Warm Bodies

Avendo letto in precedenza il libro di Isaac Marion, ritengo che la trasposizione cinematografica di Warm Bodies sia stata solo in parte attenente alla trama del libro.

Premetto che non credo che un film debba seguire per filo e per segno il libro da cui prende ispirazione, ma nemmeno stravolgerne la trama e terminare con un finale completamente diverso, eliminando alcuni piccoli ma essenziali dettagli, che mancando farebbero sprofondare la pellicola nel cliché.

Warm Bodies è partito (giustamente) con l'apatica e quasi insensibile vita di R, un ragazzo zombie sui vent'anni, che sogna di trovare il suo posto nel mondo e di Julie, il cui ex-fidanzato Perry viene mangiato da R, che ne acquisisce i ricordi e comincia a provare sentimenti per Julie, cominciando a desiderare di proteggerla e innamorandosene.
La più conosciuta (e consumata) tragedia di Shakespeare trova qui la sua ennesima rimessa in scena. Il problema è che nel libro non avviene la metà delle cose che succedono nel film, a partire dalla seconda metà.

A parte il finale (a sopresa), a mio parere, vengono tralasciati alcuni basilari dettagli che allontanano almeno un po' Warm Bodies dal finire nel cestino dei "doppioni", quei film triti e ritriti che alla terza scena capisci come andarnno a finire.

La figura degli Ossuti, ad esempio, non viene spiegata e vengono presentati come "brutticattivi", tralasciando il fatto che avessero creato una società parallela e del tutto simile a quella degli Umani-Viventi.

Concludo dicendo che il film non è del tutto scartabile, l'alchimia di Nicholas Hoult  e Teresa Palmer è molto buona e la storia d'amore si svolge in modo naturale, avvicinando il pubblico ai protagonisti. La colonna sonora infine è azzeccata e spesso copre quei momenti di silenzio imposti dalla scarsa capacità di R di comunicare con Julie.