Patrick Swayze e Randall “Tex” Cobb assolvono dignitosamente il loro dovere, mentre la componente femminile è quasi inesistente. Quanto alle scene di guerra, abbondano gli effetti speciali, che conferiscono alla storia un tocco di esagerata spettacolarità, che è sempre gradita ad unpubblico abbastanza vasto.
Domenico Rizzi, scrittore.
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__jb__
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sabato 14 dicembre 2013
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eh già...
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...se invece del miliardario americano ci fosse stato un beduino che voleva liberare il "fratello" terrorista detenuto a guantanamo, il film sarebbe stato definito "un capolavoro".
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nick fury
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martedì 18 novembre 2008
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epico
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Grandissimo film.
da non perdere per gli appassionati di film di guerra.
La squadra di mercenari più sballati del mondo.
Sullo sfondo: Amicizia e onore.
bellissime le scene d'azione, assolutamente non esagerate.
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anonimo
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venerdì 18 novembre 2005
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bel film
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bel film di guerra , non il solito Sparatutto.
Sottovalutato .
da vedere
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