antonio montefalcone
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venerdì 12 ottobre 2012
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nella nostra memoria, poche tracce del film!
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Altro remake superfluo! Altro rimpianto del prototipo! Nella rete di riadattamenti di film di successo del passato, stavolta è finito “Atto di forza” (Total Recall, ’90) di Verhoeven, tratto dal racconto “Ricordi in vendita” di Dick. Si sperava in un remake interessante. E invece il cinema ha ceduto all’intrattenimento spettacolare, godibile, ma scontato e privo di ambizioni. Ciò che colpisce di questo film è il cambiamento, non tanto di alcuni basilari luoghi, personaggi e dettagli rispetto all’originale, quanto piuttosto dell’approccio narrativo: non più da fantascienza ricca di sotto testi, ma da action-movie fracassoso povero di ironia, e soprattutto di fascino. La pellicola non diverte, non avvince molto, non emoziona e non fa riflettere.
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Altro remake superfluo! Altro rimpianto del prototipo! Nella rete di riadattamenti di film di successo del passato, stavolta è finito “Atto di forza” (Total Recall, ’90) di Verhoeven, tratto dal racconto “Ricordi in vendita” di Dick. Si sperava in un remake interessante. E invece il cinema ha ceduto all’intrattenimento spettacolare, godibile, ma scontato e privo di ambizioni. Ciò che colpisce di questo film è il cambiamento, non tanto di alcuni basilari luoghi, personaggi e dettagli rispetto all’originale, quanto piuttosto dell’approccio narrativo: non più da fantascienza ricca di sotto testi, ma da action-movie fracassoso povero di ironia, e soprattutto di fascino. La pellicola non diverte, non avvince molto, non emoziona e non fa riflettere. Si avverte fortemente la mancanza di mistero, tensione e paranoia delle opere Dickiane; lo spessore dei personaggi (indimenticabili gli inquietanti e sofferenti mutanti del prototipo); l’atmosfera esotica e malata di Marte; l’angosciante senso di disumanità e invivibilità che si respira nel racconto. Al loro posto solo un noioso sovraccarico di inseguimenti alla “Minority Report” e adrenaliniche sequenze (belli, comunque, l'inseguimento mozzafiato su auto volanti, la fuga tra gli ascensori sospesi nel vuoto e lo scontro a gravità zero). Certo non si ripretendeva una messa in scena coinvolgente o la cifra stilistica del film del ’90 (onirica, cruda e sanguinolente) descrittiva del conturbante cinema di Verhoeven (“del corpo” e della forza muscolare, erotico e molto violento); ma almeno una nuova iconografia stilistica, discostata dal solito apparato figurativo, questo si! La forma è impeccabile: validi effetti speciali visivi; convincenti invenzioni (l'ascensore ad inversione di gravità, il tunnel che fora la crosta terrestre, le scenografie alla “Blade Runner”); però, diversamente dall’originale, tutto questo non riesce a dotarsi di vera forza evocativa e suggestiva. La realtà è che il film è poco innovativo nella sostanza e Wiseman non ha il talento visivo di Verhoeven. Persino gli attori sono poco incisivi e la sceneggiatura, schematica e superficiale. Questa poteva valorizzare varie chiavi di elaborazione tematica: quella filosofica (il labile confine tra il reale e il virtuale, l’ambiguità sogno/realtà, i dilemmi morali sulla manomissione della mente) e psicologica (l’illusione dell’Io, il mistero dell’identità dell’uomo, i suoi legami con memoria e personalità) presenti tra l’altro nel racconto di Dick; ma anche quella socio-politico (il dominio e lo sfruttamento di uomini e risorse) abbozzata nella prima parte del film. C’era molto materiale su cui trattare e dispiace che alla fine lo si sia dimenticato. Sfortunatamente, così facendo, si è reso l’opera generica e impersonale, indefinita e inconsistente (come la non-identità del protagonista) priva di una propria e originale chiave narrativa e di una forza stilistica; e che, in modo identico al trattamento operato sul protagonista quando gli viene cancellata memoria e identità (lasciandolo senza conoscenza del passato e del proprio Io) non concede allo spettatore che non ha visto il film del ’90 o letto il racconto di Dick, di ben sapere ciò che essi erano e raccontavano effettivamente, di aver modo di riflettere sul loro potenziale espressivo e concettuale, di lasciarsi stravolgere dalle emozioni che trasmettevano con efficacia stilistica e intensità narrativa. Peccato, avremmo potuto arricchire di più la nostra mente. O i nostri ricordi…
