In solitario

Il "velista" Cluzet mette in gioco la gara per il giovane clandestino

L'universo un po' spaccone delle regate transatlantiche è contenuto sullo sfondo e anzi viene trattato, con il suo imponente contorno di apparati finanziari, tecnologici, pubblicitari, con un velo d'ironia. Il protagonista interpretato da Francois Cluzet, cioè Yann Kennadec, "secondo" del campione Franck Drevil (il regista e attore Guillaume Canet) che è anche il fratello della sua nuova compagna, si vede offerta l'imprevista occasione di sostituire il cognato, infortunato alla vigilia della gara, nel giro del mondo "in solitario" della Vendée Globe. Ma costretto da un guasto a fermarsi alle Canarie scopre, poco dopo la ripartenza, di avere un clandestino a bordo. È un ragazzo mauritano che vuole raggiungere la Francia per ottenere le cure di cui ha bisogno. La reazione iniziale è imbufalita, perché la sua scoperta comporterebbe la squalificazione. Ma via via che l'awentura umana prosegue Yann si lega al ragazzo. E non gliene frega niente se questo, malgrado il finale ingresso in porto da trionfatore, gli costerà l'annullamento del risultato. Montaggio serratissimo senza esibizioni, semplicità senza enfasi, ma anche qualche superfIcialità.
Da La Repubblica, 21 novembre 2013


di Paolo D'Agostini, 21 novembre 2013