paolp78
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sabato 2 gennaio 2021
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simpatico, ma un po'' monotono
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Film spensierato, di puro intrattenimento, esemplare della classica commedia americana, sebbene siamo ben lontani dai vertici più alti toccati dal genere.
Il meccanismo che genera il divertimento del pubblico si basa nel susseguirsi di situazioni al limite del disastroso che si verificano a danno del protagonista, il quale a sua volta costituisce la vittima perfetta e quasi si merita tutte le complicazioni e traversie che gli cadono tra capo e collo, perché se le è andate a cercare.
L'argomento trattato è tristemente noto a chi si imbarca nell'avventura di acquistare una casa; l'aumento vertiginoso delle spese è qui descritto in modo paradossale ed è certamente enfatizzato, ma non è poi così lontano da quanto avviene nella realtà, sicché lo spettatore che ci è passato vi si riconosce.
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Film spensierato, di puro intrattenimento, esemplare della classica commedia americana, sebbene siamo ben lontani dai vertici più alti toccati dal genere.
Il meccanismo che genera il divertimento del pubblico si basa nel susseguirsi di situazioni al limite del disastroso che si verificano a danno del protagonista, il quale a sua volta costituisce la vittima perfetta e quasi si merita tutte le complicazioni e traversie che gli cadono tra capo e collo, perché se le è andate a cercare.
L'argomento trattato è tristemente noto a chi si imbarca nell'avventura di acquistare una casa; l'aumento vertiginoso delle spese è qui descritto in modo paradossale ed è certamente enfatizzato, ma non è poi così lontano da quanto avviene nella realtà, sicché lo spettatore che ci è passato vi si riconosce.
Buono il ritmo della narrazione; la sceneggiatura tuttavia è un po' ripetitiva e non ha particolari slanci, pertanto rischia di stancare alla lunga, esito che viene evitato solo in parte, grazie alla durata saggiamente contenuta.
Bravi gli attori. Cary Grant è insuperabile in commedie come questa; la sua parte la recita praticamente ad occhi chiusi, risultando simpatico e piacevole come al solito. Altrettanto a suo agio nella parte Myrna Loy, che con Grant forma una coppia molto affiatata e ben assortita; divertentissimi i duetti tra le due star hollywoodiane, tra cui si ricordano principalmente le scene nel bagno di casa, dove i due sono bravissimi a far risaltare le piccole difficoltà quotidiane dovute dalla necessità di condividere spazi particolarmente angusti. C'è anche Melvyn Douglas, sempre bravo e gradevole da vedere in scena, che riveste una parte alla quale si chiede di dare un ulteriore alleggerimento alla pellicola.
Regia ordinaria, che sta soprattutto attenta a valorizzare il buon cast: compito in realtà molto semplice.
Ad ogni modo la pellicola è godibile e mette di buon umore offrendo un'ora e mezzo di allegra evasione.
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marco petrini
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giovedì 9 giugno 2016
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delicato
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USA nel dopoguerra, c'è bisogno di commediole simpatiche, poco impegantive e che aiutino a passare un'ora e mezza spensierati. Film delicato, non impegnativo, che riesce nell'intento. Una delicata commediola che mette in buona luce una più che discreta Myrna Loy.
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fabio57
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giovedì 14 aprile 2016
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piacevole commedia d'altri tempi
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La classe non è acqua e Gary Grant ne aveva da vendere.In questa commedia raffinatissima, oltre a lui troviamo un'altra grande,forse un pò dimenticata,Mirna Loy,attrice molto dotata, soprattutto nei ruoli brillanti.Il film è delizioso e malgrado l'età conserva intatto il suo discreto fascino,la sua ironia e il suo garbato spirito.Si ride tanto, si sorride tantissimo.
Lo consiglio vivamente a chi vuole andare a vivere in campagna.
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nico g.
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mercoledì 30 maggio 2012
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film godibile
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Sul sogno americano e sul tema sempre attuale hanno scritto già i precedenti commentatori del forum, mi limito ad aggiungere che si tratta di una commedia godibile e simpatica, anche a distanza di molti anni.
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paola di giuseppe
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venerdì 26 novembre 2010
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un sogno americano, ma non solo
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Cominciamo da qui:“Il prosciutto non mangiam se non è di marca Wham”,cioè dalla fine, quella del film,s’intende,perché per ora è rimandata quella di Jim Blandings,pubblicitario a corto di slogans e nei debiti fino al collo,con quella maledetta casa dei suoi sogni da pagare.
Sì,perché se non arrivava Gussie,la tata di colore paffuta e sorridente,a portare alle bambine caffelatte,uova e Wham per colazione,canterellando il ritornello,il povero Jim se la vedeva male.
Il capo aspettava da sei mesi lo slogan,la testa di Jim ormai era fusa, con 38.000 dollari di casa da pagare e licenziamento sicuro dietro l’angolo.
Trovato lo slogan,happy end sul prato di casa,tutto è bene quel che finisce bene e l’adorabile coppia Cary Grant/Mirna Loy,col copione in mano di Mr.
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Cominciamo da qui:“Il prosciutto non mangiam se non è di marca Wham”,cioè dalla fine, quella del film,s’intende,perché per ora è rimandata quella di Jim Blandings,pubblicitario a corto di slogans e nei debiti fino al collo,con quella maledetta casa dei suoi sogni da pagare.
