ciaksiparla
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giovedì 5 aprile 2012
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what if the storm ends and i don't see you?
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Il silenzio della notte, nascondersi nel buio, immeggersi nell'acqua e l'ansimante respiro di chi ha delle vite da salvare mettendo in gioco la sua di vita. Act of Valor un vero film di guerra, un misto tra un film d'azione, un dramma e un documentario. Regia mozzafiato e si fa sempre fatica a capire se si sta giocando ad un videogames o se si sta assistendo dal tutto in diretta. Un film vero, onesto e spudorato. Un mix perfetto di sentimenti ed esplosioni, la guerra è spietata e volontaria, è una scelta e non una condonna. Non ci sono vinti o vincitori, solo persone dentro una uniforme e dietro un mirino pronte a tutto per la loro missione, pacifica o no, giustificata o no.
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Il silenzio della notte, nascondersi nel buio, immeggersi nell'acqua e l'ansimante respiro di chi ha delle vite da salvare mettendo in gioco la sua di vita. Act of Valor un vero film di guerra, un misto tra un film d'azione, un dramma e un documentario. Regia mozzafiato e si fa sempre fatica a capire se si sta giocando ad un videogames o se si sta assistendo dal tutto in diretta. Un film vero, onesto e spudorato. Un mix perfetto di sentimenti ed esplosioni, la guerra è spietata e volontaria, è una scelta e non una condonna. Non ci sono vinti o vincitori, solo persone dentro una uniforme e dietro un mirino pronte a tutto per la loro missione, pacifica o no, giustificata o no. E comunque vada finisce male, ci sono morti, sangue ed espliosioni, si vedono morire amici e nemici o semplici compagni, alcune persone si salvano solo se altre se ne uccidono...e la stessa domanda che ti frulla in testa prima che tutto inizi: "What if the storm ends and I don't see you.."
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[+] non sono del tutto convinto
(di mr.slapstick)
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[+] un vero film di guerra?
(di blackdragon89)
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filippo catani
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lunedì 9 aprile 2012
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spot per l'arruolamento nello us army
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Un gruppo di Navy Seal viene chiamato min azione per cercare di impedire un pericolosissimo attentato organizzato da terroristi ceceni per seminare morte negli USA. Le truppe speciali saranno impegnate in pesanti scontri a fuoco mentre in parallelo si svolge il lavoro di intelligence atto a scovare i terroristi.
Sponsorizzato e in parte prodotto da una nota casa di videogiochi, il film si rivela niente più che una via di mezzo tra un videogame da cinema misto alla propaganda pro Usa come non si vedeva da tempi immemori. Certo sono molto interessanti certe azioni di combattimento riprese in prima persona ma la trama è quanto di più banale ci si possa aspettare tanto che i più avvezzi al genere (e non solo) ne individuano sviluppo e finale già dalle prime battute.
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Un gruppo di Navy Seal viene chiamato min azione per cercare di impedire un pericolosissimo attentato organizzato da terroristi ceceni per seminare morte negli USA. Le truppe speciali saranno impegnate in pesanti scontri a fuoco mentre in parallelo si svolge il lavoro di intelligence atto a scovare i terroristi.
Sponsorizzato e in parte prodotto da una nota casa di videogiochi, il film si rivela niente più che una via di mezzo tra un videogame da cinema misto alla propaganda pro Usa come non si vedeva da tempi immemori. Certo sono molto interessanti certe azioni di combattimento riprese in prima persona ma la trama è quanto di più banale ci si possa aspettare tanto che i più avvezzi al genere (e non solo) ne individuano sviluppo e finale già dalle prime battute. La dedica finale ai "guerrieri della libertà" (cioè l'esercito americano) che lotta per fare dormire all'umanità sogni di gloria richiama alla mente per affinità di gigioneria la dedica al valoroso popolo afgano in Rambo III. Da dimenticare in fretta.
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alessio c.
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sabato 7 aprile 2012
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più battlefield che call of duty...
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Proprio cosi! Chi si aspetta la trasposizione cinematografica degli ultimi "Modern Warfare" resterà deluso: non ci sono i super marines, la cavalleria non è sempre risolutiva e i respawn non esistono......è un film crudo e tutto sommato onesto lontano dalle "americanate" di genere stile "Rambo 8 - Io contro il mondo". L'azione è ottimamente bilanciata e adrenalinica al punto giusto, mentre al contempo strizza l'occhio alla questione familiare in stile "The Unit". Chi di voi si è innamorato delle riprese mozziafiato presentate nel trailer rimarrà a bocca aperta nel rivederle sul grande schermo. Un timore personale risiedeva nel doppiaggio ma devo dire che è stato fatto davvero un buon lavoro.