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eveth
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venerdì 19 ottobre 2012
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una sorpresa inaspettata e molto apprezzata
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Total recall come molti sanno è un "remake" di Atto di forza, film del 1990 in cui l'attore protagonista era Arnold Schwarzenegger, sostituito da Colin Farrel. Il Film narra le vicende di un agente infiltrato a cui è stata cancellata la memoria riacquisita parzialmente in un centro di innesto ricordi chiamato Recall. Il film più che un remake è un'ispirazione al suo predecessore in quanto vi sono solo alcuni riferimenti e poche scene condivisibili. Ciò non toglie che è ben realizzato, un ambientazione cyberpunk davvero eccelsa, l'idea di progresso e recesso è evidente, il desing è conforme alle strutture e ai luoghi, le idee sono ben sfruttate, insomma uno spettacolo per gli occhi! Sin dalla prima panoramica della città ne sono rimasto ammaliato e devo dire che mi mancavano scenari del genere.
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Total recall come molti sanno è un "remake" di Atto di forza, film del 1990 in cui l'attore protagonista era Arnold Schwarzenegger, sostituito da Colin Farrel. Il Film narra le vicende di un agente infiltrato a cui è stata cancellata la memoria riacquisita parzialmente in un centro di innesto ricordi chiamato Recall. Il film più che un remake è un'ispirazione al suo predecessore in quanto vi sono solo alcuni riferimenti e poche scene condivisibili. Ciò non toglie che è ben realizzato, un ambientazione cyberpunk davvero eccelsa, l'idea di progresso e recesso è evidente, il desing è conforme alle strutture e ai luoghi, le idee sono ben sfruttate, insomma uno spettacolo per gli occhi! Sin dalla prima panoramica della città ne sono rimasto ammaliato e devo dire che mi mancavano scenari del genere. La storia è quanto meno conforme, le scene di azione coinvolgenti, veloci e scorrevoli, colonna sonora non troppo invasiva, ma a tema, attori all'altezza, insomma questa trasposizione è davvero un ottimo lavoro! Il film però decade un attimino nel finale, ma rispetto a tutto il lavoro e dopo quasi 2 ore di film, ci si può chiudere un occhio su un taglio "netto".
Consiglio spassionato: scordatevi di andare a vedere un remake fedele dell'originale total recall, non lo è e credo che sia meglio così in quanto insensato rifare un film papale papale. Chi è troppo duro su questo film è perché fa troppo riferimento al 1990, cosa erratissima visto che ogni film è una cosa a se, e questo in particolare nel complesso è un ottimo film, in cui in certi fronti non ha NIENTE da invidiare al passato. Consigliatissimo a chi piace il cyberpunk e i film di azione!
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donni romani
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lunedì 10 settembre 2012
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un remake estetico, ma senza il pathos originale
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La passione hollywoodiana per i remake è ormai giunta a livelli parossistici si sa, ma ci sono titoli che effettivamente possono essere reinventati e rivitalizzati da una nuova versione. Nel caso di Total Recall - Atto di Forza, remake del'originale di Paul Verhoeven del 1990 con Arnold Schwarzenegger, l'unico motivo per rimettere mano ad un film ancora oggi impeccabile era quello di far sfoggio della nuova tecnologia, sfoderando effetti visivi fantasmagorici che danno vita ad una girandola di luci, colori e invenzioni pirotecniche lungo quasi tutto il film.
