luana
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lunedì 26 ottobre 2009
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orrendo
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Il film più brutto, insensato e sgradevole che ho mai visto.Veramente osceno dargli anche solo una stella.
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gio
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sabato 22 marzo 2008
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"il passato", film discreto per hector babenco
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Hector Babenco racconta la storia della coppia Sofia e Rimini. I due dopo dodici anni di matrimonio decidono consensualmente di separarsi, anche se per Sofia l'amore dei confronti del bel Rimini non è mai finito. Così Sofia, che non riesce a lasciarsi il passato alla spalle, cercherà ogni stupido pretesto per rimanere in contatto con Rimini che ,invece, desideroso di andare avanti, si lega sentimentalmete a diverse donne (da una di esse avrà anche un figlio) ma nessuna delle sue relazioni si concluderà con un lieto fine. Ad impedire che Rimini possa vivere felicemente le sue relazioni, già di per sè complicate sotto ogni punto di vista, è la stessa Sofia che dominata da un amore ossessivo nei confronti dell'ex marito lo rivorrebbe accanto a sè.
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Hector Babenco racconta la storia della coppia Sofia e Rimini. I due dopo dodici anni di matrimonio decidono consensualmente di separarsi, anche se per Sofia l'amore dei confronti del bel Rimini non è mai finito. Così Sofia, che non riesce a lasciarsi il passato alla spalle, cercherà ogni stupido pretesto per rimanere in contatto con Rimini che ,invece, desideroso di andare avanti, si lega sentimentalmete a diverse donne (da una di esse avrà anche un figlio) ma nessuna delle sue relazioni si concluderà con un lieto fine. Ad impedire che Rimini possa vivere felicemente le sue relazioni, già di per sè complicate sotto ogni punto di vista, è la stessa Sofia che dominata da un amore ossessivo nei confronti dell'ex marito lo rivorrebbe accanto a sè.
Io ho apprezzato molto il film a differenza dei critici che lo hanno demolito. Ho trovato molto intensa la recitazione di Garcia Benal, che come sempre riesce a dare il meglio di sè in ogni ruolo che interpreta. Splendida la colonna sonora.
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tic
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martedì 20 novembre 2007
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ecco
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Inquietante, disturbante ed estremo.
El pasado racconta la diversità di comportamento di una coppia nei confronti di una separazione: Rimini, incapace di legarsi stabilmente ad alcuna donna, e Sofia, incapace di superare il distacco dal marito. Lei perennemente ancorata al passato, lui che per contrappasso soffre di crisi di memoria sempre più gravi. L'ossessione di Sofia, che porterà Rimini dritto all'inferno viaggio di ritorno incluso, è resa efficacemente da un montaggio particolare, che taglia tutte le scene di raccordo spazio-temporale, lasciando solo gli accadimenti e le emozioni, forti, quasi ad esaltare il qui ed ora tipico sudamericano. Ambientazione in una Buenos Aires spesso piovosa accompagnata da una colonna sonora assolutamente convincente.
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Inquietante, disturbante ed estremo.
El pasado racconta la diversità di comportamento di una coppia nei confronti di una separazione: Rimini, incapace di legarsi stabilmente ad alcuna donna, e Sofia, incapace di superare il distacco dal marito. Lei perennemente ancorata al passato, lui che per contrappasso soffre di crisi di memoria sempre più gravi. L'ossessione di Sofia, che porterà Rimini dritto all'inferno viaggio di ritorno incluso, è resa efficacemente da un montaggio particolare, che taglia tutte le scene di raccordo spazio-temporale, lasciando solo gli accadimenti e le emozioni, forti, quasi ad esaltare il qui ed ora tipico sudamericano. Ambientazione in una Buenos Aires spesso piovosa accompagnata da una colonna sonora assolutamente convincente.
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serena z
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lunedì 19 novembre 2007
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inguardabile
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Héctor Babenco (classe 1946, argentino trasferitosi in Brasile dagli anni '60) acquista i diritti del romanzo di Alan Pauls, racimola i capitali necessari e una troupe di tutto rispetto, e si reca a Buenos Aires per girare Il passato. Comunicati stampa e interviste spiegano che il film vorrebbe indagare su quel che accade dopo la separazione consensuale di due giovani, apparentemente stanchi di 12 anni di matrimonio: ossessiva lei, molto bello e superficiale lui. E fin qui niente di nuovo. Babenco, ad anni luce del Bergman di Scene di un matrimonio, sviluppa la matassa del racconto attraverso l’assurdo: lui traduttore-interprete (?) lavora a casa traducendo sottotitoli di film, e passa i tempi persi a strafarsi di cocaina, senza apparenti contraccolpi né ricadute di alcun genere (lavorative, nella vita di relazione ecc.
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Héctor Babenco (classe 1946, argentino trasferitosi in Brasile dagli anni '60) acquista i diritti del romanzo di Alan Pauls, racimola i capitali necessari e una troupe di tutto rispetto, e si reca a Buenos Aires per girare Il passato. Comunicati stampa e interviste spiegano che il film vorrebbe indagare su quel che accade dopo la separazione consensuale di due giovani, apparentemente stanchi di 12 anni di matrimonio: ossessiva lei, molto bello e superficiale lui. E fin qui niente di nuovo. Babenco, ad anni luce del Bergman di Scene di un matrimonio, sviluppa la matassa del racconto attraverso l’assurdo: lui traduttore-interprete (?) lavora a casa traducendo sottotitoli di film, e passa i tempi persi a strafarsi di cocaina, senza apparenti contraccolpi né ricadute di alcun genere (lavorative, nella vita di relazione ecc.). Il tempo rimanente viene speso per le nuove compagnie femminili, sempre e comunque impegnative: la modella ossessivamente gelosa e distratta che muore sotto le ruote dell’autobus (senza suscitare alcun rimpianto); la collega-madre-interprete, ossessivamente professionale e amorevole. Gael García Bernal come metafora del maschio inconsistente? Un giorno la di lui memoria inizia a sciogliersi e l’assurdo oltremisura fa sì che lo spettatore inizi a gettare uno sguardo disperato all’orologio. Dal canto suo, l’ex moglie ossessiva non demorde e scandisce di telefonate la vita di lui: deve tornare a fare ordine nelle foto. Bell’immagine! Non c’è altro: lui si fa strappare un figlio perché drammaticamente inesistente. Babenco ha dichiarato di voler portare con questo film un’aria di telenovela nel cinema. Ha portato tanto assurdo senza l’ironia dell’Assurdo, senza la poesia la comicità e la profondità d’analisi dei grandi maestri degli anni ‘60 e ‘70. Ha costruito un film dove neanche Buenos Aires riesce a riconoscersi. Film inguardabile. Peccato per Gael García Bernal!
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(di mary)
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