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Proprio cosi! Chi si aspetta la trasposizione cinematografica degli ultimi "Modern Warfare" resterà deluso: non ci sono i super marines, la cavalleria non è sempre risolutiva e i respawn non esistono......è un film crudo e tutto sommato onesto lontano dalle "americanate" di genere stile "Rambo 8 - Io contro il mondo". L'azione è ottimamente bilanciata e adrenalinica al punto giusto, mentre al contempo strizza l'occhio alla questione familiare in stile "The Unit". Chi di voi si è innamorato delle riprese mozziafiato presentate nel trailer rimarrà a bocca aperta nel rivederle sul grande schermo. Un timore personale risiedeva nel doppiaggio ma devo dire che è stato fatto davvero un buon lavoro. In ogni caso non aspettatevi chissà quali dialoghi: le battute, i discorsi e gli ordini sono schietti, rapidi, pratici, reali come è giusto che siano. Ho un forte dubbio sul fatto che gli attori siano veramente SEALS in servizio attivo (se non altro per necessità di segretezza ma, inevitabilmente, una tale pubblicità ha il suo effetto di presa sul pubblico): sicuramente lo sono stati o sono attori "ben addestrati" dai vari consulenti militari che vedrete sfilare nei titoli in coda al film.
In conclusione, un film visivamente da non perdere (gran lavoro della regia) e sicuramente da vedere ma non credete che sarà tutta azione e urla di giubilo sulla poltrona del cinema perchè l'amarezza resta dietro l'angolo e il magone è in agguato; in questo senso, più adatto ai fan di Battlefield che di Call Of Duty.
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(di mokio)
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olly90
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venerdì 6 aprile 2012
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per quanto crudo, messaggi che elevano l'uomo....
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Se state cercando un film di guerra che vuol però anche passare un messaggio importante, allora Act of Valor è di sicuro il target opportuno. Partendo dalla parte delle riprese, pezzo forte del film, nulla da dire, le riprese dal paracadute e quelle in prima persona durante le azioni sono veramente ben fatte, molto bello e soprattutto, (a mio avviso) il focus sulle modalità di azione dei SEAL, dal fast roping dagli elicotteri all'uscita dal sommergibile.
Il film parte subito con un'azione che non lascia tempo nemmeno per guardare l'ora sull'orologio, nella parte centrale invece c'è un po' di stallo, poi nella parte finale, quella più concitata invece il ritmo riprende a livelli altissimi, trasportando lo spettatore in un turbinio di pura azione, sopratutto con le riprese in prima persona, dove si sente anche il fiato dell'operatore (fighissimo, da prorpio l'idea della fatica.
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Se state cercando un film di guerra che vuol però anche passare un messaggio importante, allora Act of Valor è di sicuro il target opportuno. Partendo dalla parte delle riprese, pezzo forte del film, nulla da dire, le riprese dal paracadute e quelle in prima persona durante le azioni sono veramente ben fatte, molto bello e soprattutto, (a mio avviso) il focus sulle modalità di azione dei SEAL, dal fast roping dagli elicotteri all'uscita dal sommergibile.
Il film parte subito con un'azione che non lascia tempo nemmeno per guardare l'ora sull'orologio, nella parte centrale invece c'è un po' di stallo, poi nella parte finale, quella più concitata invece il ritmo riprende a livelli altissimi, trasportando lo spettatore in un turbinio di pura azione, sopratutto con le riprese in prima persona, dove si sente anche il fiato dell'operatore (fighissimo, da prorpio l'idea della fatica...) fino al momento culminante del sacrificio del tenente, che da la propria vita per salvare i menbri della Sua squadra. Chi come il sottoscritto vuole accostarsi alla vita militare, cercando determnati valori, quali avventura, onore, ma anche legami forti e spirito di sacrificio e dedizione verso un (caro) compagno di squarda bhè, in questo film ne trova una bella quantità, da quando il primo SEAL viene ferito a quando il capitano arrivato come un angelo a salvare l'agente della CIA a quando collaborando con le forze speciali Messicane i feriti vengono trascinati via e messi al sicuro il più in fretta possibile. Ma il pezzo più forte è di sicuro l'ultimo dove viene letta la lettera che il tenete deceduto a lasciato al prorpio figlio, ed è qui che il film lancia i prorpi messaggi, forti molto forti, che nascono come di consueto dopo momenti difficili e tristi che danno poi il via alle riflessioni che rendono grande l'uomo arricchito da nuove esperienze. Nella scena della sepoltura molto bello vedere tutti i compagni e colleghi mettere le proprie spille sulla bara. Anche in un momento drastico, il messaggio da tenere bene a mente è quello che il tenente lancia "non bisogan andarsene come chi col cuore triste e gli occhi pieni di lascrime implora che gli venga concesso ancora un po' di tempo, MA COME UN EROE CHE TORNA A CASA, CANTANTO LA PRORPIA CANZONE!
