fabio 3121
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venerdì 11 giugno 2021
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l''eredità di un diario che svela un segreto
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il film è l'adattamento cinematografico del premiato romanzo "il senso di una fine" ed è ambientato a Londra. Il protagonista principale è Tony un signore pensionato con un negozietto di macchine fotografiche divorziato da Margareth e con una figlia incinta Susy. Un giorno Tony riceve una lettera in cui risulta dal testamento della deceduta Sarah (madre della sua fidanzata Veronica ai tempi dell'università a Cambridge) di essere erede di un diario che però è ancora in possesso della stessa Veronica. Solo incontrando quest'ultima, Tony apprenderà a chi apparteneva il diario nonché di come si era evoluta la storia dopo che Veronica lo aveva lasciato per mettersi insieme al suo migliore amico di college Adrian.
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il film è l'adattamento cinematografico del premiato romanzo "il senso di una fine" ed è ambientato a Londra. Il protagonista principale è Tony un signore pensionato con un negozietto di macchine fotografiche divorziato da Margareth e con una figlia incinta Susy. Un giorno Tony riceve una lettera in cui risulta dal testamento della deceduta Sarah (madre della sua fidanzata Veronica ai tempi dell'università a Cambridge) di essere erede di un diario che però è ancora in possesso della stessa Veronica. Solo incontrando quest'ultima, Tony apprenderà a chi apparteneva il diario nonché di come si era evoluta la storia dopo che Veronica lo aveva lasciato per mettersi insieme al suo migliore amico di college Adrian. La pellicola presenta una buona e valida sceneggiatura alternando i momenti attuali in una Londra tranquilla e piovosa con i flashback dei tempi del college e del weekend trascorso da Tony quale ospite della famiglia di Veronica. Una regia lineare focalizzata sui dialoghi, sui pensieri e sui sentimenti dei protagonisti porta lo spettatore a seguire l'intera vicenda con interesse fino al colpo di scena finale. Ottime davvero le interpretazioni di tutto il cast di attori, menzione in particolare per Jim Broadbent. Voto: 7/10.
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giovanni
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giovedì 13 agosto 2020
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un raro film originale
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Ogni tanto una boccata d'aria fresca, cioè di originalità. La storia spicca per l'assenza dei soliti motivi: violenza, sangue, atletica iperbolica, parolacce, sesso esplicito, eccetera.
Invece c'è tanto sentimento, nel bene e nel male, ben racconatato e recitato. In sostanza: UMANITA'.
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zarar
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martedì 24 ottobre 2017
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il passato e la memoria
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Il film dà la sensazione di un’occasione mancata. Tratto dal romanzo di Julian Barnes The sense of an ending del 2011, si focalizza su di un tema non nuovo, ma non per questo meno interessante: così come la storia ufficiale è – si è detto - la narrazione dei vincitori, o, come dichiara polemicamente il giovane studente Adrian Finn - un mix di cattiva memoria e assenza di documenti, anche la storia personale di ciascuno è, piuttosto che memoria fedele, una narrazione finalizzata alla costruzione dell’identità e alla saldezza del proprio io, costruita su una più o meno consapevole selezione dei ricordi, in cui la cancellazione di ciò che disturberebbe il nostro equilibrio interiore è parte determinante.
