frank75
|
venerdì 26 marzo 2010
|
horror? thriller? no, un noioso dramma psicologico
|
|
|
|
Joshua (Jacob Kogan) è un bambino diverso, ha un talento notevolmente superiore alla norma, tanto che le sue insegnanti pensano di avanzarlo di una o addirittura due classi. Nel tempo libero frequenta una scuola di musica dove impara a suonare il pianoforte in maniera sopraffina. La sua vita e quella della sua famiglia procedono a gonfie vele, almeno finché nasce la sua sorellina Lily. Quell’evento cambia radicalmente la vita in quel elegante appartamento nel cuore di New York dove vive la famiglia Cairn. I suoi genitori, Brad (Sam Rockwell) e Abby (Vera Farmiga), per ragioni diverse, lui per il suo delicato lavoro di agente di cambio e lei perché impegnata nel dispensare cure estreme a quella neonata creatura, finiscono col trascurare il piccolo Joshua.
[+]
Joshua (Jacob Kogan) è un bambino diverso, ha un talento notevolmente superiore alla norma, tanto che le sue insegnanti pensano di avanzarlo di una o addirittura due classi. Nel tempo libero frequenta una scuola di musica dove impara a suonare il pianoforte in maniera sopraffina. La sua vita e quella della sua famiglia procedono a gonfie vele, almeno finché nasce la sua sorellina Lily. Quell’evento cambia radicalmente la vita in quel elegante appartamento nel cuore di New York dove vive la famiglia Cairn. I suoi genitori, Brad (Sam Rockwell) e Abby (Vera Farmiga), per ragioni diverse, lui per il suo delicato lavoro di agente di cambio e lei perché impegnata nel dispensare cure estreme a quella neonata creatura, finiscono col trascurare il piccolo Joshua. Questo inizia così a ritagliarsi la sua parte di attenzione attraverso macabri discorsi sui morti nonché per mezzo di gesti le cui conseguenze finiranno perfino per nuocere alla salute mentale e fisica dei suoi genitori. Ma la particolarità è che agisce nell’ombra in una sorta di meschina vendetta, almeno finché non verrà scoperto dal padre che tenterà però invano di fermarlo. La battaglia psicologica che nascerà tra i due finirà per avere conseguenze assolutamente inaspettate e tragiche.
Ritmo estremamente lento per un copione che non sembra avere nulla di veramente originale e sorprendente. Il tentativo sembra essere quello di riproporre l’abusato clichè del bambino con poteri o comportamenti demoniaci. Ma il piccolo Joshua oltre a non avere poteri demoniaci, non ne ha neanche atteggiamenti o comportamenti. In realtà non sembra avere proprio nulla di davvero inquietante questo bambino sia per la discutibile scelta dell’attore che interpreta Joshua sia perché ha comportamenti sì estremi ma alla fine non poi così anomali per un bambino viziato, invidioso e geloso come sembra essere il protagonista. In realtà sembra essere un vano tentativo di confezionare un horror raffinato, dal quale invece ne esce un thriller poco avvincente e avaro di emozioni che finisce addirittura per sfociare in un discutibile dramma psicologico senza grande appeal.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a frank75 »
[ - ] lascia un commento a frank75 »
|
|
d'accordo? |
|
trick'r treat
|
giovedì 10 dicembre 2009
|
difficile da apprezzare
|
|
|
|
è un film davvero difficile da apprezzare. appena finisce qualcosa turba un po la mente. non è un horror, mettiamolo in chiaro. l'orrore però si prova nell'osservare cosa è disposto a fare un bambino di 9 anni per riuscire nel suo scopo. L'interpretazione di vera farmiga è, come in ogni film, davvero impeccabile.
|
|
[+] lascia un commento a trick'r treat »
[ - ] lascia un commento a trick'r treat »
|
|
d'accordo? |
|
greg2
|
sabato 10 ottobre 2009
|
discreto ma niente più
|
|
|
|
Thriller psicologico, lento, con il solito bambino inquietante ma tutto sommato scorrevole con un finale che stravolge l'intera trama del film. Penso che il passaggio chiave sia l'ultima scena in cui il bambino suona il piano con lo zio, da qui si capiscono da dove nascono le sue turbe e il motivo della sua cattiveria.
