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venerdì 16 aprile 2021
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film
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wolvie
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sabato 17 ottobre 2020
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evviva la preda perfetta
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"La Preda Perfetta" é tratto dal romanzo di Lawrence Block con protagonista il "detective" senza licenza Matt Scudder.
Un altro romanzo della serie con Scudder aveva già dato vita al film di Hal Asbhy "8 milioni di modi per morire" con Scudder interpretato da Jeff Bridges.
Qui Matt deve vedersela con due psicopatici violentatori seriali che sono venuti in possesso di un dossier dove sono segnalati i trafficanti di droga della città, e i due torturatori pensano bene di arricchirsi, chiedendo riscatti ai criminali , sequestrando le loro donne dei , violentandole e facendole letteralmente a pezzi in seguito.
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"La Preda Perfetta" é tratto dal romanzo di Lawrence Block con protagonista il "detective" senza licenza Matt Scudder.
Un altro romanzo della serie con Scudder aveva già dato vita al film di Hal Asbhy "8 milioni di modi per morire" con Scudder interpretato da Jeff Bridges.
Qui Matt deve vedersela con due psicopatici violentatori seriali che sono venuti in possesso di un dossier dove sono segnalati i trafficanti di droga della città, e i due torturatori pensano bene di arricchirsi, chiedendo riscatti ai criminali , sequestrando le loro donne dei , violentandole e facendole letteralmente a pezzi in seguito.
Matt, prima riluttante, interviene nelle indagini, pagato dai trafficanti di droga.
Un film prezioso, scritto bene e che con il piano sequenza dei titoli, in apertura, guadagna punti preziosi sul mio personalissimo cartellino.
Un poliziesco ottimo in questi tempi di filmografia asfittica. Con un Liam Neeson ormai sempre più hard, in un ruolo che tanto tempo fa sarebbe stato giustissimo per Robert Mitchum.
Forse il film si perde un po' nella seconda parte, ma le fila del racconto andavano raccolte.
Nota curiosa: il narcotrafficante in cerca di vendetta per la moglie trucidata ha un pizzetto che varia in foltezza in maniera filologicamente non corretta lungo il decorso del film, ma evviva "La Preda Perfetta".
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salcat
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sabato 17 marzo 2018
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buono per metà
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La scena della bambina che attraversa la strada rappresenta l'apice del film. Peccato che proprio a metà dell'opera si perda tutto... Scontato e poco credibile. 4 stelle piene alla prima parte, 2 stentate alla seconda. Media 3 stelle. Cult mancato!
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elgatoloco
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mercoledì 28 febbraio 2018
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quasi un naturalismo onirico
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"A Walk Among Tombstones"di Scott Frank(2014) è un film nel quale sembra essere presente una sorta di"naturalismo onirico": so che sembra una sorta di contradictio in adjecto, ma in realtà accanto alla componente più cruda, appunto"naturalistica", quella che descrive la miseria e lo squallore di certi quartieri e, più in generale, di certi ambienti, c'è comunque anche la componente allucinatoria, data dai"fantasmi"(anche alcolici)del protagonista, un notevole Liam Neeson(ben altra cosa rispetto, per ex., a un Nicolas Cage)ma anche più in generale dalla situazione complessiva in cui il film si svolge, tra narcos e tutto il resto. Ciò che, eventualmente, toglie un po'di tensione o almeno la rallenta in maniera non trascurabile è la continua alternanza del dramma principale con le sedute degli alcolisti anonimi, a tratti, francamente, troppo insistite.
