Aquadro

Visto recentemente su cubovision.it. A me il film non è piaciuto. Ha una struttura suicida. L’elemento scatenante, nonchè premessa dell’intera vicenda e oggetto di traino pubblicitario, si verifica dopo un’ora circa di visione. Prima di ciò, assistiamo al nulla, il vuoto pneumatico. Vuoto che purtroppo non è quello espresso dai protagonisti, che al contrario avrebbero molto da dirci e raccontarci (un mondo intero, quello dell'adolescenza), ma un vuoto che si traduce in ralenty stucchevoli (non si contano i momenti videoclippari), dialoghi inutili (se il film fosse stato muto nessuno se ne sarebbe accorto) e scene inconcludenti che non fanno procedere automaticamente o con sorpresa la narrazione. Lo spunto di per sè, sarebbe stato anche interessante, per quanto vetusto (il caso Forza Chiara da Perugia ha ormai superato i dieci anni) ma è stato gestito male, o meglio, per nulla trattato. Qual è la tesi? Di cosa parla il film? Della tecnologia distruttrice di rapporti interpersonali? E’ la storia di Amanda? Di Alberto? Della loro storia d’amore? Del dramma che vive Amanda dopo la diffusione del suo video intimo? Non sembra, o meglio, nulla di tutto ciò viene approfondito e pare essere il vero cuore del film. La prima ora è un limbo in cui non si sa cosa inquadrare perchè non c’è nulla da raccontare. Il tempo a disposizione è moltissimo e non viene usato per caratterizzare i personaggi. Amanda e Alberto sono due adolescenti. Punto. Il regista sembra volerci dire ed essere in grado di raccontare soltanto questo. Perchè Alberto è dipendente dal sesso online? Perchè Amanda è frustrata e non trova un ragazzo? Non sappiamo nulla di loro e nè lo capiamo strada facendo. Sembra che lo sceneggiatore abbia studiato che l’unico modo per svelare le intenzioni dei personaggi sia attraverso l’uso di simboli (il seme dell’avocado, il tatuaggio ridondante dai molteplici poteri: prima suggella l’amore, poi la vergogna, poi di nuovo l’amore, proprio come nella costruzione di un cortometraggio di una ventina di minuti). E i genitori? Dove sono durante tutto il film? Non basta non mostrarli per far vedere che sono assenti nella vita dei propri figli. Non basta mostrare animali domestici e pesciolini come unici abitanti di appartamenti che in realtà sembrano vissuti da single. Così assumono soltanto l’infame ruolo dei personaggi-chiave mancanti. E’ una scelta stilistica (?) ingenua, poco efficace e del tutto controproducente. Capire il carattere dei 'più grandi' e il tipo di educazione fornita alla giovane coppia avrebbe certamente aiutato nella loro caratterizzazione. Se, per esempio, Alberto avesse trovato durante l’adolescenza una vhs contentente un rapporto sessuale amateur dei propri genitori, ciò avrebbe giustificato e rafforzato l’ossessione maniacale di Alberto per i filmini amatoriali. Senza punti di partenza, senza traumi non ci sono personaggi (problematici) e non ci sono storie di cui appassionarsi. Consiglio al regista di vedere meno spot e videoclip e rivedersi qualche film di Moccia. Lì almeno, con meno presunzione, si possono trovare storie, per quanto didascaliche, almeno ben costruite. Mancano le fondamenta, le basi dalle quali poter prendere poi con maturità le distanze. Non si può fare il processo contrario. A fine visione, allo spettatore rimane l’unico sentimento scatenato dalla visione: la frustrazione di aver perso un’ora e mezzo del proprio tempo.