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La passione hollywoodiana per i remake è ormai giunta a livelli parossistici si sa, ma ci sono titoli che effettivamente possono essere reinventati e rivitalizzati da una nuova versione. Nel caso di Total Recall - Atto di Forza, remake del'originale di Paul Verhoeven del 1990 con Arnold Schwarzenegger, l'unico motivo per rimettere mano ad un film ancora oggi impeccabile era quello di far sfoggio della nuova tecnologia, sfoderando effetti visivi fantasmagorici che danno vita ad una girandola di luci, colori e invenzioni pirotecniche lungo quasi tutto il film. Ma basta questo a giustificare la ripresa del racconto di Philip K. Dick in una versione adrenalinica che non si concede un attimo di pausa e che dimentica il fascino malinconico del protagonista Hauser, uomo cui hanno strappato la memoria e quindi la coscienza di sè trasformandolo in un ennesimo eroe tutto muscoli e combattimenti? Sinceramente no e anche svilire il ruolo di Matthias, capo della resistenza - un sempre carismatio Bill Nighy - a poche scene prive di emozione sembra una scelta sciatta e superficiale. La folle corsa di Douglas Quaid /Hauser che da timido e frustrato operaio si scopre un agente segreto dopo una visita alla Recall, società che inventa memorie per chi vuole sfuggire alla monotonia della vita quotidiana, è un percorso a ritroso nella propria vita precedente, di cui aveva avuto alcuni flashback in sogno, per ritrovare se stesso, la compagna e gli amici della resistenza. Le scene d'azione sono sicuramente ben girate e gli effetti speciali contribuiscono a tenere alto il livello scenografico del film, ma quanto erano più intensi i mutanti del film originale, e quanto più significativo il tracciato umano di ribellione e di rivolta contro gli oppressori, qui stilizzati in macchiette stereotipate. Manca pathos, manca spessore psicologico dei personaggi, manca la metafora sociale, manca la fantasia - il passaggio fra le due colonie con un ascensore che passa attraverso il centro della terra è davvero poca cosa per sostituire il magnifico - anche visivamente sia pure con i limiti della tecnologia del 1990 - pianeta rosso su cui approdava Schwarzy in cerca di risposte - e i personaggi di contorno - Lori la moglie fittizia tutta rabbia e scariche di proiettili - il comandante Cohaagen, sterile nel suo delirio di potere - nulla aggiungono alla messa in scena. Un remake essenzialmente estetico quindi, sicuramente mirato ad un pubblico giovane abituato ai nuovi film d'azione che non si ritagliano neanche una scena intimistica, ma che deluderà profondamente chi aveva amato i dolenti mutanti dell'originale. Unico gioiello di citazione la signora che precede Quaid in fila al controllo passaporti, è identica a colei dietro la cui maschera si nascondeva Hauser nella versione originale, cadenza d'inganno che strappa un sorriso, l'unico.
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cenox
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martedì 23 ottobre 2012
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un remake non attinente ma coinvolgente
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Il remake di atto di forza, film cult con Schwarzenegger, viene reinterpretato da Farrell, nei panni di una spia a cui sono stati tolti tutti i ricordi e impiantati altri non veritieri. In questa vita fittizia lui è un semplice operaio, ma che viene costantemente tenuto sotto controllo dalla moglie (una Beckinsale piuttosto spietata e abile come non mai nelle scene d'azione). Ma quando avrà la malsana idea di farsi un giro alla Rekall, un'azienda che riesce a far vivere i sogni delle persone (penso proprio avrebbe un discreto successo se esistesse!!) lui sceglie di essere una spia, cosa che lo porterà piano piano a ricordare tutto. Un film adrenalinico con degli effetti speciali mostruosi, ed alcune trovate geniali, che forse diminuiscono un po' a causa delle "americanate" nel finale, restando però un Signor film.
