elgatoloco
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mercoledì 14 aprile 2021
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complessivcamente discreto
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"The Limehouse Golem"(JUan Carlos Medina, 2016) dal romanzo di Peter Ackroyd, sceneggiato da Jane Goldman), che ha dichiarato dai aver letto il romanzo(del 1994)prima di diventare sceneggiatrice, il che induce a credere che il film sia nato proprio da un suo particolare interesse per il libro in questione, che natrualmente sarebbe opportuno conoscere per stabilire come sia stato trasposto sullo schermo. Storia di una serie brutale di omidici rituali, perpretrati nello stesso quearitere di London, vero il 188o, sulla scorta di alcune teorizzazioni del grande"Thomas De Quincey"sull'arte dell'omicidio, da parte(forse)di alcuni o di un commediografo che lavroa nel varietà teatrale , in quel teatro che unisce, per la gioia del popolo, recitazione ed equilibrismo nonché forme più o meno dure di satira, con punte di grand.
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"The Limehouse Golem"(JUan Carlos Medina, 2016) dal romanzo di Peter Ackroyd, sceneggiato da Jane Goldman), che ha dichiarato dai aver letto il romanzo(del 1994)prima di diventare sceneggiatrice, il che induce a credere che il film sia nato proprio da un suo particolare interesse per il libro in questione, che natrualmente sarebbe opportuno conoscere per stabilire come sia stato trasposto sullo schermo. Storia di una serie brutale di omidici rituali, perpretrati nello stesso quearitere di London, vero il 188o, sulla scorta di alcune teorizzazioni del grande"Thomas De Quincey"sull'arte dell'omicidio, da parte(forse)di alcuni o di un commediografo che lavroa nel varietà teatrale , in quel teatro che unisce, per la gioia del popolo, recitazione ed equilibrismo nonché forme più o meno dure di satira, con punte di grand.guignol, sempre per maggiore delectatio di un popolo decisamente"basso"o meglio che la prima.seocncda fase della Rivoluzuine industriale costringe a vivere nei quariteri più derelitti della capitale britannica(Soho, forse, ma non saprei dire). La sorpresa finale c'è , volendo, anche se è sorpresa molto relativa, certamente attenuata da vari sospetti che il commissario di ScltandYard Kildaire(nomen omen, vista la vecchia serie TV su un medico omonimo) aveva già accumulato....Guardando un po'a Sherlock Holmes, un po'alla grande leggenda ebraica del Golem, questo film, che guarda anche a varie serie TV che ricollocano le vicende di detection in quel periodo, certo molto "produttivo"a livello letterario e di suggestioni culturali più complessive(siamo in quel crocicchio che vede lo svilippo della scienza, anzi delle scienze ma anche il risorgere di motivi irrazzionalistici, a iniziare dallo spritismo, senzxa dire che, in piena epoca vittoriana, troviamo un moralismo sessuale contrastante in ogni caso con esigenze pulsionali che non possono non esprimersi, in una maniera o nellaltra), facendo anche una ricerca sul teatro"popolare"dell'epoca, con riletture anche sceneografiche del periodo. si muove decisamente su vari piani, senza volerne necessariamente privilegaire uno, il che favorisce una sorta di polisemia, ma forse delude un po'chi è più interessato alla vera e propria detection. Regia comunque"notevole", interpretazione valida di Bill Nigh, Olivia Cooke, Douglas Booth. El Gato
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wolvie
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domenica 10 dicembre 2017
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un giallo corretto ma non da brividi
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The Limehouse Golem e' tratto dall' omonimo romanzo di Peter Acroyd del 1994, le premesse per gustarsi questo soggetto di assassinii nella Londra del 1880 erano notevoli, prevedevo un ritorno ai film della produzione Hammer, ma dopo l' interessante introduzione, ad un terzo del film il regista ci ha gia' illustrato tutto, troppi piani di lettura: il palcoscenico teatrale del varietà,i flashback, il punto di vista investigativo con i diversi probabili assassini. Chi e' avvezzo al genere capisce rapidamente le bugie ,il colpevole e le indagini errate . La ripetizione degli omicidi (troppi) non migliora l' assetto del film che si nutre di una sceneggiatura l'ambiccata e che nei numerosi colpi di scena rimandanti il finale, non trova la suspence desiderata.
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The Limehouse Golem e' tratto dall' omonimo romanzo di Peter Acroyd del 1994, le premesse per gustarsi questo soggetto di assassinii nella Londra del 1880 erano notevoli, prevedevo un ritorno ai film della produzione Hammer, ma dopo l' interessante introduzione, ad un terzo del film il regista ci ha gia' illustrato tutto, troppi piani di lettura: il palcoscenico teatrale del varietà,i flashback, il punto di vista investigativo con i diversi probabili assassini. Chi e' avvezzo al genere capisce rapidamente le bugie ,il colpevole e le indagini errate . La ripetizione degli omicidi (troppi) non migliora l' assetto del film che si nutre di una sceneggiatura l'ambiccata e che nei numerosi colpi di scena rimandanti il finale, non trova la suspence desiderata.
Troppe le sequenze che rimandano a "From Hell" dei fratelli Hughes, mentre risulta divertente e delirante l'apparizione di Karl Marx come potenziale assassino.
Le prove d' attori si basano su solidi caratteristi ma Bill Nighy nei panni dell' investigatore Kildare è fuori parte, troppo uguale a se stesso e troppo anziano per la credibilità del ruolo
Si vede ma fondamentalmente rimane una occasione sprecata.
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