Il sole dentro |
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Un film di Paolo Bianchini.
Con Angela Finocchiaro, Giobbe Covatta, Francesco Salvi, Diego Bianchi, Gaetano Fresa.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Italia 2012.
- Medusa
uscita giovedì 15 novembre 2012.
MYMONETRO
Il sole dentro
valutazione media:
2,71
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il piccolo principedi renato volponeFeedback: 38280 | altri commenti e recensioni di renato volpone |
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domenica 18 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Questo è il fatto storico, il contenuto della Lettera di Yaguine e Fodè e il messaggio che il film vuole trasmettere.
GUINEA, IL GRIDO DELL'AFRICA: AIUTATECI! Il 28 luglio 1999 Yaguine Koïta, 15 anni, e Fodé Tounkara, 14 anni, hanno viaggiato da Conakry, la capitale della Guinea, a Bruxelles, nascosti nel vano del carrello di atterraggio di un Airbus A 330-300 della compagnia belga Sabena. Vestiti con diverse paia di pantaloni infilati l'uno sull'altro, maglioni, giacche e cappelli, ma con dei semplici sandali ai piedi, sono scivolati sotto l'ala, nel piccolo vano delle ruote. Il viaggio si è concluso tragicamente: Yaguine e Fodé sono morti. Di freddo, sicuramente: all'altitudine di crociera di un aereo, la temperatura oscilla tra i -50 e i -55 gradi. O forse di anossia, e cioè a causa del calo di ossigeno distribuito dal sangue nei tessuti, provocato dall'assenza di pressurizzazione in questa parte dell'apparecchio. I corpi sono stati ritrovati all'aeroporto di Bruxelles solo qualche giorno dopo. Oggi di loro resta solo una lettera, custodita nella tasca di uno dei due ragazzi, indirizzata alle "loro eccellenze i signori membri e responsabili dell'Europa". Questo è il testo della lettera scritta da Yaguine e Fodé. Loro eccellenze i signori membri e responsabili dell'Europa. Abbiamo l'onorevole piacere e la grande fiducia di scrivervi questa lettera per parlarvi dello scopo del nostro viaggio e della sofferenza di noi bambini e giovani dell'Africa. Ma prima di tutto, vi presentiamo i nostri saluti più squisiti, adorabili e rispettosi. A tale fine, siate il nostro sostegno e il nostro aiuto, siatelo per noi in Africa, voi ai quali bisogna chiedere soccorso: ve ne supplichiamo per l'amore del vostro bel continente, per il vostro sentimento verso i vostri popoli, le vostre famiglie e soprattutto per l'amore per i vostri figli che voi amate come la vita. Inoltre per l'amore e la timidezza del nostro creatore "Dio" onnipotente che vi ha dato tutte le buone esperienze, la ricchezza e il potere per costruire e organizzare bene il vostro continente e farlo diventare il più bello e ammirevole tra gli altri. Signori membri e responsabili dell'Europa, è alla vostra solidarietà e alla vostra gentilezza che noi gridiamo aiuto in Africa. Aiutateci, soffriamo enormemente in Africa, aiutateci, abbiamo dei problemi e i bambini non hanno diritti. Al livello dei problemi, abbiamo: la guerra, la malattia, il cibo, eccetera. Quanto ai diritti dei bambini, in Africa, e soprattutto in Guinea, abbiamo molte scuole ma una grande mancanza di istruzione e d'insegnamento, salvo nelle scuole private dove si può avere una buona istruzione e un buon insegnamento, ma ci vogliono molti soldi, e i nostri genitori sono poveri, in media ci danno da mangiare. E poi non abbiamo scuole di sport come il calcio, il basket, il tennis, eccetera. Dunque in questo caso noi africani, e soprattutto noi bambini e giovani africani, vi chiediamo di fare una grande organizzazione utile per l'Africa perché progredisca. Dunque se vedete che ci sacrifichiamo e rischiamo la vita, è perché soffriamo troppo in Africa e abbiamo bisogno di voi per lottare contro la povertà e mettere fine alla guerra in Africa. Ciò nonostante noi vogliamo studiare, e noi vi chiediamo di aiutarci a studiare per essere come voi in Africa. Infine: vi supplichiamo di scusarci moltissimo di avere osato scrivervi questa lettera in quanto voi siete degli adulti a cui noi dobbiamo molto rispetto. E non dimenticate che è con voi che noi dobbiamo lamentare la debolezza della nostra forza in Africa. Scritto da due bambini guineani. Yaguine Koïta e Fodé Tounkara. Il film poi, per mandare questo messaggio, usa un'altra storia, il ritorno in africa di un ragazzino abbandonato dall'allenatore di calcio e dell'amico suo del cuore che lo accompagna e fugge da una famiglia violenta. Una storia di cammino attraverso il deserto per 3000 km. Certo chi ha ancora negli occhi il film del national geographic che raccontava l'attraversamento del deserto asiatico sorride all'idea, e sorride anche lo spettatore che vede moltissima ingenuità in tutto il film. Inesperti? non direi vista l'impronta tipo "piccolo principe" data al racconto. Si fa fatica a sopportare troppo semplicioneria e effetti marcatamente pietosisti, ma se si resiste, alla fine del film il messaggio arriva chiaro, secco, pungente, nonostante la "Finocchiaro" che per un ruolo di questo genere è assolutamente inadatta. Arriva e si raccoglie: torniamo un poco sui nostri passi verso il futuro e fermiamoci sotto un albero a pensare alla natura, al mondo quanto è bello, a quanto siamo tutti uguali e al sole che potremmo avere dentro se solo lo lasciassimo brillare invece che lasciarlo morire sotto le spesse coltri della vanità e dell'arrivismo.
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