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Il film dà la sensazione di un’occasione mancata. Tratto dal romanzo di Julian Barnes The sense of an ending del 2011, si focalizza su di un tema non nuovo, ma non per questo meno interessante: così come la storia ufficiale è – si è detto - la narrazione dei vincitori, o, come dichiara polemicamente il giovane studente Adrian Finn - un mix di cattiva memoria e assenza di documenti, anche la storia personale di ciascuno è, piuttosto che memoria fedele, una narrazione finalizzata alla costruzione dell’identità e alla saldezza del proprio io, costruita su una più o meno consapevole selezione dei ricordi, in cui la cancellazione di ciò che disturberebbe il nostro equilibrio interiore è parte determinante. Una forma di autodifesa, dunque, tanto che i più restii all’autoinganno, i più disponibili al rischio spesso soccombono. Anche coloro però che hanno imparato a difendersi dalle emozioni e dalla parte più oscura ed inquietante del sé a prezzo di molte rimozioni, possono essere costretti, da un passato che si riaffaccia in modo inaspettato e sconvolgente, a rimettere in gioco se stessi e il senso della propria vita. E’ il caso del protagonista principale del film, l’anziano Toni Webster, destinatario di una strana eredità: il diario di un suo antico compagno scuola, Adrian, che tanti anni prima gli ha sottratto la sua girl friend Veronica, per poi approdare ad un misterioso suicidio. In modo ancora più strano, il lascito viene dalla madre di Veronica. Ad una svolta delicata della sua vita (sua figlia sta per renderlo nonno avendo scelto di avere un figlio, ma non un compagno, e l’avanzare degli anni lo ha lasciato con un divorzio alle spalle e parecchia solitudine, Tony (un bravo Jim Broadben) è travolto da un’ondata di ricordi appartenenti al tempo in cui le vite di Adrien, Veronica, sua madre e Tony si sono intrecciate, con esiti più o meno drammatici. Una circostanza imprevista accresce la tensione: Veronica, che se ne è impadronita, rifiuta categoricamente di consegnare il diario. Senza anticipare i colpi di scena successivi, si può tuttavia concludere che la resa dei conti è uno shock, ma può anche trasformarsi in nuova consapevolezza e più profonda sensibilità. Detto questo, il film ha tanti spunti interessanti quanti difetti: fatta eccezione per la buona prestazione di Broadben, gli altri attori dicono poco, inclusa una legnosa e legnosamente doppiata Charlotte Rampling (Veronica anziana). Nell’alternarsi di presente e feedback del passato manca quel sotterraneo legame che dovrebbe farci riconoscere i protagonisti vecchi nei giovani e viceversa (sembrano storie e persone del tutto indipendenti una dall’altra…). La stessa disorganicità caratterizza la presenza di episodi e personaggi la cui funzionalità rispetto alla linea narrativa resta dubbia sino alla fine o è priva della forza allusiva che giustifica la pregnanza che assumono in seguito. Infine la regia è piattamente convenzionale. Due stelle e mezzo.
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flyanto
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mercoledì 18 ottobre 2017
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il passato che ritorna dolcemente
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Adattamento del romanzo "Il Senso di Una Fine" di Julian Barnes, "L'Altra Metà della Storia" racconta di un uomo anziano, separato, che un giorno riceve una lettera da parte di uno studio notarile in cui viene nominato erede di un diario scritto da un suo amore di gioventù. Da questo momento egli, ripercorrendo con la propria memoria gli avvenimenti del suo passato, decide, pieno di curiosità, di incontrare la suddetta donna di cui non ha mai più avuto notizie. Tra i vivi ricordi e l'incontro stesso nel presente con la donna, egli apprenderà episodi legati a questo amore, nonchè una verità, che non si immaginava nemmeno, riconsiderando così anche la propria persona e la propria vita stessa.
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Adattamento del romanzo "Il Senso di Una Fine" di Julian Barnes, "L'Altra Metà della Storia" racconta di un uomo anziano, separato, che un giorno riceve una lettera da parte di uno studio notarile in cui viene nominato erede di un diario scritto da un suo amore di gioventù. Da questo momento egli, ripercorrendo con la propria memoria gli avvenimenti del suo passato, decide, pieno di curiosità, di incontrare la suddetta donna di cui non ha mai più avuto notizie. Tra i vivi ricordi e l'incontro stesso nel presente con la donna, egli apprenderà episodi legati a questo amore, nonchè una verità, che non si immaginava nemmeno, riconsiderando così anche la propria persona e la propria vita stessa.
Un film senza alcun dubbio intimistico e, pertanto, privo di alcuna eclatante azione: il suo lento, ma non noioso o prolisso, andamento è diviso continuamente, alternandosi, tra passato e presente, perchè, appunto, il protagonista ripensa e rivive i ricordi legati al suo periodo trascorso al college di Cambridge. La regia lineare, nitida e delicata affronta svariate tematiche in maniera profonda e toccante quali, l'amore, il perdono e l'importanza del dialogo tra gli individui: quello che pareva e si credeva fosse accaduto in un certo qual modo, viene completamente stravolto, ed alla fine compreso, da verità nascoste o mai espresse. Perfettamente equilibrata nelle scene e nei dialoghi, questa pellicola si avvale anche della presenza di ottimi attori, quali Jim Broadbent e Charlotte Rampling che spiccano notevolmente su tutti gli altri che, comunque, li affiancano da adeguati comprimari. Charlotte Rampling pur avendo, purtroppo, un ruolo di poche battute, sebbene determinate, è stata giustamente premiata per questo suo ruolo all'ultimo Festival del Cinema a Venezia quest'anno, rivelando appieno il suo naturale talento.
Un gioiello di film del tutto consigliabile però a chi piace il genere intimistico e di piccole sfumature.
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(di palamit0)
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