dandy
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sabato 4 aprile 2020
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guerre personali nella guerra di secessione.
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Western dal piglio più serio e tragico,rispetto alla svolta comica che aveva iniziato a imperversare nel genere nostrano.Il regista guarda ai racconti di Bierce e ai film di Sergio Leone,con un duo di protagonisti che ricorda quello di "Giù la testa".Ma il modello principalle è "Quella sporca dozzina",e ci sono citazioni da "I 7samurai"(i contadini che derubano i soldati),"Il mucchio selvaggio","L'assedio dell'Alcazar" e "L'avamposto degli uomini perduti".Se la regia è solida,i protagonisti funzionano meno:Coburn non mostra molto entusiasmo e le gigionerie di Spencer stridono col tono generale,per quanto la sua presenza in un western non ciaciarone e senza Terence Hill sia intrigante.
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Western dal piglio più serio e tragico,rispetto alla svolta comica che aveva iniziato a imperversare nel genere nostrano.Il regista guarda ai racconti di Bierce e ai film di Sergio Leone,con un duo di protagonisti che ricorda quello di "Giù la testa".Ma il modello principalle è "Quella sporca dozzina",e ci sono citazioni da "I 7samurai"(i contadini che derubano i soldati),"Il mucchio selvaggio","L'assedio dell'Alcazar" e "L'avamposto degli uomini perduti".Se la regia è solida,i protagonisti funzionano meno:Coburn non mostra molto entusiasmo e le gigionerie di Spencer stridono col tono generale,per quanto la sua presenza in un western non ciaciarone e senza Terence Hill sia intrigante.Savalas,che accende i fiammiferi sfregandoli sulle parti basse di una statua,e sembra in odor di omosessualità col suo sottoposto,ruba la scena.Spettacolo e azione assicurate,e buone musiche di Ritz Ortolani.Girato nella solita Almeria.Grande successo all'epoca.In Germania fu tagliato e ridoppiato in versione comica per sfruttare la presenza di Spencer.
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gianni lucini
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lunedì 5 marzo 2012
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superlativo savalas
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Il suo titolo iniziale era Morti noi,morto il mondo e nelle intenzioni di Tonino Valerii dovrebbe rigorosamente ispirarsi ai racconti di Ambrose Bierce sulla guerra di Secessione statunitense. I produttori però scelgono una strada diversa e gli impongono di mantenrsi su un livello più commerciale. Anche il cast originario viene modificato. A Lee Van Cleef ed Eli Wallach, la prima scelta della produzione, subentrano James Coburn e Bud Spencer, qui in una delle sue interpretazioni più amate e apprezzate. Alla fine il film, la cui trama è una sorta di ennesima variante del tema sviluppato da Quella sporca dozzina, con una ciurma di condannati a morte salvati dalla forca e destinati a una vicenda eroica.
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Il suo titolo iniziale era Morti noi,morto il mondo e nelle intenzioni di Tonino Valerii dovrebbe rigorosamente ispirarsi ai racconti di Ambrose Bierce sulla guerra di Secessione statunitense. I produttori però scelgono una strada diversa e gli impongono di mantenrsi su un livello più commerciale. Anche il cast originario viene modificato. A Lee Van Cleef ed Eli Wallach, la prima scelta della produzione, subentrano James Coburn e Bud Spencer, qui in una delle sue interpretazioni più amate e apprezzate. Alla fine il film, la cui trama è una sorta di ennesima variante del tema sviluppato da Quella sporca dozzina, con una ciurma di condannati a morte salvati dalla forca e destinati a una vicenda eroica. Valerii non rinuncia del tutto al progetto originale, cioè l’idea di una vicenda fortemente pacifista. La morale del film, infatti è ispirata a questi concetti e, soprattutto, piazza sui titoli di testa e di coda una sequenza di drammatiche fotografie dell’epoca sulla guerra di secessione. Il caratteristico “andamento lento” in stile leoniano, caratteristico di Valerii, viene efficacemente alleggerito dal gioco delle parti dei protagonisti ben assortiti in un gruppo in cui scorrono tensioni neppure troppo sottili. Il forte in cui si svolgono le scene della seconda parte del film è lo stesso costruito dagli americani per El Condor. Oltre alle eccellenti interpretazioni di James Coburn e Bud Spencer va segnalata la prova superlativa di Telly Savalas nella parte del comandante sudista del forte legato da un rapporto omosessuale più accennato che evidenziato con Moresco, il suo secondo.
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