Joshua scarica tutto il suo malessere sulla famglia conducendola allo sfacelo ma il suo dramma ha origine ben diverse dalla nascita della secondogenita e il tutto è esplicato prorpio nalla scena finale del pianoforte e nele deduzioni della psicologa. Film godibile ma nulla più.
|
|
[+] lascia un commento a greg2 »
[ - ] lascia un commento a greg2 »
|
|
d'accordo? |
|
lucido71
|
domenica 23 agosto 2009
|
"finale" mozzato... arte o incapacità??
|
|
|
|
Che noia questi film col finale ad interpretazione! Resta una pellicola troppo lenta, con pochi colpi di scena x esser un thriller degno, seppur con una discreta prova degli attori, con una trama credibile... tutto fino al finale... dove il film viene barbaramente troncato, con i poveri spettatori a far congetture: arte del regista? oppure non si sapeva più come condurlo in porto? Sinceramente NON lo consiglio, visto che sul genere c'è di meglio in giro, prima di perder tempo con questo, vi suggerisco: THE ORPHANAGE, RIFLESSI DI PAURA, PERFECT STRANGER,L'ALBA DEI MORTI VIVENTI,I SEGNI DEL MALE, NICKNAME ENIGMISTA...
|
|
[+] lascia un commento a lucido71 »
[ - ] lascia un commento a lucido71 »
|
|
d'accordo? |
|
vittorio
|
lunedì 17 agosto 2009
|
film visto e rivisto
|
|
|
|
Sempre le solite cose, sempre il solito bambino, sempre le solite scene....questa volta pero' una cosa cambia....un finale ridicolo!!
Da evitare!!
|
|
[+] lascia un commento a vittorio »
[ - ] lascia un commento a vittorio »
|
|
d'accordo? |
|
gus da mosca
|
domenica 12 luglio 2009
|
"ho sempre voluto stare soltanto con te"
|
|
|
|
Un film atipico, non riconducibile a nessun genere, che inganna lo spettatore fornendogli indizi per farsi classificare come film di genere. Il bimbo pianista e' spiritato fin dalla prima inquadratura. Le sue improvvise apparizioni dietro alle spalle ed i suoi impassibili silenzi lo fanno catalogare subito come ennesimo, tedioso e ridicolo figliuolo di satana. Questa scelta registica disturba (...e tanto) la sceneggiatura del film, che sarebbe stato interessantissimo: splendida colonna sonora (anche nei momenti di silenzio), ottime scenografie di interni, ottima recitazione, un montaggio che concede anche qualche isolato spunto ironico e situazioni di notevole tensione. Joshua e' un bambino molestato, che fa ricadere il suo tormento inconscio sulla sua famiglia e non su chi gli fa del male (come spesso succede nella realta').
[+]
Un film atipico, non riconducibile a nessun genere, che inganna lo spettatore fornendogli indizi per farsi classificare come film di genere. Il bimbo pianista e' spiritato fin dalla prima inquadratura. Le sue improvvise apparizioni dietro alle spalle ed i suoi impassibili silenzi lo fanno catalogare subito come ennesimo, tedioso e ridicolo figliuolo di satana. Questa scelta registica disturba (...e tanto) la sceneggiatura del film, che sarebbe stato interessantissimo: splendida colonna sonora (anche nei momenti di silenzio), ottime scenografie di interni, ottima recitazione, un montaggio che concede anche qualche isolato spunto ironico e situazioni di notevole tensione. Joshua e' un bambino molestato, che fa ricadere il suo tormento inconscio sulla sua famiglia e non su chi gli fa del male (come spesso succede nella realta'). La sua famiglia soffre, sbanda, si divide e si disintegra, quando scopre la vera causa del tormento del proprio figliolo. Sopravvive solo Joshua insieme al suo molestatore ed il film sembra dirci che Johua e' gia' pronto a comportarsi come lui. Il film non parla delle molestie, cerca di rappresentarne soltanto le gravissime conseguenze psicologiche su tutti. Il finale e' tristemente realistico, amarissimo e senza speranza per Joshua (come per molti bambini offesi nella sfera comportamentale). Quindi l'inserimento nel film di riferimenti irrazionali ed esoterici senza dubbio e' una ottima idea, pero' richiedeva molto piu' equilibrio, a cominciare dalla recitazione del piccolo Joshua, che non sembra un bambino. Come e' evidente da quanto ho scritto, personalmente rifiuto l'altra interpretazione del film: quella che risolve l'intera storia con l'attrazione "fatale" tra il bambino "diabolico" ed il suo amico (...di fatto cancellando il contenuto drammatico ed analitico della sceggiatura).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gus da mosca »
[ - ] lascia un commento a gus da mosca »
|
|
d'accordo? |
|
dario carta
|
mercoledì 1 luglio 2009
|
inquietudine e psicologia
|
|
|
|
"Joshua" è un thriller di natura psicologica.
