giovanni
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lunedì 27 febbraio 2023
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incomprensibile
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Incomprensibile come la recensitrice sia riuscita a trovare tali e tanti valori e significati in un film dalla trama sostanzialmente sconnessa e risibile. Incomprensibile anche come sia riuscita a definire il protagonista "insegnante in un liceo di Philadelphia", quando la storia incomincia invece nel Central Park di New York. A Philadelphia Wahlberg-Elliot cerca invece di arrivarci proprio fuggendo da New York e partendo dalla Grand Central Station di questa città.
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giovanni
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sabato 28 novembre 2020
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sciocco
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Visto in Tv, in un pomeriggio freddo e uggioso.
Cioè in una di quelle occasioni in cui la poltrona comoda e il caminetto acceso fanno sembrare discreto un film brutto, rendono bello uno discreto e promuovono a capolavoro un film appena buono. Ma questo no!
La stupidità è troppa nella storia, nei comportamenti e nei dialoghi. La recitazione poi è penosa e mi domando: "Ma gli attori, Marc Wahlerg in primis, sanno che esiste la mimica?"
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lizzy
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martedì 24 novembre 2020
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e venne il sonno...
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Shyamalan è un regista altalenante.
A volte crea qualcosa di particolare e intrigante (come il "Sesto Senso", appunto), altre delle stupidaggini come questo "E venne il giorno".
Nel film non funziona proprio nulla: non bastano ventose boscaglie e distese d'erba a perdita d'occhio. Il film non ha una trama efficace.
La "rivolta" della natura, se di questo si parla, ha del patetico.
La "tossina" che dovrebbe giustiziare le persone, ree di danneggiare quotidianamente la natura, non solo colpisce a caso, ma va a "simpatie".
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Shyamalan è un regista altalenante.
A volte crea qualcosa di particolare e intrigante (come il "Sesto Senso", appunto), altre delle stupidaggini come questo "E venne il giorno".
Nel film non funziona proprio nulla: non bastano ventose boscaglie e distese d'erba a perdita d'occhio. Il film non ha una trama efficace.
La "rivolta" della natura, se di questo si parla, ha del patetico.
La "tossina" che dovrebbe giustiziare le persone, ree di danneggiare quotidianamente la natura, non solo colpisce a caso, ma va a "simpatie". Altrimenti non si capirebbe perchè qualcuno resta in piedi in mezzo a qualcun altro che ne subisce l'effetto.
Anche la fine... a cosa ci porta la fine? A niente.
E nel mezzo qualche tentativo di recitazione a malapena celato da una noia, credo, degli attori stessi.
Ho visto questo film circa un anno dopo l'uscita al cinema e lo avevo subito accantonato.
Oggi, rivedendolo "distrattamente" e per ripiego in tv ne ho avuto, se possibile, un impressione peggiore.
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no_data
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domenica 7 giugno 2020
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e il virus venne davvero.
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"L'artista - quindi il regista - puo' sciamanizzare o profetizzare politicamente o religiosamente, mettendo la sua arte o il suo talento al servizio di una causa o di una fede", sono le parole di E. Morin nel limpido testo sull'estetica del 2019. E appunto guardando questo film apparentemente "fantascientifico" noi ora abbiamo "fede" nel combattere il morbo e il virus. Nel film la gente si ferma improvvisamente e cade a terra preda di dolori anche psicologici. Il regista di origine indiana e' esattamente "sciamano" o "profeta" nell'accezione di Morin. Va atteso ad altre prove di questo valore.
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iltrequartista
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venerdì 26 maggio 2017
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tempo instabile e molto ventilato
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Interessante fino a un certo punto,poi decisamente mediocre.
Il concetto che la natura,oggettiva padrona del mondo,maturi un profondo senso di vendetta contro i propri ospiti ci sta alla grande.
Quante volte e quante volte l'uomo ha infatti devastato e torturato il proprio pianeta? E quante volte lo farà ancora?
Giusto dunque che l'aria che respiriamo si trasformi in vento carnefice.
Meno giusto che non lo faccia con tutti o che lo faccia in perimetri designati o che ci risparmi se non ci mettiamo a correre e magari ci stringiamo la mano.
