elgatoloco
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lunedì 1 marzo 2021
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magicamente dolce ma anche intelligente
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"Winter's Tale"(Akiva Goldsman, acnnhe sceneggiatura, da un romanzo di Mark Helrprin, 2014)racconta di un ladro buono che, nel 1916 , si innamora di una ragazza ricca ma malata di TBC(tubercolosi)e che, con l'ausilio di un magico cavallo bianco e nonostante gli impedimenti frapposti dalle forze del male, in particolare da un demone, un tempo anch'egli impegnato nella professione dell'"asporto illegale", porta avant il suo sogno d'amore fincé, causa avvelenamento, la ragazza muore. Un secolo dopo(98 anni dopo)ritrvoa la stessa ragazza dei capelli rossi nei panni di una bambina malata di tumore e stavolta il bacio riuscirà a compiere quanto un secolo prima non era riuscito a mettere in attto.
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"Winter's Tale"(Akiva Goldsman, acnnhe sceneggiatura, da un romanzo di Mark Helrprin, 2014)racconta di un ladro buono che, nel 1916 , si innamora di una ragazza ricca ma malata di TBC(tubercolosi)e che, con l'ausilio di un magico cavallo bianco e nonostante gli impedimenti frapposti dalle forze del male, in particolare da un demone, un tempo anch'egli impegnato nella professione dell'"asporto illegale", porta avant il suo sogno d'amore fincé, causa avvelenamento, la ragazza muore. Un secolo dopo(98 anni dopo)ritrvoa la stessa ragazza dei capelli rossi nei panni di una bambina malata di tumore e stavolta il bacio riuscirà a compiere quanto un secolo prima non era riuscito a mettere in attto... Veramente bello questo esordio dell'esordiente Akiva Goldman, con una sceneggiatura veramente adatta, una scenografia attenta, una regia di notevolssimo spessore e grandi interpreti(da Colin Farrell, il ladro buono, a Jessica Brown Findley, protagonista femminile, a Russell Crowe, il"vilain"demone, a Will Smith, che è Lucifero, a Williahm Hurt, padre della ragazza)in piena sintonia, per raccontare la storia dell'eterna lotta tra Bene e Male, tra forze positive e negative, proprio nella simbologia classica, di derivazione zoroastriana e poi manichea(il Bene=la Luce, il Male=le Tenebre), con le modalità della fiaba, che però ha saputo adattarsi alla consapevolezza stroica(attenta la ricostruzione, con un antefatto a fine 18o00, il passaggio al 1916, il post-storia ai giorni nostri).Difficile(temoi)procurarsi il romanzo di Helprin, che è del 1963, ma l'origine letteraria filtra con chiarezza, senza in alcun modo pesare sul fil,m(questa la capacità registica e già della sceeneggiatura, dello stesso Goldsman)che si muove liberamente, ma non in modo anomico , rispettoa grandi tematiche, trattate però con leggeezza, quella leggerezza che sa"fare la differenza"rispetto a film melensi, sdolcinati e per nulla"commoventi". Dove la sinergia tra sceneggiatura, testo di partenza(da valutare, come si diceva sopra), aspetti tecnici e intepretativi, è determinante, ma appunto ancorandosi a idealità chiare e ben determinate, senza lasciare spazio a malintesi e(o)confusioni di sorta. Goldsman si dimostra autore "intelligente"(nell'accezione primaria, letterlae del lemma)che guarda alla fiaba come fondamentale, sapendola rileggere e contestualizzare in mdo molto opportuno. El Gato
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ahuzar
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lunedì 27 gennaio 2020
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una favola mal riuscita
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Se l'intento del regista era creare una favola invernale, questa, nonostante il cast d'eccezione, è una delle più noiose: persino una scena come la morte di Beverly e il relativo funerale, che dovrebbe strappare qualche lacrima, non riesce a suscitare alcun sentimento. Il film è in sostanza molto piatto, senza nessuna scena capace di suscitare vere emozioni nello spettatore. Unico vero pregio è la scenografia, che comunque ha una sua bellezza, motivo per cui 2 stelle sono più che sufficienti.
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sabato 29 dicembre 2018
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memo
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Grazie per tutto sono molto immensamente felice
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elgatoloco
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mercoledì 12 aprile 2017
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prendere o lasciare
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Per"Winter's Tale"di Akiva Goldsman vale ciò che vale probabilmente anche per il libro da cui è tratto(che non ho letto, dunque non potrei esprimermi, a rigor di logica, in merito), ma anche per varie altre opere, letterarie, teatrali, filmiche e altre:si tratta di fiabe e come tali vanno considerate. Potenze del male contro quelle del bene(comunque si chiamino, angeli per il bene, dèmoni per quelle del male, ma anche in tanti altri modi, a seconda delle culture, dunque delle lingue che si intrecciano con le tradizioni religiose), intervento magico-salvifico di un'entità(il cavallo magico, che è poi"altro"da sé, lo stesso protagonista, "costretto" in altre occasioni ad essere un ladro, mai di natura realmente e"naturaliter" malvagia), con la salvezza non acquistata dalla ragazza amata un secolo prima e (con il personaggio ancora"bien vivant")invece riuscita con la bambina un secolo dopo.
