enzo70
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martedì 8 novembre 2016
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buon esordio per una deliziosa commedia
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In un piccolo villaggio di pescatori tutti vivono del sussidio pubblico. La crisi della pesca ha messo i ginocchio il paese e l’unica speranza per risollevare le sorti della comunità è l’arrivo di un’industria, interessata a delocalizzare; ma serve un medico, e chi andrà mai a curare quattro pescatori? Una piacevolissima commedia con la quale si sorride e talvolta si ride. Fortemente basato sulle caratterizzazioni dei personaggi il film registra il buon esordio alla regia di Jean-Francois Pouliot che riesce anche ad utilizzare molto bene i dialoghi.
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In un piccolo villaggio di pescatori tutti vivono del sussidio pubblico. La crisi della pesca ha messo i ginocchio il paese e l’unica speranza per risollevare le sorti della comunità è l’arrivo di un’industria, interessata a delocalizzare; ma serve un medico, e chi andrà mai a curare quattro pescatori? Una piacevolissima commedia con la quale si sorride e talvolta si ride. Fortemente basato sulle caratterizzazioni dei personaggi il film registra il buon esordio alla regia di Jean-Francois Pouliot che riesce anche ad utilizzare molto bene i dialoghi.
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gabriele
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mercoledì 16 luglio 2014
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mai rinunciare ai propri sogni.
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In un villaggio piccolo e sperduto c'era una volta la semplicità e la bellezza della vita. Poi cambiò qualcosa e la bellezza andò perduta. Gli abitanti del villaggio caddero nella depressione perché avevano nostalgia della vita semplice ma piena. Ma non si diedero per vinti perché, facendo appello a tutta la loro creatività, ristabilirono il collegamento con il flusso della vita.
Il film, in modo leggero e poetico indica la semplicità e il fluire della vita e la creatività dell'uomo per recuperarla quando la stessa non scorre più come dovrebbe per impedimenti interni o esterni, o gli uni e gli altri, come di solito accade. Il regista e i protagonisti del film ci danno dei suggerimenti affinché pure noi possiamo riconquistare la semplicità e bellezza della vita che, per motivi di vario genere, possiamo aver perdute (il villaggio siamo noi).
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In un villaggio piccolo e sperduto c'era una volta la semplicità e la bellezza della vita. Poi cambiò qualcosa e la bellezza andò perduta. Gli abitanti del villaggio caddero nella depressione perché avevano nostalgia della vita semplice ma piena. Ma non si diedero per vinti perché, facendo appello a tutta la loro creatività, ristabilirono il collegamento con il flusso della vita.
Il film, in modo leggero e poetico indica la semplicità e il fluire della vita e la creatività dell'uomo per recuperarla quando la stessa non scorre più come dovrebbe per impedimenti interni o esterni, o gli uni e gli altri, come di solito accade. Il regista e i protagonisti del film ci danno dei suggerimenti affinché pure noi possiamo riconquistare la semplicità e bellezza della vita che, per motivi di vario genere, possiamo aver perdute (il villaggio siamo noi).
Delle volte la vita non va come vorremmo, perde di continuità, come nel caso del film, ed è in questi frangenti che è necessario fare ricorso a tutte le nostre risorse per riannodarne i fili. Nei momenti di difficoltà o in situazioni drammatiche c'è chi si pone come vittima e soccombe, c'è chi si aliena dalla realtà o chi tenta di fuggire, così come pensano di fare alcuni protagonisti del film (per esempio, Helene, la moglie di Germain, o il sindaco del villaggio, Real, che nascondendosi dietro i problemi della figlia scappa ma poi si riscatta). E c'è invece chi prende di petto le difficoltà, tirando fuori tutta la saggezza e la creatività di cui è capace e s’impegna e s'ingegna nel trasformare se stesso e la propria realtà usando tutto ciò che le circostanze del momento e la vita gli mettono a disposizione
I protagonisti del film ci suggeriscono che un lavoro del genere si può fare con leggerezza e soprattutto con una coralità che incanta. La coralità è tendere insieme con altre persone verso un progetto comune, nella libertà. Nella coralità sono l'amicizia e la schiettezza che regolano i rapporti tra le persone, perché, al di là di difficoltà e ostacoli contingenti, c'è rispetto per l'individualità e la specificità di ogni persona. Il film è uno straordinario esempio di coralità che diverte e commuove a più riprese. L'assortimento degli uomini del villaggio è incredibile, eppure ognuno partecipa al progetto corale con le sue difficoltà e competenze specifiche. La coralità, diversamente dalla società individualistica e competitiva in cui viviamo, che seleziona ed esclude, sostiene e unifica.