Non si allinea ai canoni della paura visiva,ma l'angoscia fluisce da cio che non è percepito dall'occhio ma si avverte sublimato nelle immagini che non vengono raccolte dal senso della vista.
La paura diventa tangibile quando lo spettatore avverte che cosa può accadere quando una famiglia felice e benestante conosce il rovesciamento del proprio destino e si accorge che il caos è dilagato violentemente nella propria condizione esistenziale.
La forma del film è concretamente sagomata in una dimensione realistica,non esoterica o soprannaturale e questo infonde maggiore stupore e inquietudine,perchè mette di fronte alla reale possibilità che qualcosa possa davvero sovvertire l'apparente sicurezza che è stata fatta oggetto di una pianificazione di vita.
[+]
"Joshua" è un thriller di natura psicologica.
Non si allinea ai canoni della paura visiva,ma l'angoscia fluisce da cio che non è percepito dall'occhio ma si avverte sublimato nelle immagini che non vengono raccolte dal senso della vista.
La paura diventa tangibile quando lo spettatore avverte che cosa può accadere quando una famiglia felice e benestante conosce il rovesciamento del proprio destino e si accorge che il caos è dilagato violentemente nella propria condizione esistenziale.
La forma del film è concretamente sagomata in una dimensione realistica,non esoterica o soprannaturale e questo infonde maggiore stupore e inquietudine,perchè mette di fronte alla reale possibilità che qualcosa possa davvero sovvertire l'apparente sicurezza che è stata fatta oggetto di una pianificazione di vita.
Nella famiglia ogni cosa scivola inesorabilmente fuori controllo all'arrivo della sorellina,elemento di disturbo in una situazione familiare che appariva consolidata,ma che rivela un equilibrio traumatizzato dal nuovo evento.
E' un gioco di rimessa che il ragazzo imbastisce con i genitori,colpevoli di avergli messo accanto una nuova creatura,che egli non conosce.
La provocazione lanciata dal film fa leva sulla consapevolezza del duro compito di diventare genitori,l'ansia che ne consegue e la presa di coscienza che questa nuova condizione annulla e sostituisce ogni precedente situazione esistenziale.
Joshua non tende la mano a Damien,("Il presagio"),o con Regan,("L'esorcista") e la sua storia non si allinea alle vicende di "Shining" o "The Bad Seed" o "Rosemary's Baby".
Joshua fiancheggia l'idea raggelante dell'ignoto che permea l'intera vicenda.
La madre appare impazzita e in preda ad un delirio senza controllo,il padre è assente perchè occupato sul fronte dell'impegno sociale e lavorativo e lo sconcerto del bimbo naufraga in un mare di sconfortante disarmonia familiare e vede disintegrarsi le certezze che lo hanno accompagnato fino al momento in cui è diventato fratello.
E la caduta dell'intera famiglia ha inizio.
L'antitesi tra l'idea della purezza di un bambino,della sua solarità innocente e la consapevolezza - o il timore - che questo bimbo possa nascondere il male,stravolge ogni certezza e crea sconforto e profondo accoramento.
Nella visione distorta del ragazzo i genitori sono responsabili della sua profonda infelicità per il tradimento subìto.
George Ratliff confeziona questo prodotto su una sceneggiatura stesa a quattro mani con David Gilbert,offrendo una storia inquietante che interpola horror,psicologia ed elementi noir di un social thriller.
Il risultato è questo film di discreta fattura,nonostante il basso costo imposto dalla produzione,che tesse un dramma degli affetti alla luce di una tragedia in un nucleo di persone ordinarie.
