Anni felici |
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Un film di Daniele Luchetti.
Con Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Martina Gedeck, Samuel Garofalo.
continua»
Commedia,
durata 100 min.
- Italia, Francia 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 3 ottobre 2013.
MYMONETRO
Anni felici ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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questo cinema non è metafora di nulla
di elgatolocoFeedback: 257617 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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giovedì 23 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Più che discutere sulla"bellezza"di certe inquadrature(Luchetti non è un"pivello", ha abbastanza esperienza e formazione tecnica per considerarsi un regista di un certo livello)preme segnalare, dal mio punto di vista, come questo tipo di cinema italiano, che non è il peggiore(da sottolineare comunque)non sappia essere espressione metaforica di nulla, dato che, a differenza del grande cinema italiano(Visconti, Pasolini, Antonioni, Ferreri, Fellini, ma anche , per citare solo un altro nome, Monicelli)non sa esprimere alcuna visione, non sa essere non dico"nottola di Minerva" del presente-futuro, ma, riferendosi al passato(il 1974 lo è, ormai, in ogni senso, decisamente)non sa darcene una lettura che vada al di là di un esercizio calligrafico. "Libero amore versus matrimonio, coppie aperte gay versus coppie etero", ma tutto senza antevedere nulla, rimanendo anche indietro(e neppure di poco)rispetto a quanto si diceva allora, da parte, per es., di una Irigaray o di una Collange in ambito femminista. Cercherò di spiegarmi in modo più esplicito: ciò che disturba, nel film, non è il suo"frammentismo", dato che anzi l'"estetica del frammento"(e in qualche modo del "frammentismo")di per sé può essere feconda, ma il problema è che tale estetica non rimanda a nulla di più. IN"Modern Times"di Chaplin(si dirà: citi un capolavoro, forse non è comparazione opportuna; ma allora, al contrario, perché non farla proprio con i capolavori, con i classici del cinema, come della letteratura, della musica, dell'arte pittorica, scultorea, architettonica etc.?)poche sequenze esprimo l'alienazione meglio di interi trattati filosofici, sociologici, di antropologia culturale; qui, invece, a che cosa si rimanda, se non a qualche teoria orecchiata, non approfondita, monca di tutto? No, questo cinema italiano credo meriti decisamente poco; non è un caso che, dopo"Si può fare"(2007-2008, non ieri mattina)non ci siano film italiani significativi, al di là di premi, giurie etc. In altri termini, buoni film italiani di consumo(come questo, senz'altro)certamente vi sono, ma che cosa esprimono, se non ricordi, riflessioni(quando va bene...)dei loro autori? El Gato
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