Ufficialmente il medico è necessario per la sopravvivenza del villaggio, perché la pesca di cui esso viveva si è smessa non essendo più redditizia, quindi si è pensato di installare una piccola fabbrica per ridare lavoro alla gente del luogo. Ma perché tale progetto si attui, servono alcuni requisiti tra cui, appunto, la presenza di un medico. Non essendoci sul posto, la gente del villaggio si attiva con mille sotterfugi per portarne uno al villaggio, perché nessun medico contattato è intenzionato di andare a vivere in un posto così piccolo e remoto. La “seduzione” e l'assedio cui il medico è sottoposto da tutto il villaggio sono spassosi e straordinari. Non sto qui a descrivervi tutti gli episodi che sono architettati dagli abitanti del luogo per portarlo lì e farlo restare.
Il film si può riassumere con tre parole: semplicità, creatività, coralità. La creatività espressa personalmente e soprattutto coralmente dall'intero villaggio ha ristabilito la trama con la vita e la stessa riprende a fluire.
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mynameisdude
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giovedì 8 aprile 2010
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la seduzione che non ti aspetti...
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Una copertina di un dvd può fare tanto o può fare poco. In questo caso poteva fare nulla. Ma quel film che aspettava solo di essere visto è riuscito ad infilarsi nel mio lettore dvd...E' bastato un inizio genialmente girato, un finale che incosciamente aspetti (e che deve essere così), attori che recitano meravigliosamente, dei dialoghi brillanti e mai scontati, una semplice storia e un'ambientazione che ti dissocia, finalmente, dal caos.
"LA GRANDE SEDUZIONE" è una delle commedie più esaustive degli ultimi tempi. Da vedere e da far vedere.
-secondo me, è chiaro.-
.thedudeisback.
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c'est moi
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giovedì 5 novembre 2009
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come volersi bene..
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Io penso che questo prezioso film appartenga alla categoria "Come Volersi Bene". Chi l'ha detto che un film, per essere apprezzato o pluri-visionato, debba scuotere, impressionare o addirittura aggredire il pubblico? Bastano pochi ma saggi ingredienti per raccontare e, farsi portavoce, di una storia "vera".. una storia vera come tante, quindi come noi che andiamo al cinema o, pensiamo ad esso, come ad una grande occasione per crescere, confrontarci, imparare e, perchè no, anche commuoverci per le piccole grandi anime di cui è fatto il mondo. In una sola frase ecco un film per "volerci bene e credere che valga ancora la pena di lottare". Ps se ne avete trovati altri, appartenenti a questa categoria, attendo vostri suggerimenti.
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Io penso che questo prezioso film appartenga alla categoria "Come Volersi Bene". Chi l'ha detto che un film, per essere apprezzato o pluri-visionato, debba scuotere, impressionare o addirittura aggredire il pubblico? Bastano pochi ma saggi ingredienti per raccontare e, farsi portavoce, di una storia "vera".. una storia vera come tante, quindi come noi che andiamo al cinema o, pensiamo ad esso, come ad una grande occasione per crescere, confrontarci, imparare e, perchè no, anche commuoverci per le piccole grandi anime di cui è fatto il mondo. In una sola frase ecco un film per "volerci bene e credere che valga ancora la pena di lottare". Ps se ne avete trovati altri, appartenenti a questa categoria, attendo vostri suggerimenti..
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superpaperoga
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martedì 10 febbraio 2009
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semplicemente.... seducente!
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Semplice ma intenso, sa far divertire e riflettere. Consiglitissimo!!!!
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sergioerita
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mercoledì 15 ottobre 2008
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una bugia al giorno, che fa bene al cuore
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Dissento totalmente con la valutazione e la critica del Morandini.Personaggi-caratteristiti bravissimi e indovinati. Se la storia ha un poco il sapore di una favola, ben venga; ogni tanto si sente la necessità di
buoni sentimenti, e di qualche benefico sorriso.
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cine asta
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giovedì 12 giugno 2008
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geniale
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intelligente, sarcastico, un film che tutti dovrebbero vedere, i dialoghi sono semplici ma geniali.
la storia entra nella psicologia di singoli personaggi, ma anche di una comunità che seppur piccola,sembra essere uno specchietto del mondo di oggi, tutto questo in un racconto di una vita, vissuta nell'umiliazione di non poter guadagnarsi da vivere.
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mario
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domenica 16 settembre 2007
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un film da vedere
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a volte basta veramente poco per creare qualcosa di piacevole. Un bravo meritatissimo a questo regista che penso si sia divertito u nmondo a girare questo film.
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tore
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mercoledì 5 settembre 2007
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ottimo
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davvero divertente! Un film senza troppe pretese capace di divertire in modo davvero gustoso. Ve lo consiglio
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martina bada
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lunedì 2 aprile 2007
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a caccia di un medico
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La preziosa "ars medica" non è mai stata così contesa:i villeggianti della sperduta isola di Sainte Marie le Mauderne,ormai sprezzanti dell'assegno mensile da disoccupati che corriponde loro l'indolente Governo francese,insorgono per la costruzione di una fabbrica che esilierebbe dall'isola degrado e umiliazione,ed organizzano un "particolare" comitato d'accoglienza per l'unico medico a cui strappare un contratto a lungo termine.L'isola non offre grandi argomenti,ma le acrobazie strategiche dei paesani...
Film immediato e convincente,esilarante ed insospettabilmente bello!
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