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Il remake di atto di forza, film cult con Schwarzenegger, viene reinterpretato da Farrell, nei panni di una spia a cui sono stati tolti tutti i ricordi e impiantati altri non veritieri. In questa vita fittizia lui è un semplice operaio, ma che viene costantemente tenuto sotto controllo dalla moglie (una Beckinsale piuttosto spietata e abile come non mai nelle scene d'azione). Ma quando avrà la malsana idea di farsi un giro alla Rekall, un'azienda che riesce a far vivere i sogni delle persone (penso proprio avrebbe un discreto successo se esistesse!!) lui sceglie di essere una spia, cosa che lo porterà piano piano a ricordare tutto. Un film adrenalinico con degli effetti speciali mostruosi, ed alcune trovate geniali, che forse diminuiscono un po' a causa delle "americanate" nel finale, restando però un Signor film.
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glenn_glee
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venerdì 12 ottobre 2012
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idea sprecata
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L'idea che ha ispirato il film(cioè il racconto di Dick) e la storia che ne è stata sviluppata(che a quanto pare è completamente diversa da quella del racconto), potevano essere le solide basi per un film fantascientifico carico di significato oltre che di strabilianti scene d'azione facendolo diventare un cult come è successo a Balde Runner, ma Wiseman non è Scott, per cui quello che viene fuori è un prodotto ben confezionato, esteticamente invitante, ma privo dello spessore che caratterizza la letteratura di Dick. La prima parte del film è emozionante, avvincente e ci trasporta in un mondo e in una situazione originali e interessanti, le scene d'azione sono ben girate, le scenografie sono perfette, ma come spesso succede nei film, la seconda parte diventa un mezzo pasticcio e butta via le premesse create nella prima parte: le scene d'azione diventano troppe, stancanti e un pò ripetitive, la sceneggiatura comincia a perdere consistenza, piegandosi alle banalità che a volte vengono messe in bocca ai personaggi dei film americani(continue battute tra il protagonista e sua moglie/spia che vanno avanti fino alla fine diventando sconate, discorsi che vorrebbero essere profondi ma che risultano solo ridicoli) e il finale assolutamente prevedibile e in generale la situazione sociale del film è risolta troppo velocemente senza dare particolari spiegazioni al disagio diffuso nella colonia o senza dare nessuna immagine di chi vive in Britannia.
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L'idea che ha ispirato il film(cioè il racconto di Dick) e la storia che ne è stata sviluppata(che a quanto pare è completamente diversa da quella del racconto), potevano essere le solide basi per un film fantascientifico carico di significato oltre che di strabilianti scene d'azione facendolo diventare un cult come è successo a Balde Runner, ma Wiseman non è Scott, per cui quello che viene fuori è un prodotto ben confezionato, esteticamente invitante, ma privo dello spessore che caratterizza la letteratura di Dick. La prima parte del film è emozionante, avvincente e ci trasporta in un mondo e in una situazione originali e interessanti, le scene d'azione sono ben girate, le scenografie sono perfette, ma come spesso succede nei film, la seconda parte diventa un mezzo pasticcio e butta via le premesse create nella prima parte: le scene d'azione diventano troppe, stancanti e un pò ripetitive, la sceneggiatura comincia a perdere consistenza, piegandosi alle banalità che a volte vengono messe in bocca ai personaggi dei film americani(continue battute tra il protagonista e sua moglie/spia che vanno avanti fino alla fine diventando sconate, discorsi che vorrebbero essere profondi ma che risultano solo ridicoli) e il finale assolutamente prevedibile e in generale la situazione sociale del film è risolta troppo velocemente senza dare particolari spiegazioni al disagio diffuso nella colonia o senza dare nessuna immagine di chi vive in Britannia. Il cast è buono, soprattutto Colin Farrell che è bravo a interpretare un insicuro e confuso uomo in cerca di se stesso, mentre gli altri personaggi sono tratteggiati superficialmente per cui non richiedono qualche particolare abilità nell'interpretarli e, anzi, il personaggio della Beckinsale sembra quasi una caricatura tanto è accanita e aggressiva senza apparente ragione. Insomma, Total Recall è comunque un buon film fantascientifico,soprattutto dal punto di vista estetico, con una buona storia e delle ottime scene d'azione ma fa pensare che se si fosse pensato a dare un pò meno adrenalina allo spettatore e un pò di più di contenuti e spunti di riflessione forse sarebbe stato meglio.