Sì,perché se non arrivava Gussie,la tata di colore paffuta e sorridente,a portare alle bambine caffelatte,uova e Wham per colazione,canterellando il ritornello,il povero Jim se la vedeva male.
Il capo aspettava da sei mesi lo slogan,la testa di Jim ormai era fusa, con 38.000 dollari di casa da pagare e licenziamento sicuro dietro l’angolo.
Trovato lo slogan,happy end sul prato di casa,tutto è bene quel che finisce bene e l’adorabile coppia Cary Grant/Mirna Loy,col copione in mano di Mr. Blandings Builds His Dream House ci guarda in platea e c’invita ad andarli a trovare,la casa ormai è fatta, in qualche modo la pagheranno e Jim si alzerà ogni mattina alle 5.00 per andare a lavorare in città.Ma andiamo con ordine:la sveglia suona, sgradevolissima,in uno di quelli che gli architetti chiamano exsistence minimals a Manhattan.
Scatta la rissa del mattino,chi arriva primo in bagno,dov’è finito questo e quello,non abbiamo armadi sufficienti e non si trova più niente, non se ne può davvero più.
Famigliola media, padre madre e due figlie con gabbietta per l'uccellino, stretta in pochi metri quadri al centro della metropoli,è giusto che sogni di andarsene in una bella casa nel Connecticut,con tanti armadi e bagni,innanzitutto,e poi la sala-gioco con biliardo e ping pong,la veranda davanti alla cucina con la vasca dei fiori per la signora,che ha bisogno anche di un vano tranquillo al piano superiore dove lavorare a maglia e fare tutti quei cari lavoretti femminili che adora.
Tutto questo, naturalmente, insieme ai soliti ambienti canonici di una casa che si rispetti.
A partire da qui. questa deliziosa, frizzante, irresistibile commedia ci mette un po’ tutti davanti allo specchio, chi non ha mai chiamato un idraulico, o comprato casa, o cercato di far funzionare quella che ha?
Mentre le disavventure del povero Jim, esemplare perfetto del sogno americano nel dopoguerra, aumentano in misura esponenziale e il preventivo si gonfia come tutti i preventivi che si rispettino, la comicità delle situazioni aumenta in proporzione, Cary Grant è il solito buono un po’ tontolone che ci faremmo in quattro per aiutare,per fortuna c’è la dolce Muriel,paziente, sorridente, ovviamente materna,e l’amico di casa,l’avvocato Bill Cole, un Melvyn Douglas ironico e sornione più che mai. La casa dei sogni deve esistere, deve uscire dai sogni e diventare realtà, costi quel che costi, insomma tutto va nel verso giusto, o forse no, l’idraulico non trova la vena acquifera e scava un pozzo di 70 metri,e solo un po’ più in là da un buco di due ne zampilla un mezzo fiume che allaga tutto, le finestre sono andate ad un altro indirizzo e le porte si chiudono ma non si aprono……ma insomma, le cose uno le deve conquistare, con tanta determinazione, ottimismo e un pizzico di fortuna.
Il pizzico di fortuna si chiama Gussie col suo prosciutto Wham.
E il sogno americano continua…
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egitto
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sabato 15 agosto 2009
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film discreto
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film non eccezionale ma ha qualche trovata simpatica ..anticipa un po il tono delle commedie americane anni sessanta
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giorgio
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domenica 28 dicembre 2008
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primi brividi di satira nella commedia americana
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In questo film si intravvedono solo i primi cenni di sviluppo in senso di satira sociale e di costume della commedia americana: in fondo, si tocca un tema ancora di stretta attualità, l'acquisto della casa di proprietà. Io credo comunque che si tratti solo di cenni, in quanto l'intreccio e gli effetti comici del film sono tutti incentrati su una semplice "comicità di situazione" (impagabile la scena in cui i protagonisti si chiudono nello sgabuzzino; impagabile la scena in cui i coniugi vanno a letto in cappotto lui e in pelliccia lei perchè le finestre della casa non sono finite ed è inverno; impagabile la scena dell'intuizione dello 'slogan' del prosciutto 'gnam'). L'impressione, però, è quella di un film logorroico, per così dire, troppo parlato, ancora legato a schemi di sceneggiatura teatrale, senza ancora equilibrio tra parola e racconto per immagini.
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In questo film si intravvedono solo i primi cenni di sviluppo in senso di satira sociale e di costume della commedia americana: in fondo, si tocca un tema ancora di stretta attualità, l'acquisto della casa di proprietà. Io credo comunque che si tratti solo di cenni, in quanto l'intreccio e gli effetti comici del film sono tutti incentrati su una semplice "comicità di situazione" (impagabile la scena in cui i protagonisti si chiudono nello sgabuzzino; impagabile la scena in cui i coniugi vanno a letto in cappotto lui e in pelliccia lei perchè le finestre della casa non sono finite ed è inverno; impagabile la scena dell'intuizione dello 'slogan' del prosciutto 'gnam'). L'impressione, però, è quella di un film logorroico, per così dire, troppo parlato, ancora legato a schemi di sceneggiatura teatrale, senza ancora equilibrio tra parola e racconto per immagini. Non molto espressivi i protagnonisti Loy e Grant.
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filippo
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sabato 17 maggio 2008
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casa mia casa mia
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un bel film commedia ogni tanto ci vuole dei fil cosi e' con cary grant che e' un attore fantastico peccato che non fnno piu' dei film cosi carini come negli anni 50
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