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"A Walk Among Tombstones"di Scott Frank(2014) è un film nel quale sembra essere presente una sorta di"naturalismo onirico": so che sembra una sorta di contradictio in adjecto, ma in realtà accanto alla componente più cruda, appunto"naturalistica", quella che descrive la miseria e lo squallore di certi quartieri e, più in generale, di certi ambienti, c'è comunque anche la componente allucinatoria, data dai"fantasmi"(anche alcolici)del protagonista, un notevole Liam Neeson(ben altra cosa rispetto, per ex., a un Nicolas Cage)ma anche più in generale dalla situazione complessiva in cui il film si svolge, tra narcos e tutto il resto. Ciò che, eventualmente, toglie un po'di tensione o almeno la rallenta in maniera non trascurabile è la continua alternanza del dramma principale con le sedute degli alcolisti anonimi, a tratti, francamente, troppo insistite...Da valutare con attenzione, comunque, perché in alcune sequenze troviamo quasi la chiave per intendere tutto il film, anche oltre il"fil rouge"principale... El Gato
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samanta
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mercoledì 8 marzo 2017
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un'occasione perduta
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Ho visto recentemente in TV il film "la preda perfetta" e attirato dalla trama e dall'interprete principale l'ho visto e devo dire che non posso dare un giudizio molto positivo.
Matt Scuder (Liam Neeson) è un poliziotto alcolizzato che in uno scontro a fuoco uccide tre malviventi ma anche per errore una bambina. Lo ritroviamo 8 anni dopo sempre a New York ormai ex poliziotto che vivacchia facendo l'investigatore privato senza licenza e frequentando gli alcolisti anonimi ha abbandonato il vizio del bere. Viene assoldato da un trafficante di droga che vive come un tranquillo borghese ricco per scoprire chi gli ha rapito la moglie che è stata torturata e fatta letteralmente a pezzettini, malgrado avesse pagato il riscatto.
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Ho visto recentemente in TV il film "la preda perfetta" e attirato dalla trama e dall'interprete principale l'ho visto e devo dire che non posso dare un giudizio molto positivo.
Matt Scuder (Liam Neeson) è un poliziotto alcolizzato che in uno scontro a fuoco uccide tre malviventi ma anche per errore una bambina. Lo ritroviamo 8 anni dopo sempre a New York ormai ex poliziotto che vivacchia facendo l'investigatore privato senza licenza e frequentando gli alcolisti anonimi ha abbandonato il vizio del bere. Viene assoldato da un trafficante di droga che vive come un tranquillo borghese ricco per scoprire chi gli ha rapito la moglie che è stata torturata e fatta letteralmente a pezzettini, malgrado avesse pagato il riscatto. Matt si mette alla ricerca dei rapinatori che sono due maniaci che nel frattempo uccidono una seconda ragazza e poi rapiscono una ragazzina figlia di altro trafficante di droga per cui chiedono un riscatto di 1 milione di dollari anche se la loro intenzione è di ucciderla facendola a pezzi...
A questo punto occorre un commento la trama è abbastanza inverosimile colpire proprio i trafficanti di droga che appaiono dei tranquilli borghesi indifesi appare non credibile, anche i flashback continui avvolgono la trama in una notevole fumosità, oltretutto i delitti appaiono svolgersi nell'indifferenza dell'opinione pubblica, mentre al contrario dei casi così feroci dovrebbero attirare l'attenzione.. Penso che il regista tentasse di creare l'atmosfera del "grande sonno" e il suo investigatore avesse come modello Marlowe di Bogart. Purtroppo non è andata così il film è lento, slegato, non riesce a creare quell'atmosfera di inquietudine o di panico che è determinata dall'azione violenta. dei due rapinatori sadici insomma il regista non è Howard Hawcks. Alla fine Scuder riesce con l'aiuto di un simpatico ragazzino afroamericano a scoprie i due rapinatori che nel finale moriranno mentre la ragazzina viene liberata.
Film a mio avviso non riuscito perché il regista Scott Frank alla sua seconda regia (la prima era di 7 anni prima) non ha saputo dirigere in modo sicuro, infatti il film pur con una trama interessante non riesce a creare un atmosfera da " Trhiller". Il protagonista Liam Neeson è bravo come al solito e mostra quel volto sofferente di chi ha un passato tragico da dimenticare che si può notare presente anche in altri film. Penso che a ciò abbiano contribuito le vicende personali dell'attore che dopo 15 anni di felice matrimonio e due figli ancora giovani ha visto morire la moglie (Natasha Richardson) in un incidente mentre sciava. Gli altri attori sono sotto la media salvo il simpatico ragazzino nero TJ (Astro) che si mostra disinvolto e simpatico. In conclusione consiglio a Scott Frank di ritornare alle sceneggiature in cui ha dato buona prova e di lasciare stare i tentativi di regia.