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j kudo
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martedì 21 luglio 2015
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"benvenuti alla rekall"
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Non ricordando bene "Atto di forza" devo dire che questo Total recall , suo remake, non mi dispiace . Da fan di pellicole quali "Minority report" , "Blade runner" e altre dello stesso genere devo dire che il film non si erge a tal livello però non è malvagio. Lo scenario è molto simile ai film sopra citati , l'azione frenetica prevale sui dialoghi , questo è evidentemente il suo maggior difetto. Il cast è ottimo , ho apprezzato soprattutto le performance di Colin Farrel e Kate Beckinsale, nel ruolo della cattiva . La trama è godibile , soprattutto nella prima parte in cui il buon Colin combatte per ritrovare i frammenti della sua identità.
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Non ricordando bene "Atto di forza" devo dire che questo Total recall , suo remake, non mi dispiace . Da fan di pellicole quali "Minority report" , "Blade runner" e altre dello stesso genere devo dire che il film non si erge a tal livello però non è malvagio. Lo scenario è molto simile ai film sopra citati , l'azione frenetica prevale sui dialoghi , questo è evidentemente il suo maggior difetto. Il cast è ottimo , ho apprezzato soprattutto le performance di Colin Farrel e Kate Beckinsale, nel ruolo della cattiva . La trama è godibile , soprattutto nella prima parte in cui il buon Colin combatte per ritrovare i frammenti della sua identità.Gli effetti speciali sono ottimi , visivamente mi ha lasciato una buona impressione . Da vedere senza troppe aspettative
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scrigno magico
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venerdì 12 settembre 2014
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sotto il vestito niente
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In questo film si resta abbagliati per 5 minuti, quelli iniziali. Poi, inesorabilmente, ogni promessa non viene mantenuta, ogni aspettativa viene disattesa. Ciò che colpisce è la costruzione grafica delle scenario, futuristico, cupo, luccicante, rifinito, sttravolgente. Un Blade Runnner ancora più evoluto, dettagliato, sofisticato. Ma attenzione, non il film, solo l'apparenza! Come un tarocco Cinese ben presto ci si rende conto che "il prodotto non è di marca". La trama è cosa risibile, stravista e sentita, ma ogni dettaglio, approfondimento dei personaggi, intrigo, sviluppo o non esiste o non coinvolge, non ci si affeziona ai personaggi, non si palpita per lo scontatissimo finale.
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In questo film si resta abbagliati per 5 minuti, quelli iniziali. Poi, inesorabilmente, ogni promessa non viene mantenuta, ogni aspettativa viene disattesa. Ciò che colpisce è la costruzione grafica delle scenario, futuristico, cupo, luccicante, rifinito, sttravolgente. Un Blade Runnner ancora più evoluto, dettagliato, sofisticato. Ma attenzione, non il film, solo l'apparenza! Come un tarocco Cinese ben presto ci si rende conto che "il prodotto non è di marca". La trama è cosa risibile, stravista e sentita, ma ogni dettaglio, approfondimento dei personaggi, intrigo, sviluppo o non esiste o non coinvolge, non ci si affeziona ai personaggi, non si palpita per lo scontatissimo finale. Bella la scatola ma dentro è vuota! Potreste vederlo già iniziato, partendpo da qualsiasi momento: non vi perdereste praticamente niente. E poi sinceramente sono stufo di cattivoni supertecnologici armati, che si fanno ammazzare come mosche ubriache e che invece di sparare all'eroe di turno mirano sempre a catturarlo, e lui immancabilente si libera col colpettino al fianco... E BASTAAAA! Buono per gli amanti del wrerstling... Forse. Chi ama il cinema si vada a rivedere qualcosa degno di chiamarsi ancora FILM.
