God's Not Dead - Dio non è morto

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sara_a giovedì 25 febbraio 2016
perché odi dio se pensi che lui non esista? Valutazione 5 stelle su cinque
57%
No
43%

Ormai il più grande argomento Tabù in Italia non è come molti credono il sesso ma proprio parlare di Dio! Film stravolgente che può cambiare veramente la vita e creare la prima SANA rivoluzione della storia! Trama avvincente, che trasmette coraggio e che ripristina le priorità umane. Non importa ciò che si rischia di dover affrontare per essere sè stessi e portare avanti le proprie convinzioni e la propria fede! Film di denuncia e di riflessioni profonde non solo riguardanti Dio ma anche riguardanti l'egoismo umano e la tendenza dell'uomo di fare solo ciò che è comodo, pur dovendo rinnegare sé stesso! Film molto educativo specialmente per i ragazzi, insegnandogli a non farsi schiacciare dalla società, iniziare a pensare con la propria testa senza farsi intimorire dai pensieri di qual [+]

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stefymante giovedì 25 febbraio 2016
libertà di pensiero Valutazione 5 stelle su cinque
56%
No
44%

 Un giovane cristiano è costretto a rivendicare il suo credo quando il professore di filosofia obbliga tutti gli studenti del suo corso ad affermare, scrivendo su un foglio, con tanto di firma, che Dio è morto. Dovrà nei giorni seguenti confutare l'affermazione del professore e convincere l'intera classe a ritirare la dichiarazione che, un po' per obbligo, hanno dovuto affermare, pena futuri bassi voti da parte del professore. Questo porterà il ragazzo a fare delle scelte, andando contro tutto e tutti pur di affermare la libertà di pensarla diversamente. Sì perché di questo, fondamentalmente, si tratta, la libertà di pensiero. [+]

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gne92 domenica 13 marzo 2016
personaggi "cattivi" poco credibili Valutazione 2 stelle su cinque
65%
No
35%

Un film che vuole promulgare il pensiero critico e la libertà di pensiero non può contrapporre, come due categorie assolute, i "buoni" che, osservando eventi della vita quotidiana e pensando alle loro esperienze di vita, si mettono in continuazione in discussione, a volte con dei dubbi, ma convinti della loro buon fede, ai "cattivi" che sostengono pregiudizialmente delle "idee" senza mai mettersi in discussione nè avere dubbi.
E che poi un professore di filosofia cada in un tranello del genere, e soprattutto basi la sua convinzione su un evento emotivo...

I personaggi che credono nel cristianesimo in questo film ci sono, sono interessanti, ma a loro si contrappongono degli individui senza alcuno spessore, non interessanti: ci sono atei (e credenti di altre religioni) che potrebbero argomentare le loro idee molto meglio di quanto fanno coloro da cui vengono rappresentati in questo film. [+]

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beezart555 giovedì 2 giugno 2016
tema importante ricoperto di banalità Valutazione 1 stelle su cinque
57%
No
43%

L'intero arco narrativo si basa sulla dissertazione che uno studente, Josh Wheaton, interpretato da Shane Harper, declama per confutare la tesi del professor Radisson, interpretato da Kevin Sorbo: Dio è morto. Il professore, dall'alto della sua autorità ha obbligato tutti i suoi studenti a scrivere su un foglio di carta questa frase, l'unico a ribellarsi è stato appunto Josh. Ha avuto dunque il compito di parlare alla classe e dimostrare con tesi dimostrative l'esistenza di Dio. Ora, il problema del film non è il principio della libertà di pensiero, insidacabile, non è il principio che l'università deve essere un luogo libero da ogni tipo di dogma, altrettanto insindacabile. [+]

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woland sabato 21 marzo 2020
propaganda cristiana dozzinale Valutazione 1 stelle su cinque
67%
No
33%

Compendio di propaganda cristiana made in USA, infarcito di banalità e mostruosamente di parte. Disdicevole la superficialità con la quale si liquidano grandi pensatori atei (quindi irrevocabilmente dannati) dei secoli scorsi e di questo. Infantile e tragicamente comica la netta distinzione tra il bene (leggi: cristiani conclamati o sospetti) e il male (tutto il resto dell'universo, pardon della Creazione). Uno di quei film che richiederebbero divieti di visione, in quanto spiritualmente e socialmente pericoloso. Volendolo vedere da un altro punto di vista, questo capolavoro alla rovescia è un degnissimo concorrente per il titolo del peggior film mai visto, assieme al mitico "The Room"; attendiamo dunque il corrispondente de "The Disaster Artist" per delle sane e meritatissime (per chi riesce ad arrivare alla fine di questo pastone) risate.

