milanodream
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domenica 7 giugno 2015
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la forza della poesia
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Conosco molte persone capaci di provare sentimenti sinceri, che onestamente decidono di esternare quel che hanno dentro senza camuffarlo, a costo di esporsi alle critiche più disparate. Ne conosco molte meno capaci di tradurre questi sentimenti in opere tangibili, sottoponendosi al giudizio ipercritico di un pubblico ormai saturo di storie, tendenzialmente annoiato e spesso un pelo superficiale.
A nessun spettatore interessa(e giustamente) quali sofferenze e fatiche sono state necessarie per completare un progetto, quanto ardua sia la strada del narratore d'immagini, quali arti magiche siano necessarie per tenere unita una troupe formata di persone che fino al giorno prima nemmeno si conoscevano.
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Conosco molte persone capaci di provare sentimenti sinceri, che onestamente decidono di esternare quel che hanno dentro senza camuffarlo, a costo di esporsi alle critiche più disparate. Ne conosco molte meno capaci di tradurre questi sentimenti in opere tangibili, sottoponendosi al giudizio ipercritico di un pubblico ormai saturo di storie, tendenzialmente annoiato e spesso un pelo superficiale.
A nessun spettatore interessa(e giustamente) quali sofferenze e fatiche sono state necessarie per completare un progetto, quanto ardua sia la strada del narratore d'immagini, quali arti magiche siano necessarie per tenere unita una troupe formata di persone che fino al giorno prima nemmeno si conoscevano. Se un giovane regista riesce a fare tutto ciò, senza aiuti esterni, nè tantomeno finanziamenti pubblici, già di per sè conquista la mia stima e la mia attenzione, per quanto poco possano valere.
Ce lo vedo un pizzico di ingenuità e di candore nelle scene portanti di questo lungometraggio, nei dialoghi, nella scelta dei simboli, e anche nel tema della redenzione e dell'inno alla vita. Ci vedo però dentro anche un amore smisurato per la Terra d'origine, rispettata e mai caricaturizzata, non ostentata sfacciatamente, nemmeno nella bellezza, alla ricerca invece di un'armonia con la natura che è pura poesia.
Verrà il tempo più malizioso e ammiccante, verrà il mestiere che smusserà gli angoli, verranno i temi più inconsueti. Ma mi auguro con tutto il cuore che questa capacità di narrare le storie resti intatta nella sua lineare onestà,capace di muovere sentimenti semplici ma fondamentali.
Ottima la scelta dell'attore protagonista, giovanissimo ma già potente nell'espressività, forse anche per una discretamente lunga esperienza di palcoscenico teatrale. Credibili gli altri attori, anche se a qualcuno una frase in dialetto calabrese l'avrei fatta dire!
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giuseppemarino1
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mercoledì 1 luglio 2015
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il realismo che segna il cambiamento
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Difficile spiegare a parole, le emozioni provate sono tante e forti. Personalmente credo che il realismo usato dal regista aiuta ad entrare nella storia, immedesimarsi col protagonista e iniziare un viaggio di redenzione come se fossimo diventati noi i protagonisti del film. Poi quelle scene esoteriche, che spezzano il legame con la realtà, be sono potenti, visionarie e colpiscono al cuore. Un film che va visto...assolutamente si.
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flo88
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venerdì 23 ottobre 2015
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un'emozione che diventa realtà
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Rivedere i luoghi della mia terra ha acceso in me una forte curiosità...prima li avevo sempre sottovalutati. Ed è proprio quando si riaccende lo stimolo che le persone sono in grado di rimettere la loro vita sul binario giusto. Elias rappresenta in maniera reale quello che siamo noi oggi...persone confuse ed annoiate che sono alla ricerca di un motivo per far ripartire la nostra vita puntando sull'essenzialità e la voglia di essere migliori.
Il regista ha saputo dare questo stimolo, per lo meno questo è quello che ho provato io.
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