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paolp78
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giovedì 28 dicembre 2023
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blockbuster al quadrato
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Questo remake di un blockbuster di successo, tenta in tutti i modi di rendersi accattivante per replicare il successo dell’originale; il risultato è un film totalmente commerciale, superficiale e ben poco studiato.
La trama è per buona parte simile a quella del film del 1990, seppur con qualche variazione, ma la pellicola assomiglia ancora di più ad una moltitudine di altri blockbuster commerciali usciti negli ultimi decenni, con i quali ha in comune la ricerca di elementi di attrazione per il grande pubblico come, molta azione, attori famosi e di richiamo, una trama che pare ingarbugliata e complessa, ma in realtà è più semplice di quanto si creda, infatti assomiglia, discostandosene poco, a quella di tanti altri film commerciali, che siano di fantascienza come questo o di genere diverso, poco importa.
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Questo remake di un blockbuster di successo, tenta in tutti i modi di rendersi accattivante per replicare il successo dell’originale; il risultato è un film totalmente commerciale, superficiale e ben poco studiato.
La trama è per buona parte simile a quella del film del 1990, seppur con qualche variazione, ma la pellicola assomiglia ancora di più ad una moltitudine di altri blockbuster commerciali usciti negli ultimi decenni, con i quali ha in comune la ricerca di elementi di attrazione per il grande pubblico come, molta azione, attori famosi e di richiamo, una trama che pare ingarbugliata e complessa, ma in realtà è più semplice di quanto si creda, infatti assomiglia, discostandosene poco, a quella di tanti altri film commerciali, che siano di fantascienza come questo o di genere diverso, poco importa.
La regia dello statunitense Len Wiseman propone una fotografia patinata che risulta sicuramente adatta al target della pellicola.
Nella parte del protagonista, che nel film originale era di Arnold Schwarzenegger, qui troviamo un convincente Colin Farrell che presenta anch’egli un fisico palestrato che fa la sua figura seppur non paragonabile a quello del campione di bodybuilding. Le parti femminili di rilievo sono due: quella della compagna del protagonista è ricoperta da Jessica Biel, attrice molto dal pubblico americano, ma non certo dotata di particolari abilità come interprete; l’altro ruolo femminile di rilievo è quello della cattiva che nel film originale era interpretato da un’ancora non famosissima Sharon Stone, qui la parte viene notevolmente allungata, divenendo quasi quella dell’antagonista principale, ed è ricoperta da Kate Beckinsale, già diretta da Wiseman nei primi due capitoli della fortunata serie cinematografica “Underworld”. Nel ruolo che sarebbe dovuto essere quello del cattivo di maggior rilievo, c’è Bryan Cranston che se la cava decisamente bene risultando uno dei migliori in scena; si ricorda poi la partecipazione di Bill Nighy in un ruolo rilevante ma con un minutaggio molto basso.
Ben realizzati gli effetti speciali.
Convincenti anche le scene d’azione, sebbene in molte di queste siano coinvolte la Biel e soprattutto la Beckinsale, che sembra uscita da una copertina di Vogue e nella parte dell’inseguitrice implacabile non riesce proprio a destabilizzare o mettere ansia, sempre che questo fosse l’effetto che si voleva ricercare.
Nonostante le scene d’azione e le star hollywoodiane in gran forma, il film non ha anima e ben presto stanca, risultando soltanto ripetitivo e privo di idee.
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pensionoman
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lunedì 4 febbraio 2013
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che orribile spreco!