L'atmosfera di fondo è comunque abbastanza apocalittica per arrivare fino in fondo,nonostante si percepisca fin dall'inizio che in pochi sanno dove mettere le mani e salvarsi o meno sia solo questione di fortuna.
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Interessante fino a un certo punto,poi decisamente mediocre.
Il concetto che la natura,oggettiva padrona del mondo,maturi un profondo senso di vendetta contro i propri ospiti ci sta alla grande.
Quante volte e quante volte l'uomo ha infatti devastato e torturato il proprio pianeta? E quante volte lo farà ancora?
Giusto dunque che l'aria che respiriamo si trasformi in vento carnefice.
Meno giusto che non lo faccia con tutti o che lo faccia in perimetri designati o che ci risparmi se non ci mettiamo a correre e magari ci stringiamo la mano.
L'atmosfera di fondo è comunque abbastanza apocalittica per arrivare fino in fondo,nonostante si percepisca fin dall'inizio che in pochi sanno dove mettere le mani e salvarsi o meno sia solo questione di fortuna.
Perché Madre e Natura è proprio cosi:imprevedibile.
Dialoghi poco curati non sostengono la baracca al pari di alcune interpretazioni rivedibili e sufficienza stiracchiata solo per l'interessante idea di base.
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bracchetto58
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martedì 7 febbraio 2017
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pessimo film
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NON HO MOLTO DA DIRE. MA PER CHI AMA LA FANTASCIENZA è MEGLIO VEDERSI UNA PARTITA DI CALCIO.
PESSIMA, MA VERAMENTE PESSIMA INTERPRETRAZIONE DI TUTTI GLI ATTORI. MEGLIO UN NOSTRO FILM CINEPANETTONE.
AI SUOI TEMPI FANTOZZI AVREBBE DETTO "UNA CAGATA PAZZESCA!", E IL FINALE è DECISAMENTE PEGGIORE DE "LA CORAZZATA POTEMKYN".
GUARDATEVI INTERSTELLAR, AVATAR, 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO, IL PIANETA DELLE SCIMMIE, LA FUGA DI LOGAN,
QUELLA è FANTASCIENZA.
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dian71cinema
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mercoledì 21 dicembre 2016
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magnetico.. enigmatico..come il vento
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QUESTO LAVORO (HO VISTO SOLTANTO IL SESTO SENSO DI QUESTO REGISTA) L'HO VISIONATO E GIUDICATO SENZA FARMI INFLUENZARE NE' DAL NOME.. NE' DAL SUO PASSATO DI AUTORE. LO GIUDICO PER TRE STELLE.. NON TANTO PER LA MANIFESTAZIONE ESPRESSA NELLA SCENEGGIATURA.. CHE A MIO GIUDIZIO E' COMUNQUE DISCRETA.. SIA NELLA TECNICA .SIA NELL'INTERPRETAZIONE GENERALE DEL CAST (UN PO' MENO QUELLA DEL PROTAGONISTA CHE REPUTO SOLTANTO SUFFICIENTE). IL MESSAGGIO DELLA SOLITUDINE SOCIALE CHE VIENE RAPPRESENTATA IN MANIERA AUTO DISTRUTTIVA MI HA COLPITO.. QUESTA E' L'ENIGMATICA INTERPRETAZIONE CHE IL FILM MI HA SUGGERITO. HO NOTATO CHE ANCHE NELLA RECENSIONE PRINCIPALE QUESTO TEMA E' BEN ARGOMENTATO.
