ultimoboyscout
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domenica 9 agosto 2015
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un calcio al pallone e uno alla vita.
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Il 50enne ex calciatore Patrick Orbéra viene incaricato di un compito improbo: allenare la squadra di calcio di pescatori di una piccola isola bretone e fargli vincere tre partite di fila...ovvero trasformarli in veri calciatori! Per Orbéra, disoccupato e alcolizzato, ciò gli vale il diritto di tornare a frequentare la figlia. In più la vittoria salverebbe la locale fabbrica di sardine, unica fonte di sostentamento dell'isola. Dehan dirige una commedia esistenziale leggerissima a sfondo calcistico con un cast di star francesi di tutto rispetto che interpretano i vecchi compagni di Orbéra. Si ride grazie a una formula che al cinema ha sempre funzionato, ovvero quello della squadra sgangherata e disgraziata, semidilettantistica che riesce a vincere e a infiammare gli stadi, alternando dramma (poco) e commedia (tanta).
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Il 50enne ex calciatore Patrick Orbéra viene incaricato di un compito improbo: allenare la squadra di calcio di pescatori di una piccola isola bretone e fargli vincere tre partite di fila...ovvero trasformarli in veri calciatori! Per Orbéra, disoccupato e alcolizzato, ciò gli vale il diritto di tornare a frequentare la figlia. In più la vittoria salverebbe la locale fabbrica di sardine, unica fonte di sostentamento dell'isola. Dehan dirige una commedia esistenziale leggerissima a sfondo calcistico con un cast di star francesi di tutto rispetto che interpretano i vecchi compagni di Orbéra. Si ride grazie a una formula che al cinema ha sempre funzionato, ovvero quello della squadra sgangherata e disgraziata, semidilettantistica che riesce a vincere e a infiammare gli stadi, alternando dramma (poco) e commedia (tanta). Formula di stampo americano che la Francia fa propria grazie ad un regista versatile che sapeva di far colpo sul pubblico di casa che notoriamente ama le commedie. E al box office d'Oltralpe è stato un vero successo nonostante non aggiunga nulla al genere e non si erga a spot sulla salvezza delle piccole imprese in difficoltà. Ma si lascia guardare pur nella sua estrema semplicità, linearità e prevedibilità, il classico film che si consuma rapidamente e senza troppi pensieri. Nel complesso, però, la pellicola non riesce mai a prendere il volo, la sceneggiatura pecca di originalità e i dialoghi non sono così scoppiettanti, con gli attori più noti, Sy, Elmaleh e Dubosc su tutti, che non riescono a far fare all'opera (e nemmeno a loro stessi) il necessario salto di qualità.
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enzo70
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giovedì 19 giugno 2014
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il calcio fa bene al cinema
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Il calcio è un ottimo soggetto palcoscenico per il cinema; e da fuga per la vittoria in giù ogni volta che si è utilizzato lo sport più popolare del mondo i film hanno avuto un senso. E così è per Dream time, film francese leggero ed intelligente. Un calciatore in crisi viene condannato e come pena alternativa è costretto ad allenare una squadra di calcio di un’isoletta in Normandia. Il carattere irruento del protagonista, l’ottimo Josè Garcia, viene man mano ammansito dai tempi lenti della vita dei pescatori. Ma al centro ci sta l’esigenza di costruire una squadra da far qualificare per i turni preliminari della coppa di Francia, il giudice così ha ordinato. E Orbéra, il nome del protagonista, cerca i componenti della dream team tra i suoi colleghi di una volta, campioni finiti, con storie difficili.
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Il calcio è un ottimo soggetto palcoscenico per il cinema; e da fuga per la vittoria in giù ogni volta che si è utilizzato lo sport più popolare del mondo i film hanno avuto un senso. E così è per Dream time, film francese leggero ed intelligente. Un calciatore in crisi viene condannato e come pena alternativa è costretto ad allenare una squadra di calcio di un’isoletta in Normandia. Il carattere irruento del protagonista, l’ottimo Josè Garcia, viene man mano ammansito dai tempi lenti della vita dei pescatori. Ma al centro ci sta l’esigenza di costruire una squadra da far qualificare per i turni preliminari della coppa di Francia, il giudice così ha ordinato. E Orbéra, il nome del protagonista, cerca i componenti della dream team tra i suoi colleghi di una volta, campioni finiti, con storie difficili. Il risultato di questo lavoro di Olivier Dahan è un film classico da un lato ed innovativo per gli standard del cinema francese dall’altro. Dall’altra parte della Alpi, poi, hanno l’abitudine di rendere sempre omaggio alla loro tradizione inserendo un mostro sacro, in questo caso l’apparizione di Renò. Molto buono il cast, film da vedere per passare un paio di ore divertendosi.