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Per"Winter's Tale"di Akiva Goldsman vale ciò che vale probabilmente anche per il libro da cui è tratto(che non ho letto, dunque non potrei esprimermi, a rigor di logica, in merito), ma anche per varie altre opere, letterarie, teatrali, filmiche e altre:si tratta di fiabe e come tali vanno considerate. Potenze del male contro quelle del bene(comunque si chiamino, angeli per il bene, dèmoni per quelle del male, ma anche in tanti altri modi, a seconda delle culture, dunque delle lingue che si intrecciano con le tradizioni religiose), intervento magico-salvifico di un'entità(il cavallo magico, che è poi"altro"da sé, lo stesso protagonista, "costretto" in altre occasioni ad essere un ladro, mai di natura realmente e"naturaliter" malvagia), con la salvezza non acquistata dalla ragazza amata un secolo prima e (con il personaggio ancora"bien vivant")invece riuscita con la bambina un secolo dopo. Elementi magico-fiabeschi che o vanno accolti come tali, accettati in qualche modo, fatti propri ovvero rifiutati-buttati via in nome della"logica", della razionalità meramente deduttiva, ammesso che qualcosa del genere ci sia e abbia la volontà ferrea di espungere ciò che è"diverso da sé"in modo perentorio, il che non è detto. "Winter's Tale", anche proprio a livello scenografico, di scelte di luce(contrasti luce-ombra etc.)riesce molto bene a puntualizzare sul piano visivo(e il cinema è questo, non si dica di no)l'assunto"teorico"prima brevemente delineato. Goldsman, esordiente come regista ma con una lunga carriera di sceneggiatore in ambito"fantastico"(qui non sto a determinare meglio il genere e i relativi sottogeneri)riesce ad essere convincente, sempre che(conditio sine qua non, ossia necessaria)si accettino"le regole del gioco"delineate all'inizio. Colin Farrell e William Hurt sempre bravi, ma bravi/e anche gli altri/le altre interpreti. El Gato
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g_andrini
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lunedì 5 settembre 2016
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buon fantasy
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E' una realizzazione originale, con buona commistione tra generi. Due ore passate piacevolmente, con una trama piuttosto complessa per il genere. Consigliato ad adulti e bambini.
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m.frida
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martedì 10 febbraio 2015
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scontato romanticismo
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E' in scena il classico romanticismo che riporta, personalmente, a quello russo per atmosfere, paesaggi e abbigliamento.
le attese sono stata smomtate da una storia troppo comune e mediocre, portata in scena da un cast altrettanto mediocre e, dispiace dirlo, per i protagonisti maschili Russel Crowe e Colin Farrell. eccezione fatta per Will Smith che non si smentisce mai. il suo cammeo è la nota positiva del film, la sua interpretazione davvero ottima contribuisce a rendere la pellicola apprezzabile.
complessivamente buono, ma ne sconsiglio la visione.
basta il trailer ;)
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alexander 1986
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martedì 1 luglio 2014
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la storia confusionaria d'inverno
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New York, inizio '900. Peter Lake (Colin Farrell) è un bel giovane topo d'appartamento che non rischia mai l'arresto: il suo unico nemico è il vecchio padre putativo, Pearly Soames (Russell Crowe), cattivissimo gangster che non perdona al ragazzo d'averlo abbandonato. D'altra parte Peter è alla ricerca di una sola cosa: la persona della sua vita, quella che darà significato alla sua esistenza. Perché, è bene saperlo, in questo mondo ogni persona ha da qualche parte un'anima gemella e ha il dovere di cercarla. Sarà la bella ma sfortunata Beverly (Jessica Brown Findlay), malata di un male incurabile, la persona per cui Peter è nato?
Tratto dal romanzo di Mark Helprin, si dice molto bello ma io non posso confermarlo non avendone avuta esperienza personale, questo film d'esordio del bravo sceneggiatore Goldsman (al suo attivo 'A Beautiful Mind', 'Io sono leggenda' e 'Cinderella Man') manca proprio in quello che dovrebbe essere il suo punto di forza: la sceneggiatura, confusionaria forse perché cerca di contenere in troppo poco spazio la materia di oltre 800 pagine del romanzo.