I rapporti coniugali sono efficacemente raccontati dalla coppia Sam Rockwell e Vera Farmiga che mettono in scena la loro crisi con realismo e soffrono l'incubo del figlio dando intensità ad un dipinto che raffigura pietà ed orrore.
Jacob Kogan è Joshua,che suona il piano e tocca i tasti della malignità con inquietante abilità e fa perfettamente suo il personaggio che dà vita ed anima ad un film sull'ansia e il mistero che a volte celano le loro fattezze dietro situazioni solo in apparenza ordinarie.
[-]
[+] c'e' dell'altro...oltre al diavolo.
(di gus da mosca)
[ - ] c'e' dell'altro...oltre al diavolo.
[+] ...ha ragione l'assistente sociale.
(di gus da mosca)
[ - ] ...ha ragione l'assistente sociale.
|
|
[+] lascia un commento a dario carta »
[ - ] lascia un commento a dario carta »
|
|
d'accordo? |
|
isabella
|
giovedì 30 ottobre 2008
|
bellisimo
|
|
|
|
Non condivido le critiche fatte Per me è un film bellissimo, non è affatto noioso, anzi tiene desta l'attenzione dall'inizio alla fine in un crescendo di suspence e il fatto che tutto si svolga in ambiente apparentemente normale e che sembra non succedere niente contribuisce ad accrescere la tensione
Molta curata è la psicologia dei personaggi e messa bene in evidenza , al di la delle apparenze ,la sensazione che ha il bambino di non essere davvero amato dai genitori.
|
|
[+] lascia un commento a isabella »
[ - ] lascia un commento a isabella »
|
|
d'accordo? |
|
dony 64
|
sabato 25 ottobre 2008
|
joshua...il malefico
|
|
|
|
Film del genere thriller, molto lento e noioso.Pochi i colpi di scena.Il bambino, sempre schivo di linguaggio e' inadatto e poco credibile al ruolo, la trama e' scarsa.Voto 6
|
|
[+] lascia un commento a dony 64 »
[ - ] lascia un commento a dony 64 »
|
|
d'accordo? |
|
giulio izzo
|
mercoledì 10 settembre 2008
|
realistico inquietante
|
|
|
|
Chi si immagina un horror che faccia saltare sulla poltrona,è bene che lasci stare.Joshua è soprattuto un film drammatico sulla psicologia di un bambino che distrugge l'equilibrio della sua famiglia.Sembrerebbe una rilettura del Presagio,ma il regista evita coraggiosamente sotterfugi nel soprannaturale e punta a uno stile realistico in cui non accade nulla di eclatante(e questo può scontentare chi si aspetta un thriller,e certe scene tendono alla ripetitività)ma tante piccole cose sempre più strane.In questo modo,favorendo spesso il punto di vista del padre,Ratcliff ottiene di far identificare lo spettatore nella serie sempre più drammatica di eventi,ed ha il suo vero colpo di genio nel finale,in cui l'intento di Joshua viene a galla attraverso una scena che non potrebbe essere più serena(il bambino che canta con lo zio al pianoforte)e risulta essere invece la più spaventosa del film.
[+]
Chi si immagina un horror che faccia saltare sulla poltrona,è bene che lasci stare.Joshua è soprattuto un film drammatico sulla psicologia di un bambino che distrugge l'equilibrio della sua famiglia.Sembrerebbe una rilettura del Presagio,ma il regista evita coraggiosamente sotterfugi nel soprannaturale e punta a uno stile realistico in cui non accade nulla di eclatante(e questo può scontentare chi si aspetta un thriller,e certe scene tendono alla ripetitività)ma tante piccole cose sempre più strane.In questo modo,favorendo spesso il punto di vista del padre,Ratcliff ottiene di far identificare lo spettatore nella serie sempre più drammatica di eventi,ed ha il suo vero colpo di genio nel finale,in cui l'intento di Joshua viene a galla attraverso una scena che non potrebbe essere più serena(il bambino che canta con lo zio al pianoforte)e risulta essere invece la più spaventosa del film.Efficace l'uso ossessivo del pianoforte nella colonna sonora,e molto bravi gli attori.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giulio izzo »
[ - ] lascia un commento a giulio izzo »
|
|
d'accordo? |
|
|