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QUESTO LAVORO (HO VISTO SOLTANTO IL SESTO SENSO DI QUESTO REGISTA) L'HO VISIONATO E GIUDICATO SENZA FARMI INFLUENZARE NE' DAL NOME.. NE' DAL SUO PASSATO DI AUTORE. LO GIUDICO PER TRE STELLE.. NON TANTO PER LA MANIFESTAZIONE ESPRESSA NELLA SCENEGGIATURA.. CHE A MIO GIUDIZIO E' COMUNQUE DISCRETA.. SIA NELLA TECNICA .SIA NELL'INTERPRETAZIONE GENERALE DEL CAST (UN PO' MENO QUELLA DEL PROTAGONISTA CHE REPUTO SOLTANTO SUFFICIENTE). IL MESSAGGIO DELLA SOLITUDINE SOCIALE CHE VIENE RAPPRESENTATA IN MANIERA AUTO DISTRUTTIVA MI HA COLPITO.. QUESTA E' L'ENIGMATICA INTERPRETAZIONE CHE IL FILM MI HA SUGGERITO. HO NOTATO CHE ANCHE NELLA RECENSIONE PRINCIPALE QUESTO TEMA E' BEN ARGOMENTATO.. E MI TROVA INFATTI CONCORDE.. VI E' ANCHE UNA SECONDA CHIAVE DI LETTURA ..QUELLA DI UNA NATURA CHE SI VENDICA.. DI ABUSI EFFETTUATI DALL'UOMO CONTRO DI ESSA. (GIUSTIFICATI PER CARITA'..) MA NON VI SONO ELEMENTI SUFFICIENTEMENTE RAPPRESENTATI NEL FILM CHE MI PORTANO VERSO QUESTA DIREZIONE.. IL SUICIDIO.. INVECE ATTRIBUITO A GRUPPI DI PERSONE CHE HANNO LA SOPRAVVIVENZA NELL'ALLONTANARSI DA ESSA...INVECE MI HA COLPITO MAGGIORMENTE E OFFRE SPUNTI DI RIFLESSIONE.. SEQUENZA INTERESSANTE QUELLA DELLA VECCHIA SIGNORA.. CHE VIVE ISOLANDOSI DAL MONDO ESTERNO... MA CONTEMPORANEAMENTE OFFRE RIPARO ..UNA CENA ED UN RIFUGIO..FINO ALL'EPILOGO CAUSATO PARADOSSALMENTE DALL'ACCETTARE LA COMPAGNIA DI QUALCUNO.. UN FILM CERTAMENTE DI DIFFICILE INTERPRETAZIONE.. CHE COLPISCE LO SPETTATORE.. NONOSTANTE CIO' LA SENSAZIONE E' CHE MANCHI QUALCOSA.. SPECIALMENTE LA PARTE FINALE..CHE LASCIA UN PO' DI ..INCOMPIUTO.. LA SENSAZIONE E' CHE LA CHIAVE DI LETTURA DEL FILM SIA IN UN "PESSIMISMO COSMICO" LEOPARDIANO.. IN UN.. SPERATE E TENTATE..MA NON CI SONO MOLTE POSSIBILITA' DI RIUSCITA.. SONO CHIAVI DI LETTURA.. LO SPETTATORE E' LIBERO DI ACCETTARLE E CONDIVIDERLE..O DI DISCOSTARSI DA ESSE.. IN OGNI CASO IL FILM E' GODIBILE.. SENZA SCOSSONI ALLA POLTRONA..O CAPACE DI ELARGIRE CHISSA' QUALI EMOZIONI.. AVREI PREFERITO SPECIALMENTE PER I RUOLI DA PROTAGONISTA.. DEGLI INTERPRETI MAGGIORMENTE INTENSI.. INVECE HO POTUTO NOTARE UNA DISCRETA INTERPRETAZIONE..MA UN PO' FREDDA.. "DA COPIONE BEN ESEGUITO.." VOTO 7
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aristoteles
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sabato 9 luglio 2016
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il vento che uccide
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Venne il giorno, non si sa bene di cosa,ma venne.
Un po di sana tensione ci sarebbe pure,purtroppo si perde in questa storia piuttosto aleatoria della tossina "del vento".
La cosa più triste è che miete vittime se si è in gruppo,magari se siamo in due o tre e non ci stringiamo la mano ci risparmia,per carità di Dio,che immensa scemenza.
Detto questo non è disprezzabile il concetto che la natura,torturata per anni dall'uomo,si rivolti contro il suo carnefice:l'uomo.
Magari con un bel maremoto questa misteriosa avventura sarebbe stata più credibile.
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fabio57
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lunedì 2 novembre 2015
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buona fantascienza
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Film assolutamente valido,sia sul piano delle idee che di quello visivo.Può non piacere,leggo molte recensioni negative,ma non si può dire che non sia originale e inquietante.Il paragone con il sesto senso è improponibile,sono generi completamente diversi,solo il regista è lo stesso.
i temi toccati sono tanti e intriganti,il rapporto uomo-natura,la solitudine umana,il mistero dell'esistenza,insomma non c'è da annoiarsi.
Da vedere
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