Se la strada potesse parlare |
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Un film di Barry Jenkins.
Con KiKi Layne, Stephan James, Regina King, Teyonah Parris.
continua»
Titolo originale If Beale Street Could Talk.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 119 min.
- USA 2018.
- Lucky Red
uscita giovedì 24 gennaio 2019.
MYMONETRO
Se la strada potesse parlare
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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C'è sempre un SUD più a SUD di un altro SUD.di MicheleCameroFeedback: 5559 | altri commenti e recensioni di MicheleCamero |
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domenica 3 febbraio 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
C’è sempre un SUD più a Sud di un altro SUD. Sembra questa infatti la lezione che si potrebbe ricavare da questo bel film che mi sento di consigliare pur nella consapevolezza che avrà pochi spettatori. Mi pare infatti di ascoltare già le osservazioni più superficiali che gli verranno mosse: buio, lento, triste, con troppi primi piani soprattutto dei due protagonisti, riscattato tuttavia da belle musiche di atmosfera, quelle giuste per un certo genere di pellicola! Tratto da un romanzo di James Baldwin scrittore afroamericano fra i più noti sostenitori delle rimostranze della gente di colore, il film ne mutua i toni di denuncia e rivendicazione con uno sguardo pessimista e sfiduciato ed un finale in fondo da perdenti. Ci viene raccontata una storia che vede protagonisti due ragazzi di colore che si conoscono da sempre e da sempre hanno saputo di essere innamorati coltivando il sogno di una loro famiglia felice e per bene. Il sogno viene interrotto dalla stupidità, l’arroganza, l’odio di un poliziotto bianco disposto ad accuse false pur di far male ad un negro, sapendo di farla franca, perché i neri non hanno abbastanza denaro per potersi difendere, né possono contare su giudici ben disposti e/o almeno culturalmente onesti. Alla fine, per ridurre i danni ai minimi termini, devono accettare il carcere, con tutte le sue brutture, assumendosi colpe per reati mai commessi per i quali patteggiano nella speranza di uscire prima e vivere uno scampolo di vita secondo i programmi precedenti. Sanno tuttavia che non sarà più come prima, nonostante, come nel caso della storia raccontata sullo schermo, la forza del sentimento non li abbia mai abbandonati. La vicenda è ambientata negli anni ’60 e ci si chiede se qualcosa sia cambiato, nutrendo dubbi al proposito dinanzi alle immagini televisive di campioni di colore del football americano che, in segno di protesta, all’inno nazionale si inginocchiano invece che impettirsi sull’attenti. Strano Paese gli USA, esportatori di democrazia nel mondo, ma che fanno fatica a riequilibrare la propria società in termini di giustizia, equità e parità razziale. D’altro canto però consentono anche che qualche bravo regista afroamericano, come appunto Jenkins, cresca e faccia di questi film. Non siamo tutti uguali, nemmeno all’interno del SUD del Mondo!
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