L'età giovane

Dardenne, una storia di radicalizzazione religiosa senza empatia

I fratelli Dardenne aggiungono un altro tassello a una filmografia ormai fin troppo simile a se stessa, affrontando un personaggio di giovane estremista, parente di Rosetta e degli altri adolescenti dei loro film, sempre sospesi tra il bene e il male. Ahmed si è radicalizzato per colpa di un imam feroce e un po' vile, è in rotta con la propria famiglia e progetta un gesto estremo nei confronti della propria insegnante, araba laica e aperta al dialogo. Il film si limita a mostrare le azioni quotidiane del protagonista, implacabili nella loro coerenza, entrando subito in medias res, con macchina da presa a mano che bracca i personaggi. Ma il risultato è ambiguo: la narrazione di soli fatti non vuole spiegare ed evita le scelte didascaliche, e ha momenti di una certa intensità. Ma in fondo il destino del personaggio sembra seguire le tappe di un teorema imposto dall' alto, da chi racconta. E la scelta di non avere nessuna empatia verso questo giovane ci rende in fondo indifferenti al suo dramma, senza che si sia entrati dentro di lui, mentre il contesto rimane sullo sfondo.
Da La Repubblica, 21 maggio 2019


di Emiliano Morreale, 21 maggio 2019