Gagarine - Proteggi ciò che ami |
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Un film di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh.
Con Alseni Bathily, Lyna Khoudri, Jamil McCraven, Finnegan Oldfield.
continua»
Titolo originale Gagarine.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 95 min.
- Francia 2020.
- Officine Ubu
uscita giovedì 19 maggio 2022.
MYMONETRO
Gagarine - Proteggi ciò che ami
valutazione media:
3,55
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Addio alla cité Gagarine
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Esordio-rivelazione di due ex studenti di Sciences Po che prima di tornare to in Per e in Colombia, maturando uno sguardo sul mondo fecondato Esordio-rivelazione dl far cinema in Francia hanno vissuto dal realismo magico dei grandi latinoamericani. Gagarine con la e, alla francese è il nome di un enorme palazzo-quartiere costruito nel 1963 alla periferia Nord di Parigi. Zona "rossa", da cui il nome scelto in omaggio al primo uomo nello spazio, il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin, che nelle festose immagini d'archivio in apertura inaugura il quartiere in un tripudio di ottimismo. Cinquant'anni più tardi quei 370 appartamenti,- 16mila metri quadri e chissà quanti milioni di ricordi, sono destinati alla demolizione. La Cité Gagarine deve sparire, i suoi abitanti trasferirsi altrove, di quell'epopea popolare e multietnica non resterà traccia. Per non parlare del sogno socialista. Il lavoro di Liatard e Trouilh nasce dall' urgenza di testimoniare quella fine e insieme di andare oltre, ibridando documento col fantastico. L'inchiesta e le testimonianze degli abitanti del quartiere generano un documentario e poi questo film che traspone il tutto in chiave mitologica. Una mitologia tutta contemporanea che deve forse qualcosa a L'ultimo custode della Cité Gagarine è infatti un adolescente di origini africane con i piedi per terra e la testa tra le stelle (il non-attore Alséni Bathily, prodigio di candore e fisi- cita). Un appassionato di astronomia capace di costruire un laboratorio spaziale con oggetti di risulta, perché i piccoli traffici di periferia non veicolano solo droga e nelle discariche si trova di tutto. Un isolato, un diverso, un poeta inconsapevole che sogna un altro mondo e intanto spia al telescopio una bella coetanea Rom che invece ha il dono della meccanica (Lyna Khoudri, già protagonista dell'algerino "Papicha"). Ma ha anche il fegato di portarlo nel punto più alto della Cité, da cui si vedono e si capiscono un'infinità di cose.. Tra Marcel Carné e Léos Carax (a lui allude il cameo di Denis Lavant), un debutto di rara potenza che fa letteralmente danzare il realismo sociale cui sembrano condannate le banlieue. Non sappiamo a cosa stiano lavorando adesso Trouilh e Liatard. Ma in una lista ideale di registi del futuro, i loro nomi ci sarebbero senz'altro. In sala dal 19 maggio.
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