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New York, inizio '900. Peter Lake (Colin Farrell) è un bel giovane topo d'appartamento che non rischia mai l'arresto: il suo unico nemico è il vecchio padre putativo, Pearly Soames (Russell Crowe), cattivissimo gangster che non perdona al ragazzo d'averlo abbandonato. D'altra parte Peter è alla ricerca di una sola cosa: la persona della sua vita, quella che darà significato alla sua esistenza. Perché, è bene saperlo, in questo mondo ogni persona ha da qualche parte un'anima gemella e ha il dovere di cercarla. Sarà la bella ma sfortunata Beverly (Jessica Brown Findlay), malata di un male incurabile, la persona per cui Peter è nato?
Tratto dal romanzo di Mark Helprin, si dice molto bello ma io non posso confermarlo non avendone avuta esperienza personale, questo film d'esordio del bravo sceneggiatore Goldsman (al suo attivo 'A Beautiful Mind', 'Io sono leggenda' e 'Cinderella Man') manca proprio in quello che dovrebbe essere il suo punto di forza: la sceneggiatura, confusionaria forse perché cerca di contenere in troppo poco spazio la materia di oltre 800 pagine del romanzo. Nessun personaggio viene approfondito nel modo giusto, troppe questioni non vengono risolte o vengono risolte troppo in fretta, lo spettatore viene catapultato in un mondo denso di stranezze e elementi di fascino che vorrebbe poter conoscere meglio ma non può.
Se qualcosa funziona, essi sono il fascino degli attori e alcune scene di romanticismo mieloso (per chi piace). Per il resto, si resta con l'impressione di un film troppo complesso per le mani di un inesperto.
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liuk!
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lunedì 30 giugno 2014
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fiaba scarsa
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Senza troppi giri di parole questa é una pellicola non riuscita.
Premesse interessanti per un cast ben assortito, ambientazioni ben fatte, sonoro degno del film di natale. Purtroppo la storia di fondo é ben poco interessante e la noia invade lo spettatore ben presto.
Lo sconsiglio decisamente ad un pubblico adulto mentre puó piacere a bambine tra i 6 e 10 anni.
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dany94
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giovedì 5 giugno 2014
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si può amare qualcuno tanto da non farlo morire?
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E' un film sicuramente Particolare (e scrivo particolare con la P maiuscola perché non penso ci sia parola più appropriata); per essere apprezzato appieno deve essere visto almeno 2 volte. Le citazioni e i dialoghi sono veramente spettacolari, sono questi ultimi infatti a fare veramente il film poichè il resto, anche se con un cast spettacolare: Colin Farrel, Russel Crowe, Will Smith, Jennifer Connelly (oscar per "A beautiful mind"), non è altro che una sequenza di immagini. Tutto questo però sembra essere fortemente voluto dal regista che non dà importanza al film in sé o alle azioni degli attori; il punto focale sono sempre le emozioni dei personaggi! Certamente se stiamo cercando qualcosa che ci possa far riflettere su noi, sul senso della nostra esistenza e sulla concezione dell'amore, "Storia d'inverno" è perfetto! Sinceramente non è il tipo di film che mi aspettavo di vedere poichè da alcune scene del trailer e dal titolo pensavo fosse un drammatico; per alcuni aspetti ricalca il genere "tragico" ma per altre sembra più una fiaba fantastica.
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E' un film sicuramente Particolare (e scrivo particolare con la P maiuscola perché non penso ci sia parola più appropriata); per essere apprezzato appieno deve essere visto almeno 2 volte. Le citazioni e i dialoghi sono veramente spettacolari, sono questi ultimi infatti a fare veramente il film poichè il resto, anche se con un cast spettacolare: Colin Farrel, Russel Crowe, Will Smith, Jennifer Connelly (oscar per "A beautiful mind"), non è altro che una sequenza di immagini. Tutto questo però sembra essere fortemente voluto dal regista che non dà importanza al film in sé o alle azioni degli attori; il punto focale sono sempre le emozioni dei personaggi! Certamente se stiamo cercando qualcosa che ci possa far riflettere su noi, sul senso della nostra esistenza e sulla concezione dell'amore, "Storia d'inverno" è perfetto! Sinceramente non è il tipo di film che mi aspettavo di vedere poichè da alcune scene del trailer e dal titolo pensavo fosse un drammatico; per alcuni aspetti ricalca il genere "tragico" ma per altre sembra più una fiaba fantastica.In conclusione, per tutti questi motivi, penso che il voto appropriato siano le 3 stelle.
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renahx
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giovedì 29 maggio 2014
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film non riuscito
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Una bella storia però non convince il modo come è realizzato il film. Se vedi il trailer pensi che sara un bellissimo film, una storia d'amore che ti farà sognare però il film non è riuscito e non convince affatto.
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