Tutti lo Sanno |
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Un film di Asghar Farhadi.
Con Penélope Cruz, Javier Bardem, Ricardo Darín, Eduard Fernández.
continua»
Titolo originale Todos lo saben.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- Spagna, Francia 2018.
- Lucky Red
uscita giovedì 8 novembre 2018.
MYMONETRO
Tutti lo Sanno
valutazione media:
2,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bugie di famiglia
di Fabio Ferzetti L'Espresso
La seconda prova internazionale dell'Iraniano Farhadi (dopo "Il passato") conferma due Principi apparentemente opposti. Uno: quando un regista si allontana dal proprio mondo perde in peso e verità. Due un vero autore resta se stesso anche se ostaggio di una macchina produttiva troppo pesante. Ma a che prezzo? In "Tutti lo sanno", coproduzione ambientata nella Spagna rurale con Javier Bardem, Penelope Cruz e l'argentino Ricardo Darín, il regista di "Una separazione" e "Il cliente" (entrambi Oscar) torna a scavare in quel groviglio di segreti, bugie, mezze verità su cui si regge il fragile equilibrio di tante famiglie. Gli ingredienti però sono più forti, il gusto più spettacolare. Troppo forse per un regista estraneo alla cultura che mette in scena. Penelope Cruz è una spagnola che ha sposato un ricco argentino e torna in patria per le nozze di una sorella. Bardem il suo antico e forse mai sopito amore, a cui molti anni prima vendette - sottocosto? - le vigne di famiglia. Nella prima parte, concitata e festosa, domina il vasto clan familiare della Cruz. Nella seconda emergono rancori e sospetti mentre Il paesello guarda, mormora, forse trama. In mezzo, a scatenare una resa dei conti da cui nessuno uscirà indenne, c'è il rapimento a scopo riscatto della figlia adolescente della Cruz e Darín, che era rimasto in Argentina ed entra In scena solo a metà film. Essendo un giallo non diremo altro. Il meglio comunque più che nella trama sta in certi dettagli, nel cast (spaesato solo Darín, cui tocca la classica "tinca"), nel gioco delle rivelazioni. Poco per un grande regista come Farhadi. Cui qui sembra mancare proprio il gioco sapiente su codici e interdetti della rigida cultura iraniana che rendeva cosi appassionanti - e universali - i suoi film precedenti.
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