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williamd
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martedì 7 marzo 2017
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una storia di pochissimo realismo
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Dopo dei solidi e convincenti lavori come regista, questa volta Scott Frank non si ripete e cade a picco. Il film è indicato come thriller (il mio genere preferito), ma di eletrizzante ha assai ben poco. Il problema principale del film, e quindi derivante da una scelta del regista, è quello di far sì che esso possa esser guardato da un pubblico eterogeneo per gusti e soprattutto per età. Ma dal mio punto di vista il thriller deve essere qualcosa di veramente emozionante perché frutto delle sue radici che attingono dal mondo reale, ed è quindi per me totalmente incoerente la parte di TJ, il ragazzino senzatetto che diventa l'eroe della situazione avendo un ruolo determinante nella conclusione del caso relativo a due sadici e folli assassini di donne.
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Dopo dei solidi e convincenti lavori come regista, questa volta Scott Frank non si ripete e cade a picco. Il film è indicato come thriller (il mio genere preferito), ma di eletrizzante ha assai ben poco. Il problema principale del film, e quindi derivante da una scelta del regista, è quello di far sì che esso possa esser guardato da un pubblico eterogeneo per gusti e soprattutto per età. Ma dal mio punto di vista il thriller deve essere qualcosa di veramente emozionante perché frutto delle sue radici che attingono dal mondo reale, ed è quindi per me totalmente incoerente la parte di TJ, il ragazzino senzatetto che diventa l'eroe della situazione avendo un ruolo determinante nella conclusione del caso relativo a due sadici e folli assassini di donne. Oltre a questo che è per me il caso più eclatante, il film continua a mancare di realismo: trafficanti di droga che sembrano tutti bravi e onesti ragazzi, i due seviziatori che benchè privi di organizzazione paiono introvabili da chiunque e continuano indisturbati a compiere le loro angherie, e almeno due eventi della storia (un suicidio e un omicidio) che accadono senza troppe plausibili ragioni.
A salvare il film dalla completa indecenza è l'ottima cura dell'immagine, la buona interpretazione di Liam Neeson e il fatto di essere comunque godibile nonostante le suddette critiche e la sua prevedibilità nel finale.
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fabio57
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sabato 12 marzo 2016
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buon thriller
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Pur non dimostrando grandi originalità, è un thriller ben gatto,che si segue volentieri, aiuta una sceneggiatura asciutta,una buona regia un'interpretazione intensa,Neeson è bravo e tagliato per questi ruoli.
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ashtray_bliss
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mercoledì 28 ottobre 2015
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decadenza e sfumature noir per neeson.
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A Walk Among The Tombstones, l'azzecato titolo originale, ci immerge sin dalle prime scene in una New York dall'atmosfera prettamente decadente, cupa e torbida che ti ammalia, ti affascina e ovviamente ti cattura. Anche l'uso della fotografia è in perfetta sintonia con l'atmosfera che si vuole ricreare, ed infatti il risultato è notevole; Il regista presta attenzione ai particolari stilistici e visivi che rendono la pellicola peculiare e particolarmente memorabile grazie anche all'uso dei colori più scuri e spenti, tendenti quasi al seppia. Una scelta evidentemente voluta che si sposa benissimo con la trama noir del soggetto e come precedentemente notato con l'ambientazione/location.
