Promised Land |
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Un film di Gus Van Sant.
Con Matt Damon, John Krasinski, Frances McDormand, Rosemarie DeWitt, Scoot McNairy.
continua»
Titolo originale Promised Land.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 106 min.
- USA 2013.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 14 febbraio 2013.
MYMONETRO
Promised Land
valutazione media:
2,76
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Caccia al gas
di Roberto Escobar L'Espresso
Come al vecchio Omero, anche a Gus Van Ssnt talvolta capita di dormicchiare. E deve esserselo fatto, un sonno, girando Promised Land" (Usa, 2012, lO6'). Ma lo si puo capire. La sceneggiatura di Matt Damon e John Krasinski non è attanagliante. Steve Butler (Damon) è un quarantenne in carriera. Figlio e nipote di agricoltori, ora lavora per la Global, una potente compagnia che estrae gas. E dove lo può estrarre, se non in giro per le campagne? Come dice Frank Yates (Hal Holbrook), un vecchio e saggio professore di scienze del paesino della Pennsylvania in cui Steve è appena giunto, lì la gente è povera, e ai poveri è facile far sottoscrivere contratti che i ricchi di Manhattan troverebbero sospetti. Questo fa, il buon Steve: approfitta dell'ingenuiità dei contadini dell'America profonda, e della crisi che li schiaccia, per convincerli che le trivelle della Global porteranno felicità e milioni di dollari per tutti. Però tace del rischio d'avvelenamento della falda acquifera.
È stracolmo di ottime intenzioni, 'Promised Land", e ancor più di personaggi. Fianco a fianco con Steve c'è Sue (Frances McDormand), come lui decisa a convincere decine e decine di villici, e a turlupinarli. «È solo un lavoro», minimizza. Nel frattempo parrebbe sensibile alle attenzioni del più scafato e più ripulito fra loro. l.o stesso capita a Steve, che ha messo gli occhi (ricambiato) su Alice (Rosemarie DeWitt), una maestrina belloccia e disinibita. Seguono poi il solito politico corrotto, bariste ammiccanti, avventori multipli e talvolta maneschi, contadini delle più diverse tipologie... A ognuno la sceneggiatura vorrebbe dare un ruolo narrativo, ma poi se ne dimentica, impegnata com'e a procedere per accumulo, invece che per approfondimento. Fra tutti spicca Dustin Noble (Krasinskij), giovanottone ecologista pieno di risorse. Il suo arrivo inaspettato nella cittadina ribalta gli equilibri tra Steve e gli abitanti, e toglie funzione narrativa al povero professor Yates, che quasi scompare dalla sceneggiatura. La sola cosa che resta invariata dall'inizio alla fine è la propensione dei paesani a lasciarsi prendere per il naso.
Insomma, niente c'è in "Promised Land" dell'autore di "Elephant" (2003), "Paranoid Park" 2007), "Milk" (2008), "L'amore che resta" (2011): non la sua essenzialità di racconto, non la sua (apparente) freddezza di sguardo, non la sua prospettiva morale. Questa volta Van Sant se l'è dormita della grossa, molto più del vecchio Omero.
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