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mauro.m martedì 29 marzo 2016
politicamente scorretto (consigliato!) Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Premessa: per vedere questo film ho dovuto cercarlo con attenzione e spostarmi di molti chilometri (non è un film che molti gestori di sale vogliono proiettare).
I titoli di coda del film dettagliano decine di cause legali basate su fatti analoghi. È evidente quindi come esista un movimento forte anticristiano, che spesso sfrutta anche situazioni di potere per esercitare la propria pressione.
Il merito principale di questo film è proprio quello di mettere in luce queste pressioni
. Inevitabile quindi che i seguaci del pensiero unico, “politicamente corretto” e anticristiano, abbiano reagito con rabbia, cercando di screditare il film e imponendone il boicottaggio nelle sale. [+]

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lorenzoferraro martedì 7 febbraio 2017
2 ore propaganda cattolica e niente più Valutazione 1 stelle su cinque
50%
No
50%

La trama ci poteva anche stare. Fine dei meriti. Mi è sembrato uno di quei film parrocchiali, dove il fine ultimo non è il piacere nel vedere il film, quanto l'indottrinamento. Due ore di propaganda e niente altro, dove gli autori prendono le parti dei cattolici "buoni", contro i "cattivi" atei (rappresentati dall'oltremodo arrogante professore universitario). Citazioni filosofiche tirate a casaccio in un'aula universitaria di filosofia, recitazione mediocre degli attori, sceneggature oltremodo parziale. Ma l'apice dell'orrido, secondo il mio punto di vista, è stato raggiunto nel messaggio finale, che esorta gli spettatori a mandare ai propri contatti della rubrica del telefono, un messaggio con scritto "God's not dead". [+]

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g.regonelli giovedì 30 giugno 2016
imbarazzante Valutazione 1 stelle su cinque
40%
No
60%

Il complesso tema della fede viene banalizzato in una finzione che sembra la parodia di sè stessa. I personaggi non hanno spessore psicologico e vengono trattati come macchiette da cabaret. Da una parte ci sono gli atei o appartenenti ad altre religioni tratteggiati como autoritari, cinici, egoisti, violenti, dall'altra troviamo invece i cristiani che portano entusismo, giustizia, speranza e fermezza morale. Il plot narrativo è estremamente prevedibile e si basa su ingredienti particolarmente forti per tenere vivo l'interesse del pubblico come le conversioni in punto di morte, la fine di relazioni sentimentali o le diagnosi di tumore che cambiano la visione del mondo per chi ne è afflitto. Il tema più interessante che dovrebbe essere da traino al film, ovvero il rapporto tra il docente di filosofia ateo e lo studente credente, fa emergere unicamente la piccolezza dell'insegnante che si dimostra unicamente autoritario, vendicativo, tronfio di sè e non adatto all'insegnamento. [+]

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oleh.mallardo sabato 16 agosto 2014
un climax di banalità. Valutazione 1 stelle su cinque
45%
No
55%

Uno scempio di proporzioni colossali. Dalla sceneggiatura alla regia, passando per la mediocre recitazione della maggior parte del cast. Un mix di banalità e luoghi comuni, permea la pellicola per le quasi due ore di proiezione, pretendendo di evocare un forte messaggio spirituale. Nonostante la trama principale potesse avere qualche potenzialità, a questa vengono però accostate altre tre storie, che gli sceneggiatori cercheranno di collegare tra loro nel corso del film, e sottolineo “cercheranno”. La critica non è mossa tanto al messaggio, ma al come questo viene trasmesso, ovvero tramite eventi comuni che però scatenano reazioni inverosimili nei vari personaggi. [+]

[+] non capisco... (di the factory)
[+] punti di vista (di netfilmx)
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