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A Walk Among The Tombstones, l'azzecato titolo originale, ci immerge sin dalle prime scene in una New York dall'atmosfera prettamente decadente, cupa e torbida che ti ammalia, ti affascina e ovviamente ti cattura. Anche l'uso della fotografia è in perfetta sintonia con l'atmosfera che si vuole ricreare, ed infatti il risultato è notevole; Il regista presta attenzione ai particolari stilistici e visivi che rendono la pellicola peculiare e particolarmente memorabile grazie anche all'uso dei colori più scuri e spenti, tendenti quasi al seppia. Una scelta evidentemente voluta che si sposa benissimo con la trama noir del soggetto e come precedentemente notato con l'ambientazione/location. Ci troviamo infatti a New York ma poco a nulla assaporiamo della caotica metropoli fine anni '90; il film è infatti scarno anche dal punto di vista della location la quale predilige quartieri semi-desertici, strade vuote e ovviamente cimiteri. Dimenticatevi perciò i grattacieli, il rumore assordante delle boulevard e delle metro, o il notevole via-vai di persone che affollano la city.
Per quel che riguarda la trama, potenzialmente promettente e intrigante data la sua provenienza letteraria, seguiamo le vicende di Matt Scudder, poliziotto in pensione che sbarca il lunario prestandosi come investigatore privato (e senza licenza) nei panni del quale troviamo il nostro amato Liam Nesson che ancora una volta presta il suo volto drammatico ad un poliziotto tormentato dagli errori del passato che cerca disperatamente di riconciliarsi con se stesso, attravverso la fede. Scudder verrà avvicinato da Kristo, un ricco rampollo che si è fatto una fortuna come commerciante di droga, il quale ha perso la moglie, rapita e barbaramente uccisa, per mano di due psicopatici con l'ossessione di rapire e uccidere le donne che gravitano attorno ai sedicenti trafficanti di droga dei quartieri newyorkesi. Scudder inizialmente rifiuta l'incarico ma appena inizia a vedere i collegamenti tra l'ultimo caso e altre sparizioni di donne decide di accettare. Da quel momento ha inizio un vero e proprio percorso in bilico tra la perdizione e la resa di giustizia, e per Scudder si tratterà di camminare sul filo in bilico tra la voglia di vendicarsi con barbari e spietati assassini e il dovere di far rispettare le leggi e la giustizia. Quello che è giusto e sbagliato si mescolano e si intrecciano costantemente, l'ambiguità di tutti i personaggi coinvolti renderanno la ricerca di verità e giustizia ancora più ardua e pericolosa. Nessuno è chi dice di essere, i segreti emergono poco a poco e tutti dovranno confrontarsi con le proprie colpe e peccati. Simbolica ed emotivamente carica la scena della sparatoria nel cimitero che viene contrapposta parallelemente ai dodici passi di rendenzione che devono compiere gli alcolisti anonimi di fede cattolica.
Nel suo complesso La Preda Perfetta, risulta essere un prodotto di buona fattura, meticoloso nelle scelte stilistiche esteriori (vedi la cura della scenoggiatura, della colonna musicale, montaggio) e con una trama solida che incuriosisce e malgrado il ritmo narrativo lento, lineare e quasi privo di suspence, riesce comunque a tenere lo spettatore incollato alla sedia, grazie anche al supporto recitativo di Neeson, che praticamente sorregge la pellicola da solo in un ruolo aspro e abbastanza inusuale. Ma anche grazie al giusto e misurato dosaggio dei classici elementi del genere: colpi di scena, scene d'azione, mistero che avvolge situazioni e personaggi di dubbia moralità. Notevole (e lodevole) la scelta di non scadere nell'eccesso gore fine a se stesso. Le scene violente ci sono ma sono appena accennate e il regista Frank riesce a tenere il tutto in equilibrio senza lasciarsi andare in eccessi che avrebbero penalizzato questa raffinata pellicola.
Riuscita anche la dscrizione introspettiva del protagonista principale, uomo solitario, provato ma tenace; anche qui, non si indaga e non ci si sofferma troppo su quello che divora Matt Scudder da tempo e i sensi di colpa che lo tormentano; eppure la caratterizzazione è azzecata, convincente, mai sopra le righe; esattamente come la descrizione dell'amicizia insolita che nasce tra Matt e TJ, ragazzino afroamericano malato e orfano, quasi voglia costituire un legame paterno e una via di rendezione.
