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martedì 13 settembre 2022
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fase calante...di chi?!
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FASE CALANTE COSTNER? NEL 99?! MA CI SEI O CI FAI?! Quanto a Sam RAIMI, uno che si è fatto un nome con il film per pazzi... tanto di cappello, per questa bella e buona commedia... Ma ancor più...per spiderman!
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davide chiappetta
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venerdì 28 ottobre 2011
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non è brutto solo il titolo
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Grosso scivolone nella carriera di Sam Raimi che dirige un film pieno di luoghi comuni condita con musiche interminabili che non danno tregua ai nervi dello spettatore come quella pioggia incessante del capolavoro del film Satantango, ma là si parlava di sublime; il film dimostra in modo evidente che è un prodotto piu di Kevin Costner ormai in pieno declino, che dell'ex-outsider regista di affascinanti film come l'horror-comico La Casa e l'Armata delle tenebre, il fanta cupo Dark Man, il perfetto gioco al massacro di Soldi sporchi, il divertente I due criminali più pazzi del mondo, il più commerciale l'Uomo Ragno, oltre ad aver lavorato con i fratelli Cohen; si salvano solo alcune scene sportive ben dirette, e la bellezza di Kelly Preston moglie di John Travolta.
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lucas79
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martedì 21 ottobre 2008
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ottima analisi .....
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Ottima analisi attenta è precisa del regista che parla della vita e dello stato d'animo di un giocatore di basball, dove tratta l'amore di una persona dei propri cari è l'amore x lo sport attraversando in un'auto analisi che il protagonista ripercorre nella sua ultima partita, questo rispecchia la vera essenza del film è non come quello che si vuol far credere dal titolo del film, dopo che all'uscita qui in Itaia è stato storpiato dalla critica INGIUSTAMENTE.
Ottimo film riflessione per il mondo dello sport, non solo una storia d'amore ma l'amore x il gioco, per lo sport.
Insuperabile Kostner che continua con la scia del protagonista sportivo, da segnalare anche Kelly Preston ottima attrice bella brava e sexy tutte le caratteristiche per essere un'atrice di prim'ordine ma che invece otti
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Ottima analisi attenta è precisa del regista che parla della vita e dello stato d'animo di un giocatore di basball, dove tratta l'amore di una persona dei propri cari è l'amore x lo sport attraversando in un'auto analisi che il protagonista ripercorre nella sua ultima partita, questo rispecchia la vera essenza del film è non come quello che si vuol far credere dal titolo del film, dopo che all'uscita qui in Itaia è stato storpiato dalla critica INGIUSTAMENTE.
Ottimo film riflessione per il mondo dello sport, non solo una storia d'amore ma l'amore x il gioco, per lo sport.
Insuperabile Kostner che continua con la scia del protagonista sportivo, da segnalare anche Kelly Preston ottima attrice bella brava e sexy tutte le caratteristiche per essere un'atrice di prim'ordine ma che invece ottiene sempre parti di margine nei film seza poter esprimere al massimo il suo reale talento, qui lo fa davvero bene!!!!
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accipiter
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sabato 22 dicembre 2007
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fantastico
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Bellissimo film, ti fa amare il baseball anche se non ne conosci le regole. Una grande storia d'amore e di sport con un grandissimo Kevin Costner!
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giovanni (gvnn)
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giovedì 30 giugno 2005
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per amore del gioco
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Voto eccellente al regista e a Costner per questo film. Voto pessimo a chi ha tradotto il titolo e ha chi ha voluto far passare (per evidenti ragioni di marketing) il film come una storia d'amore. Il titolo del film non è assolutamente "Gioco d'amore", che ne altera totalmente il messaggio, ma bensì "For the love of the game", ovvero "Per amore del gioco". Il film è tutt'altro che una storia d'amore, o meglio lo è, ma non tra un uomo e una donna, bensì tra un uomo e il suo gioco. Il regista riesce ad esprimere perfettamente l'anima e i pensieri di chi dedica la sua vita allo sport, e lo esprime talmente bene che solo chi ha provato le stesse cose sà apprezzare il film a pieno. Il protagonista è un giocatore di baseball che durante la sua ultima partita ripercorre la sua vita e ne fà un bilancio per molti versi amaro; si rende infatti conto pian piano di aver dedicato tutta la sua vita ad una passione (il gioco) e di aver rinunciato per essa a tutto il resto, primo tra tutti all'amore della sua vita.
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Voto eccellente al regista e a Costner per questo film. Voto pessimo a chi ha tradotto il titolo e ha chi ha voluto far passare (per evidenti ragioni di marketing) il film come una storia d'amore. Il titolo del film non è assolutamente "Gioco d'amore", che ne altera totalmente il messaggio, ma bensì "For the love of the game", ovvero "Per amore del gioco". Il film è tutt'altro che una storia d'amore, o meglio lo è, ma non tra un uomo e una donna, bensì tra un uomo e il suo gioco. Il regista riesce ad esprimere perfettamente l'anima e i pensieri di chi dedica la sua vita allo sport, e lo esprime talmente bene che solo chi ha provato le stesse cose sà apprezzare il film a pieno. Il protagonista è un giocatore di baseball che durante la sua ultima partita ripercorre la sua vita e ne fà un bilancio per molti versi amaro; si rende infatti conto pian piano di aver dedicato tutta la sua vita ad una passione (il gioco) e di aver rinunciato per essa a tutto il resto, primo tra tutti all'amore della sua vita. Il film mostra chiaramente la via che porta un fervido credente nello sport ad invertire drasticamente i valori della vita; inconsapevolmente valori come la famiglia, gli affetti e l'amore vengono tutti messi sempre in secondo piano rispetto al baseball. é un percorso sottile tutt'altro che banale e quando a 40 anni ci si rende conto di ciò il colpo è duro. Giustificare o condannare? Non c'è risposta adeguata e il film non ha la pretesa di darne una; il regista ha voluto solo descrivere lo stato d'animo di chi esamina la sua vita e le sue scelte e di chi è posto infine ad un'ultima difficile scelta, quella di ritirarsi dal gioco, dal gioco a cui si è dedicata una vita, proprio per amore del gioco stesso. In Italia difficilmente il film poteva aver fortuna, sia per la citata vergognosa distorsione del senso del film ad opera della critica, sia perchè non si conosce bene il gioco del baseball. Come si può spiegare ad un non addetto ai lavori cosa vuol dire realizzare un "perfect game", una partita perfetta durante l'ultima partita della carriera?
A mio parere, questo resta un ottimo film, ancora un ottimo film in cui Costner si dà allo sport (dopo "Bull Durham", "L'uomo dei sogni" e "Tin Cup"), tutti film molto riusciti dove si utilizza lo sport per lanciare messaggi profondi e ficcanti, e grazie ai quali si può riflettere a lungo.
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