IN VALOR THERE IS HOPE! a schermo nero con le foto anche dei vigili del fuoco e di tutti quelli che in America ,nel film, (come del resto in ogni altro paese) contribuiscono a mantere l'ordine e proteggere la gente è un momento (quello finale) veramente commovente!
Un piccolo appunto c'è da fare, però. Avrebbero dovuto mettere i sottotitoli durante le conversazioni dei "cattivi".
Infine quindi questo film è sicuramente consigliato per coloro che ,per diversi fini, volgiono saper di più sui SEAL, oppure agli appassionati del genere, che vogliono comunque prendere dei (bei) messaggi.
Bello davvero.
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caramon77
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venerdì 10 luglio 2015
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un eccellente film di guerra
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Capisco i motivi che hanno spinto molti a bocciare questo film, ma l'ideologia non dovrebbe partecipare al voto. A mio avviso è avvincente, istruttivo, mai noioso, lo trovo assolutamente eccellente. Sarei tentato di dare cinque stelle, ma quelle sono riservate ai capolavori. Certamente questo è un film assai ben prodotto, spesso esaltante, un vero must per gli appassionati del genere. Buffo che film assolutamente mediocri, come ad esempio We Were Soldiers, vengano bocciati, sì, ma con garbo, forse per certe presenze illustri, e un prodotto come questo, dove recitano dei non attori (e lo fanno bene assai), dove vediamo tecniche, mezzi e strumenti veri e attuali, dove siamo realmente partecipi dell'azione non venga, per lo meno, considerato assai più che sufficiente.
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Capisco i motivi che hanno spinto molti a bocciare questo film, ma l'ideologia non dovrebbe partecipare al voto. A mio avviso è avvincente, istruttivo, mai noioso, lo trovo assolutamente eccellente. Sarei tentato di dare cinque stelle, ma quelle sono riservate ai capolavori. Certamente questo è un film assai ben prodotto, spesso esaltante, un vero must per gli appassionati del genere. Buffo che film assolutamente mediocri, come ad esempio We Were Soldiers, vengano bocciati, sì, ma con garbo, forse per certe presenze illustri, e un prodotto come questo, dove recitano dei non attori (e lo fanno bene assai), dove vediamo tecniche, mezzi e strumenti veri e attuali, dove siamo realmente partecipi dell'azione non venga, per lo meno, considerato assai più che sufficiente.
Non fatevelo scappare!
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sverin
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giovedì 26 maggio 2016
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finalmente non intriso di falso pacifismo
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E' un buon film di guerra che tiene incollato lo spettatore, scorrevole e non intriso della retorica pacifista; pragmatico, realistico nel contenuto. I terroristi sono la piaga del pianeta, che con i criminali e trafficanti di droga e di migranti rappresentano la vergogna della nostra epoca che per il buonismo ipocrita pacifista ed anche per altro, non vengono combattuti ma addirittura protetti indirettamente da una stampa e da un assetto mediatico masochistico volto sempre a criticare gli Usa e l'Europa e le loro istituzioni specie le militari.E la gente non lo vuol capire che per combattere il male non serve la comprensione o la cultura che darebbe risultati dopo secoli, ma una linea dura, più dura dei criminali che godono della nostra "civilta" progressista ed "evoluta".
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E' un buon film di guerra che tiene incollato lo spettatore, scorrevole e non intriso della retorica pacifista; pragmatico, realistico nel contenuto. I terroristi sono la piaga del pianeta, che con i criminali e trafficanti di droga e di migranti rappresentano la vergogna della nostra epoca che per il buonismo ipocrita pacifista ed anche per altro, non vengono combattuti ma addirittura protetti indirettamente da una stampa e da un assetto mediatico masochistico volto sempre a criticare gli Usa e l'Europa e le loro istituzioni specie le militari.E la gente non lo vuol capire che per combattere il male non serve la comprensione o la cultura che darebbe risultati dopo secoli, ma una linea dura, più dura dei criminali che godono della nostra "civilta" progressista ed "evoluta". Le critiche ridicole del Morandini sono l'esempio più fulgido: lui ritiene "propaganda" perchè i militari Usa combattono e vincono i criminali.Poi, tra l 'altro sono cose successe davvero. Forse se ci fosse stata una storia d'amore tra due soldati maschi , gli avrebbe messo 4 stelle invece di due..!Che epoca triste!!!!
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topinambur
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lunedì 26 novembre 2012
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un fiume d'azione senza film
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Per entusiastica ammissione dello stesso regista (nei contenuti speciali dell'edizione a noleggio) la trama è stata creata per poter collegare missioni-episodio diversissime, svolte in luoghi lontanissimi tra loro, che sono state lo spunto di partenza del film.