Non privo di lacune e alcuni passi falsi, specialmente riguardanti la caratterizzazione e i risvolti finali dei serial killer diabolici, la pellicola risulta certamente interessante e rimane impressa anche grazie all'ambientazione in una NY cupa, desolata e rudimentale oltre ovviamente alla bravura di Liam Neeson e degli attori secondari che supportano la pellicola. Ottima la fotografia e sceneggiatura, curata la colonna sonora e bello anche il finale. In definitiva si tratta di un film con tutte le carte in regola per essere un'ottimo film, ma Frank non osa spingersi troppo in là e preferisce percorrere le strade sicure che sì si rivelano vincitrici ma tolgono al prodotto quella marcia in più alla quale aspirava. Non deluderà di certo gli appassionati del genere e secondo me è uno dei migliori film recenti di Neeson dato che ci si concentra sul personaggio e l'introspezione più che favorire la mera azione rocambolesca degli action movie da lui assiduamente interpretati. 3,5/5
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lomax
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lunedì 22 giugno 2015
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suspance e intrigo sapientemente dosati
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E' un bel film. La trama è solida e coinvolgente, la suspance è centellinata nella giusta dose, la crudeltà dei rapitori seriali/assassini è appena accennata con rapide e brevi sequenze in flashback, ma mai ostentata come spesso accade con sangue che scorre a fiumi. Liam Neeson è una garanzia anche se a forza di interpretare sempre lo stesso ruolo porta lo spettatore ad accomunare tra di loro i vari film, ma questo è, secondo me, uno dei migliori da lui interpretati. Una menzione particolare all'ottima la regia
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ultimoboyscout
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domenica 14 giugno 2015
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una passeggiata fra le lapidi.
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Nella sua nuova carriera di uomo d'azione, Liam Neeson è Matt Scudder, ex poliziotto alcolista sbattuto fuori dalla Polizia che si ricicla come detective privato senza licenza nella New York di fine secolo. Quando viene assunto da un narcotrafficante per indagare su chi ha rapito e ucciso sua moglie, Matt non ha ben capito che sta per mettersi contro dei criminali spietati. Il protagonista nasce dalla penna di Lawrence Block ed era già stato portato al cinema da Jeff Bridges. Scott Franck, più attivo come sceneggiatore che come regista, dirige un thriller di grandissima suspense a tinte gialle e soprattutto noir, pregno di violenza e di crudezza, sia a livello di immagini che di linguaggio, sempre in bilico tra giusto e sbagliato, tra vendetta personale e giustizia divina.
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Nella sua nuova carriera di uomo d'azione, Liam Neeson è Matt Scudder, ex poliziotto alcolista sbattuto fuori dalla Polizia che si ricicla come detective privato senza licenza nella New York di fine secolo. Quando viene assunto da un narcotrafficante per indagare su chi ha rapito e ucciso sua moglie, Matt non ha ben capito che sta per mettersi contro dei criminali spietati. Il protagonista nasce dalla penna di Lawrence Block ed era già stato portato al cinema da Jeff Bridges. Scott Franck, più attivo come sceneggiatore che come regista, dirige un thriller di grandissima suspense a tinte gialle e soprattutto noir, pregno di violenza e di crudezza, sia a livello di immagini che di linguaggio, sempre in bilico tra giusto e sbagliato, tra vendetta personale e giustizia divina. Franck omaggia in maniera evidente il cinema poliziesco anni '70 confezionando un film che analizza i personaggi, che privilegia le atmosfere a scapito del ritmo, che segue binari prevedibili ma sicuri, la sua regia ha indubbio stile ed innata raffinatezza, aiutato da un cast a proprio agio formato da attori giovani e da interpreti smaliziati e più consumati. Ben fatta l'introspezione di Scudder, che oltre ai sequestratori, deve guardarsi da se stesso, dai suoi demoni e dai suoi tormenti interiori, ottima la location newyorchese, esaltata da una fotografia che sfiora la perfezione, che sottolinea il freddo e l'umido delle notti invernali della Grande Mela. Prodotto che vale più di due stelle, da non sottovalutare.
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