"Patchwork"è espressione usata per designare non tanto ciò che letteralmente vuol dire("miscuglio", "rattoppo")quanto piuttosto uno scambio, quale quello usato nell'Odin Teatret, fondato in Norvegia da Eugenio Barba, su impulso di Jerzj Grotowsky, con interpreti di diversa provenienza, cultura, formazione teatrale: qui invece, al cinema, lo scambio è tra persone(ed esseri animali, id est un bellissimo cane) diverse, che una vigilia di Natale invero sfortunata e pericolosa(blocco da innevamento, rapina, incendio e quasi investimento da parte di un camion), di diverse etnie(origini"caucasiche", cioè europee, latinoamericane, orientali, afroamericane, ma ad un certo punto c'è anche un russo o comunque uno slavo, perché omette gli articoli)si trovano ad affrontare insieme, volenti o nolenti , situazioni "casuali" difficili, anzi pericolose e.
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"Patchwork"è espressione usata per designare non tanto ciò che letteralmente vuol dire("miscuglio", "rattoppo")quanto piuttosto uno scambio, quale quello usato nell'Odin Teatret, fondato in Norvegia da Eugenio Barba, su impulso di Jerzj Grotowsky, con interpreti di diversa provenienza, cultura, formazione teatrale: qui invece, al cinema, lo scambio è tra persone(ed esseri animali, id est un bellissimo cane) diverse, che una vigilia di Natale invero sfortunata e pericolosa(blocco da innevamento, rapina, incendio e quasi investimento da parte di un camion), di diverse etnie(origini"caucasiche", cioè europee, latinoamericane, orientali, afroamericane, ma ad un certo punto c'è anche un russo o comunque uno slavo, perché omette gli articoli)si trovano ad affrontare insieme, volenti o nolenti , situazioni "casuali" difficili, anzi pericolose e...l'unione fa la forza. Patchwork tra commedia e dramma(vari momenti sono seriamente e realmente drammatici), tra "umani"(adulti e ragazzi, maschi e femmine)e il cane"molto veloce", autore e protagonista di molte gags, realmente simpaticissimo quanto involontariamente causa di qualche disastro poi"tamponato". Ritmo sostenutissimo, ma giustamente rallentato(anche onde favorire sia i sentimenti sia la riflessione)quando ciò è opportuno, per non dire necessario, ottimi/e interpreti, finale che ripropone le virtù"unitive"del Natale, capacità di individuarlo come momento tòpico, ad onta del consumismo e dei suoi spesso sciocchi eccessi... L'aspetto comico, forse non proprio propenderante(lo si è detto sopra), trova però una formulazione comicamente eccelsa nella critica rivolta dal fratello della ragazzina innamorata della lirica quando afferma: "La lirica è quella musica nella quale chi viene pugnalato alle spalle canta invece di sanguinare". Rozzo, se vogliamo, anzi rozzo senz'altro, ma in qualche modo efficace...il che, a un'osservazione empirica, regge senz'altro, anzi è da onorare quale affermazione veritiera..., sempre che si guardi al fenomeno esteriore e non al"noumeno"(cosa in sé, kantianamente) El Gato
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