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giovedì 19 giugno 2014
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il calcio fa bene al cinema
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Il calcio è un ottimo soggetto palcoscenico per il cinema; e da fuga per la vittoria in giù ogni volta che si è utilizzato lo sport più popolare del mondo i film hanno avuto un senso. E così è per Dream time, film francese leggero ed intelligente. Un calciatore in crisi viene condannato e come pena alternativa è costretto ad allenare una squadra di calcio di un’isoletta in Normandia. Il carattere irruento del protagonista, l’ottimo Josè Garcia, viene man mano ammansito dai tempi lenti della vita dei pescatori. Ma al centro ci sta l’esigenza di costruire una squadra da far qualificare per i turni preliminari della coppa di Francia, il giudice così ha ordinato. E Orbéra, il nome del protagonista, cerca i componenti della dream team tra i suoi colleghi di una volta, campioni finiti, con storie difficili.
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Il calcio è un ottimo soggetto palcoscenico per il cinema; e da fuga per la vittoria in giù ogni volta che si è utilizzato lo sport più popolare del mondo i film hanno avuto un senso. E così è per Dream time, film francese leggero ed intelligente. Un calciatore in crisi viene condannato e come pena alternativa è costretto ad allenare una squadra di calcio di un’isoletta in Normandia. Il carattere irruento del protagonista, l’ottimo Josè Garcia, viene man mano ammansito dai tempi lenti della vita dei pescatori. Ma al centro ci sta l’esigenza di costruire una squadra da far qualificare per i turni preliminari della coppa di Francia, il giudice così ha ordinato. E Orbéra, il nome del protagonista, cerca i componenti della dream team tra i suoi colleghi di una volta, campioni finiti, con storie difficili. Il risultato di questo lavoro di Olivier Dahan è un film classico da un lato ed innovativo per gli standard del cinema francese dall’altro. Dall’altra parte della Alpi, poi, hanno l’abitudine di rendere sempre omaggio alla loro tradizione inserendo un mostro sacro, in questo caso l’apparizione di Renò. Molto buono il cast, film da vedere per passare un paio di ore divertendosi.
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donni romani
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martedì 25 giugno 2013
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un film sul calcio che gioca la partita della vita
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Concentrato di topoi cinematografici largamente amati dal pubblico "Dream team" è sulla carta l'ennesima variazione sul tema dell'uomo che cade e risorge, sullo spirito di gruppo che supera le difficoltà personali, sul riscatto economico della piccola fabbrica nei confronti della burocrazia, sui luoghi comuni da sfatare sulla noia dei piccoli centri di provincia a così via, ma il successo travolgente avuto in Francia dal film testimonia che ciò che in fieri risultava più che figlio nipote del deja vu cinematografico invece funziona benissimo, diverte e coinvolge grazie a personaggi stravaganti ma irresistibili, ad attori perfetti nella parte, a scene e duetti comici mai volgari o esasperati, e a sentimenti eterni ed immortali come l'amore, l'amicizia, l'orgoglio e la voglia di riscatto.
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Concentrato di topoi cinematografici largamente amati dal pubblico "Dream team" è sulla carta l'ennesima variazione sul tema dell'uomo che cade e risorge, sullo spirito di gruppo che supera le difficoltà personali, sul riscatto economico della piccola fabbrica nei confronti della burocrazia, sui luoghi comuni da sfatare sulla noia dei piccoli centri di provincia a così via, ma il successo travolgente avuto in Francia dal film testimonia che ciò che in fieri risultava più che figlio nipote del deja vu cinematografico invece funziona benissimo, diverte e coinvolge grazie a personaggi stravaganti ma irresistibili, ad attori perfetti nella parte, a scene e duetti comici mai volgari o esasperati, e a sentimenti eterni ed immortali come l'amore, l'amicizia, l'orgoglio e la voglia di riscatto. L'ex campione di calcio Patrick Orbéra è un alcolista che sta per perdere la custodia della figlia e così accetta la proposta del giudice, allenare per tre mesi la squadra di calcio del Molene, isolotto in Bretagna, giunta inaspettatamente alle fasi finali della Coppa di Francia. Alla perplessità iniziale si aggiunge la constatazione che i giocatori locali sono terribilmente scarsi e così Orbéra va alla ricerca dei suoi vecchi compagni, chi perso fra cocaina e donne, chi in carcera per rissa, chi schiavo dei videogiochi e in perenne seduta psicanalitica, chi alla ricerca di una improbabile carriera cinematografica... inutile dire che si ritroveranno tutti sul fazzoletto di terra bretone, chi a a smaltire chili, chi ad innamorarsi della figlia del presidente della squadra, chi a ritrovare l'entusiasmo di giocare a palla - e non a calcio - Le fasi del film sono scandite sulla scaletta eterna della commedia dolce amara, ma è talmente ben giocata questa scaletta fatta di sconforto, entusiasmo, sconfitta e redenzione che nessuno può chiedere di più ad un gruppo di attori che suda si affanna, si diverte e ci diverte come solo le commedie francesi sanno fare, con garbo, eleganza, emozione e ironia. Un film sul calcio che dimentica il calcio per parlare di vita, di sentimenti e di rivincite, e che riconcilia con uno sport troppo spesso ormai solo business nel mondo reale.
