fravagna
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mercoledì 3 dicembre 2014
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orrore...cinematografico
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I film horror si suddividono in due categorie: ci sono quelli belli, psicologici, oscuri, che fanno leva sulle paure ancestrali e che accompagnano lo spettatore nel profondo anche molto tempo dopo la visone. C'è poi l'altra categoria, quella dei film che rinunciano a queste componenti per un puro e semplice gusto del raccapriccio e del sangue, donando allo spettatore qualche ora di divertimento e sfogo. La nota peculiare di questo film è che potenzialmente sarebbe potuto essere entrambi i generi, ma non è riuscito ad essere nè l'uno nè l'altro. La trama non è certo delle più originali, pur essendo sempre efficace a creare tensione: rimanere isolati in un bosco in compagnia di una creatura assetata di sangue credo sia una paura comune a tutti.
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I film horror si suddividono in due categorie: ci sono quelli belli, psicologici, oscuri, che fanno leva sulle paure ancestrali e che accompagnano lo spettatore nel profondo anche molto tempo dopo la visone. C'è poi l'altra categoria, quella dei film che rinunciano a queste componenti per un puro e semplice gusto del raccapriccio e del sangue, donando allo spettatore qualche ora di divertimento e sfogo. La nota peculiare di questo film è che potenzialmente sarebbe potuto essere entrambi i generi, ma non è riuscito ad essere nè l'uno nè l'altro. La trama non è certo delle più originali, pur essendo sempre efficace a creare tensione: rimanere isolati in un bosco in compagnia di una creatura assetata di sangue credo sia una paura comune a tutti. Anche la scelta di affidare il ruoli principali a dei bambini e in particolare ad un protagonista molto giovane con un passato oscuro e violento poteva essere un ottimo strumento per creare pathos. Se a questo si aggiungono scene tipiche del cinema splatter, sarebbe venuto fuori un ottimo horror. Purtroppo niente di tutto questo è realizzato: il bosco, con il suo mistero e la sua oscurità è sfruttato malissimo e non suscita nessuna tensione, le personalità sono appena delineate e rimangono molti punti interrogativi che il film non scioglie, donandoci personaggi talmente superficiali ed odiosi che già dai primi minuti si spera in una mattanza generale. Ma il film non soddisfa neanche in questo: le morti sono poche e talmente assurde da richiamare ( e far rimpiangere) le rocambolesche trappole di Willy il Coyote ai danni di Beep-Beep. È un peccato, poiché il film si presenta nei suoi primissimi minuti con una scena agghiacciante, ma si perde immediatamente in episodi scontati e al limite del ridicolo. In conclusione, l'idea ispiratrice è originale ed inquietante, ma la realizzazione è talmente vacua che il film si dimentica appena usciti dalla sala ( ed essendo un horror, è grave).
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giu/da(g)
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domenica 5 aprile 2015
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promettente, ma poco sviluppato
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Campo Scout nei pressi di una fabbrica abbandonata, nei boschi attorno si celano strane presenze. Chiunque abbia fatto scout sa bene di cosa si tratta. Dormire per la prima volta in tenda o nel buio di un bosco porta naturalmente all'autosuggestione; di più, le foreste e le montagne silenziose diventano ambientazioni perfette per alimentare la paura con storie e racconti. Cub sicuramente coglie questi e molti altri aspetti della vita scoutistica, seri e semiseri, permettendosi anche di semplificarli o stereotiparli, ma comunque dotandoli di una loro efficacia (sicuramente Sam, il ragazzino problematico è un personaggio ben riuscito). Il problema emerge quando queste intuizioni - abbastanza buone - vengono sparpagliate in una storia sconclusionata: finiscono col perdersi, sflilacciarsi lasciando allo spettatore un sacco di situazioni irrisolte e molti interrogativi.
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Campo Scout nei pressi di una fabbrica abbandonata, nei boschi attorno si celano strane presenze. Chiunque abbia fatto scout sa bene di cosa si tratta. Dormire per la prima volta in tenda o nel buio di un bosco porta naturalmente all'autosuggestione; di più, le foreste e le montagne silenziose diventano ambientazioni perfette per alimentare la paura con storie e racconti. Cub sicuramente coglie questi e molti altri aspetti della vita scoutistica, seri e semiseri, permettendosi anche di semplificarli o stereotiparli, ma comunque dotandoli di una loro efficacia (sicuramente Sam, il ragazzino problematico è un personaggio ben riuscito). Il problema emerge quando queste intuizioni - abbastanza buone - vengono sparpagliate in una storia sconclusionata: finiscono col perdersi, sflilacciarsi lasciando allo spettatore un sacco di situazioni irrisolte e molti interrogativi. Un peccato, perché il film lascia le sue promesse per esaltare soltanto delle belle scene gore, che però navigano purtroppo in un prodotto che non riesce a trovare una propria chiara identità: troppe idee poco chiare e contrastanti, il resto è già visto.
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