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Quando il delirio estetico si sposa alla potenza della moderna tecnologia cinematografica, ecco che un classico gioiello viene travisato oltremisura fino a che non ne resta più nulla, nemmeno una pallida ombra. Ebbene si, questo Total recall non ha niente, ma proprio niente, a eccezione del nome, in comune col cult degli anni 90 girato da Paul Verhoeven e interpretato da un ottimo Schwarzennegger, forse nel suo ruolo migliore. Remake essenzialmente stilistico, questo film si riduce a una mera rielaborazione grafica di un po' di idee e ambientazioni rubate ad altri capolavori del classico cinema di fantascienza, da Blade Runner (x le ambientazioni) a Minority Report (x la caccia all'uomo) fino a Star Wars (x la grafica dei droni), ma non ha assolutamente niente che ne faccia la storia.
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Quando il delirio estetico si sposa alla potenza della moderna tecnologia cinematografica, ecco che un classico gioiello viene travisato oltremisura fino a che non ne resta più nulla, nemmeno una pallida ombra. Ebbene si, questo Total recall non ha niente, ma proprio niente, a eccezione del nome, in comune col cult degli anni 90 girato da Paul Verhoeven e interpretato da un ottimo Schwarzennegger, forse nel suo ruolo migliore. Remake essenzialmente stilistico, questo film si riduce a una mera rielaborazione grafica di un po' di idee e ambientazioni rubate ad altri capolavori del classico cinema di fantascienza, da Blade Runner (x le ambientazioni) a Minority Report (x la caccia all'uomo) fino a Star Wars (x la grafica dei droni), ma non ha assolutamente niente che ne faccia la storia. Non solo si distacca completamente dal fascino e dal mistero del suo predecessore (le angosciose domande di Schwarzennegger, il mitico viaggio su Marte, il dramma dell'aria e le macchine antichissime per riattivarla, quella splendida scena finale della mano protesa del protagonista per innescare il meccanismo, per non dire dei drammatici mutanti e la resistenza... Insomma tutto, manca davvero tutto), ma risulta proprio incongruo e incomprensibile, senza una trama degna di tal nome, con una malcelata scopiazzatura delle atmosfere di Jason Bourne, e nulla più... Esile, freddo, fracassone e senza alcun fascino. La noia assale lo spettatore già dopo il primo quarto d'ora (a esser buoni) e si rimpiange subito il pathos e la sanguinosa potenza evocativa del vero, unico, antico Total Recall - Atto di forza. Quest'ultimo nonostante il titolo, non ne é che un giochino da consolle molto ricco di effetti speciali. Nient'altro. Una stella é anche troppo. Che spreco!
saluti
pensionoman
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tatiana micaela truffa
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venerdì 2 novembre 2012
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tanta azione, forse troppa, e poca storia
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In un futuro opprimente, dove solo l'attuale Gran Bretagna e Australia sono rimaste zone vivibili del Pianeta, ogni giorno i coloni (che abitano la parte relativa all'attuale Australia) attraversano il nucleo della Terra per andare a lavorare nell'Unione Federale Britannica.
Effetti spettacolari e tanta azione, dall'inizio alla fine. Forse per coprire la mancana di trama, che si riduce ad una sorta di futuristico Luna Park dove entrando nella tua mente ti fanno vivere una vita che non è la tua, promettendoti di regalarti il passato che desideri.
Caotico fino alla fine, tanto da lasciare col dubbio di dove termini la realtà e cominci la fantasia.
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In un futuro opprimente, dove solo l'attuale Gran Bretagna e Australia sono rimaste zone vivibili del Pianeta, ogni giorno i coloni (che abitano la parte relativa all'attuale Australia) attraversano il nucleo della Terra per andare a lavorare nell'Unione Federale Britannica.
Effetti spettacolari e tanta azione, dall'inizio alla fine. Forse per coprire la mancana di trama, che si riduce ad una sorta di futuristico Luna Park dove entrando nella tua mente ti fanno vivere una vita che non è la tua, promettendoti di regalarti il passato che desideri.
Caotico fino alla fine, tanto da lasciare col dubbio di dove termini la realtà e cominci la fantasia. Nel complesso un buon film, ma ha deluso quelle che erano le mie grandiose aspettative.
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