It - Capitolo uno

Un buon commento, che in generale condivido anche se, sia per la forma che per l'entusiasmo espresso soprattutto nella parte centrale, mi sembra maggiormente rivolto al romanzo, attribuendo al film un'analisi poco tencica e, per l'appunto, molto romantica. Quando uscì la miniserie io ero perfettamente coetaneo dei ragazzi protagonisti, e la vicinanza alle loro difficoltà, non solo quelle relative all'incapacità degli adulti di capirli a pieno, era totale. Allo stesso tempo però, anche le scenografie, il ritmo e l'interpretazione del clown, riuscivano a scendere nel profondo, inquietando e lasciando un segno per cui, negli anni, il solo pensiero bastava a riproporre la stessa vivida sensazione di terrore. I tempi sono cambiati, così come gli occhi di chi riguarda la pellicola. E si, tutt'ora trovo che i temi siano stati in parte salvaguardati ed ancora affascinanti. Ma questo legame tra tematiche e direzione espressiva odierna, è forte a tal punto da toccare l'inconscio dell'attuale generazione di ragazzini appena adolescenti? Pur avendo visto un buon film, non credo che il prodotto complessivo abbia una profondità artistica ed espressiva tale da "segnare" l'inconscio dell'attuale generazione di ragazzini come è stato in passato. Ma forse miglior giudizio lo daranno proprio loro tra qualche anno...