Nel 1947, Edmund Goulding mise in scena il film più cinico che Hollywood avesse mai visto; più di settant''anni dopo, Guillermo del Toro ce ne propone un remake, che non solo eguaglia l''originale, ma lo aggiorna e amplifica di cupezza e assenza di redenzione. Alla pari dell''anima nera dei suoi protagonisti: i mostri della Grande depressione, a caccia del denaro e del potere. Personaggi che continuano ad ingannarsi e che continuano ad ingannare gli altri. E a loro modo anche le immagini cinematografiche ingannano lo spettatore, soprattutto quelle di questa pellicola. L''opera di Del Toro Del Toro lavora sulla (impeccabile) messinscena e sull''accattivante repertorio visivo, per svelare il lato oscuro delle cose: non gioca più su quel che è sotterraneo, bensì sul mostro che è l''essere umano stesso, in un''evidenza cupa e disperata, dove alla colpa non segue nessun tipo di redenzione: l''uomo combatte contro il suo spirito animale, ma perde.
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Nel 1947, Edmund Goulding mise in scena il film più cinico che Hollywood avesse mai visto; più di settant''anni dopo, Guillermo del Toro ce ne propone un remake, che non solo eguaglia l''originale, ma lo aggiorna e amplifica di cupezza e assenza di redenzione. Alla pari dell''anima nera dei suoi protagonisti: i mostri della Grande depressione, a caccia del denaro e del potere. Personaggi che continuano ad ingannarsi e che continuano ad ingannare gli altri. E a loro modo anche le immagini cinematografiche ingannano lo spettatore, soprattutto quelle di questa pellicola. L''opera di Del Toro Del Toro lavora sulla (impeccabile) messinscena e sull''accattivante repertorio visivo, per svelare il lato oscuro delle cose: non gioca più su quel che è sotterraneo, bensì sul mostro che è l''essere umano stesso, in un''evidenza cupa e disperata, dove alla colpa non segue nessun tipo di redenzione: l''uomo combatte contro il suo spirito animale, ma perde... Il cineasta messicano lavora sui paradossi, ricrea le atmosfere noir degli anni Quaranta, affascina e coinvolge lo spettatore con il suo stile, e la pellicola si fa via via sempre più godibile e interessante. Merito anche dei suoi bravissimi attori, Cooper, Dafoe, Mara, Blanchett. Una trasposizione dunque che funziona, perché al di là della torbida vicenda narrata, sa riflettere l''abisso dell''animo umano e quello della società dei nostri tempi. Un po'' meno riuscito è invece quando l film passa dall''ambiguo confine tra meraviglia e mostruosità, al lato più morale della vicenda noir, del dramma psicologico, dove molti aspetti stilistici ed emozionali si perdono nel denso groviglio delle dinamiche psicologiche trattate. Ma l''opera è comunque un piacere per gli occhi e per la mente, e resta alla fine un efficace e dignitoso intrattenimento, che fa meritare la sua visione.
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