franrbg
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mercoledì 13 dicembre 2017
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troppo debole per il grande schermo
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Con la difficoltà produttiva contro cui i giovani filmmakers si devono imbattere oggi in Italia, si è propensi a simpatizzare per un regista debuttante che con il suo film riesce ad arrivare alla tanto ambita distribuzione in sale. Tuttavia, un conto è il percorso produttivo di un film, l'altro è la resa finale. Ho avuto modo di vedere "The Wicked Gift" all'anteprima nazionale durante il Fantafestival. Purtroppo, tutti i difetti delle produzioni low budget nazionali si ritrovano anche in questo film. Impianto tecnico piuttosto debole (si salvano solo le musiche originali di Aurora Rochez, spesso notevoli), cast dilettantesco (grave errore essere il protagonista del proprio debutto registico), sceneggiatura sbilanciata e prevedibile.
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Con la difficoltà produttiva contro cui i giovani filmmakers si devono imbattere oggi in Italia, si è propensi a simpatizzare per un regista debuttante che con il suo film riesce ad arrivare alla tanto ambita distribuzione in sale. Tuttavia, un conto è il percorso produttivo di un film, l'altro è la resa finale. Ho avuto modo di vedere "The Wicked Gift" all'anteprima nazionale durante il Fantafestival. Purtroppo, tutti i difetti delle produzioni low budget nazionali si ritrovano anche in questo film. Impianto tecnico piuttosto debole (si salvano solo le musiche originali di Aurora Rochez, spesso notevoli), cast dilettantesco (grave errore essere il protagonista del proprio debutto registico), sceneggiatura sbilanciata e prevedibile. Non si mette in dubbio l'enorme impegno da parte di D'Antona e company per tirare su un lungometraggio e farlo arrivare nelle sale, tuttavia un pubblico pagante non dovrebbe interessarsi al "cosa c'è dietro", ma giudicare esclusivamente da quello che vede sul grande schermo. E"The Wicked Gift" purtroppo, non merita la grandezza dello schermo cinematografico. Annoia, spesso scivola nel ridicolo involontario, si prende troppo sul serio, cade più volte nei cliché più classici e, alla fine, non racconta nulla di nuovo e originale.
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dandy
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sabato 21 marzo 2020
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per gli amanti del genere.
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Dopo essersi messo in luce con diversi cortometraggi horror,il regista debutta(autoproducendosi e curando anche montaggio e sceneggiatura con Annamaria Lorusso)con il classico film demoniaco.Sa girare con indubbio mestiere,curando le riprese e sfruttando situazioni già viste con efficacia,e come protagonista riesce a cavarsela(lo stesso non si può dire per il pacioccoso Emulo e la monocorde Lorusso).La lunghezza poteva essere un azzardo,ma non pesa.I limiti principali sono alcuni dialoghi scrausi e un doppio twist finale del tutto superfluo e stonato.Nel complesso è un prodotto indipendente destinato esclusivamente ai fan dell'horror indipendente,ma più professionale e apprezzabile di molti altri film nostrani di genere.
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