m.d.c
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domenica 25 aprile 2010
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piccoli e argento, due anime in viaggio
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E' forse il destino di certi film, e per una strana coincidenza di molti titoli di Peter Del Monte, di venire ricordati da pochi, restando nel limbo della marginalità pur avendo una forza descrittiva e una visione della realtà fuori dal comune. Anche nel caso di "Compagna di viaggio", questa singolare "regola" sembra riproporsi, forse per un eccesso di masochismo nostrano o di un miope snobismo degli spettatori di professione. Eppure nel tortuoso viaggio attraverso l'Italia che lega il professore smemorato Michel Piccoli (come al solito irresistibile) e la giovane sbandata Asia Argento (allora lanciata come nuova stella prima della sua deriva) incaricata, a pagamento, di seguirlo, è suggerita una vivida e precisa radiografia dei rapporti umani, tanto più spiazzante proprio perchè resa con un tono sommesso, quasi pudico.
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E' forse il destino di certi film, e per una strana coincidenza di molti titoli di Peter Del Monte, di venire ricordati da pochi, restando nel limbo della marginalità pur avendo una forza descrittiva e una visione della realtà fuori dal comune. Anche nel caso di "Compagna di viaggio", questa singolare "regola" sembra riproporsi, forse per un eccesso di masochismo nostrano o di un miope snobismo degli spettatori di professione. Eppure nel tortuoso viaggio attraverso l'Italia che lega il professore smemorato Michel Piccoli (come al solito irresistibile) e la giovane sbandata Asia Argento (allora lanciata come nuova stella prima della sua deriva) incaricata, a pagamento, di seguirlo, è suggerita una vivida e precisa radiografia dei rapporti umani, tanto più spiazzante proprio perchè resa con un tono sommesso, quasi pudico. Il duetto dell'anima inscenato fra i due ci consegna, sullo sfondo, un'immagine del nostro paese incolore (per definizione dello stesso regista) dove ad essere disgregata non è solo l'idea di famiglia, quella della protagonista ma altrettanto può dirsi per quella della figlia del professore, ma la possibilità stessa di stabilire contatti davvero duraturi. Inguaribile pessimismo? Sarà, resta comunque la forza sotteranea e avvolgente di questa operina che ci consegna almeno tre o quattro scene memorabili (il dialogo della Argento con la giovane portiera d'albergo,l'incontrato sessuale con l'arrogante impiegato del mobilificio, ed il finale struggente)e alla cui riuscita hanno contribuito in modo decisivo le due sceneggiatrici, Gloria Malatesta e la compianta Claudia Sbarigia specializzate in ritratti femminili autentici ed evocativi, che con la loro sapienza drammaturgica hanno sostenuto lo sguardo profondo e straniante di Del Monte.
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