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filippo catani
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lunedì 24 giugno 2013
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una gioiosa armata brancaleone
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Un ex importante calciatore francese, una volta appesi gli scarpini al chiodo, non riesce a trovare la propria strada. Prima viene esonerato dal St. Etienne poi radiato dalla televisione e infine non avendo reddito ed essendo incline al vizio della bottiglia gli viene pure revocata la custodia della figlia. Se vorrà riaverla, l'uomo dovrà allenare un piccolo club bretone in cerca di fondi per salvare l'industria ittica locale attraverso il raggiungimento dei 32i di coppa di Francia.
Carina e divertente questa commedia campione d'incassi in Francia e appena uscita (purtroppo) in Italia nella stagione estiva dove passerà praticamente inosservato. Questo è un peccato perchè al netto di una trama buonista e prevedibile (ma a film del genere non si chiede altro che questo) il film è capace di mescolare momenti di sana ilarità a momenti di denuncia sociale sulla situazione dei pescatori e i problemi legati a crisi e occupazione che stanno mordendo le caviglie di tutti i paesi europei.
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Un ex importante calciatore francese, una volta appesi gli scarpini al chiodo, non riesce a trovare la propria strada. Prima viene esonerato dal St. Etienne poi radiato dalla televisione e infine non avendo reddito ed essendo incline al vizio della bottiglia gli viene pure revocata la custodia della figlia. Se vorrà riaverla, l'uomo dovrà allenare un piccolo club bretone in cerca di fondi per salvare l'industria ittica locale attraverso il raggiungimento dei 32i di coppa di Francia.
Carina e divertente questa commedia campione d'incassi in Francia e appena uscita (purtroppo) in Italia nella stagione estiva dove passerà praticamente inosservato. Questo è un peccato perchè al netto di una trama buonista e prevedibile (ma a film del genere non si chiede altro che questo) il film è capace di mescolare momenti di sana ilarità a momenti di denuncia sociale sulla situazione dei pescatori e i problemi legati a crisi e occupazione che stanno mordendo le caviglie di tutti i paesi europei. La gioiosa Armata Brancaleone che il coach riesce a mettere insieme si compone di suoi ex compagni di nazionale alle prese con il difficile passaggio all'età senza calcio: chi si è dato alla droga e alle donne, chi al teppismo, chi alla recitazione e chi purtroppo non riesce a superare i propri complessi esistenziali. Quello che ne esce è una piacevole ora e mezza trascorsa tra improbabili allenamenti (buffissimi i momenti in cui l'ex portiere prova a riciclarsi come bomber), affezionatissimi supporter (splendido il momento del razzo in campo) e l'immancabile storiella d'amore. Insomma non ci meravigliamo che in Francia questa pellicola sia stata accolta con favore anche perchè, oltre alla dinamica sociale, fa venire nostalgia agli amanti del calcio che dovrebbe essere un momento per divertirsi, ritrovarsi e gioire insieme per la propria squadra mentre ormai purtroppo non è più così in un calcio ormai drogato da soldi e interessi e dove l'attaccamento alla maglia non esiste più. La cosa ancora più grave è che anche in periferia o nei campionati giovanili dove si dovrebbe respirare l'atmosfera che si vede nel film assisstiamo invece ad aggressioni nei confronti degli avversari e dei direttori di gara. E' inoltre un peccato che, a differenza di quanto accade in Francia e Inghilterra, il format della nostra competizione non permetta qualche incrocio tra Davide e Golia che in qualche occasione risolvendosi in favore del primo (basti pensare alle finali recentemente ottenute da Millwall e Calais) ci farebbe un po' riconciliare con il vero spirito del calcio.
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