E si vede: dialoghi inconsistenti, dove spicca un briefing pre-missione al limite del comico; personaggi di cartone tra cui si distingue a malapena un protagonista. Nei canonici 111 minuti si gira il mondo colpendo tutti i classici nemici USA: il trafficante sudamericano, l'islamico, lo slavo, il terrorista, il messicano, l'immigrato nei tunnel al confine... tutti mischiati insieme eppure frammentati nei vari episodi. Spicca la banalità del piano dei cattivi, ma ancor più la scena di interrogatorio più debole e irrealistica che lo spettatore possa immaginare.
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Per entusiastica ammissione dello stesso regista (nei contenuti speciali dell'edizione a noleggio) la trama è stata creata per poter collegare missioni-episodio diversissime, svolte in luoghi lontanissimi tra loro, che sono state lo spunto di partenza del film.
E si vede: dialoghi inconsistenti, dove spicca un briefing pre-missione al limite del comico; personaggi di cartone tra cui si distingue a malapena un protagonista. Nei canonici 111 minuti si gira il mondo colpendo tutti i classici nemici USA: il trafficante sudamericano, l'islamico, lo slavo, il terrorista, il messicano, l'immigrato nei tunnel al confine... tutti mischiati insieme eppure frammentati nei vari episodi. Spicca la banalità del piano dei cattivi, ma ancor più la scena di interrogatorio più debole e irrealistica che lo spettatore possa immaginare.
Le curatissime sequenze d'azione non sono ben comprensibili, non mancano di scadere nel folklore bellico e il ritmo incalzante ma continuo tende a distrarre. Suggestive diverse riprese, ma abusata e di fatto superflua la soggettiva. Il sonoro è sostanzialmente un susseguirsi di raffiche. Nell'insieme un film grossolano, con grande attenzione per particolari di tattiche, balistica ed equipaggiamenti militari. Assente qualsiasi critica o analisi sulla guerra... come su tutto il resto, d'altronde. Di buono c'è che si può guardare in inglese senza conoscere la lingua e non perdere nulla.
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blackdragon89
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domenica 1 luglio 2012
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una dedica patriottistica che odora di propaganda
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Quando in Costa Rica l'agente della CIA Morales cade vittima del suo stesso incarico e viene sottoposta a tortura, la U.S. Navy richiama dalla vita familiare un plotone della United States Navy SEa, Air and Land forces (SEAL) per una missione di recupero. E mentre l'intreccio rincorre la fabula, nuovi eventi vengono alla luce, dissotterrando scenari più ampi e di inaspettata importanza.
Facendo uso di un espediente che ricorda i percorsi videoludici la squadra anti-terroristica segue i ritmi coperti dalla trama, avanzando solo in presenza di un pretesto fornito da una circostanza esterna. Ciò che ne risulta è un filone narrativo di primo impatto discontinuo, una miscela non amalgamata a dovere a causa anche a un itinerario che poco si presta alle pretese cinematografiche, ben più complicate rispetto ai connotati di un videogame.
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Quando in Costa Rica l'agente della CIA Morales cade vittima del suo stesso incarico e viene sottoposta a tortura, la U.S. Navy richiama dalla vita familiare un plotone della United States Navy SEa, Air and Land forces (SEAL) per una missione di recupero. E mentre l'intreccio rincorre la fabula, nuovi eventi vengono alla luce, dissotterrando scenari più ampi e di inaspettata importanza.
Facendo uso di un espediente che ricorda i percorsi videoludici la squadra anti-terroristica segue i ritmi coperti dalla trama, avanzando solo in presenza di un pretesto fornito da una circostanza esterna. Ciò che ne risulta è un filone narrativo di primo impatto discontinuo, una miscela non amalgamata a dovere a causa anche a un itinerario che poco si presta alle pretese cinematografiche, ben più complicate rispetto ai connotati di un videogame.
Pochi spunti sin dal principio, a cominciare dalla preparazione alle meccaniche in gioco, divisa in due tratti, (rispettivamente la calma familiare del team e la messa in moto del piano sovversivo) sovrapposti a spezzoni alternati che mal si incastrano creando non pochi difetti e rallentando gli ingranaggi dell'insieme. Sopra un montaggio sonoro ripetitivo, si dispongono poi le classiche problematiche belliche incentrate in maniera esclusiva sul tema del ritorno a casa, riportato costantemente come background delle operazioni compiute, e non sufficiente da solo a sostenere tutto il film.
Il plot comincia a ingranare a scatti dopo 30 faticosi minuti, collegando gli eventi tramite deboli appigli. Discreto è il comparto visivo, che rende valide alcune scene, seppure con parecchie inquadrature fin troppo statiche per la dinamicità del mezzo, delinando chiaramente la superficialità del montaggio.
"Act of Valor" si propone di rappresentare le tattiche militari moderne, utilizzando veri e propri ex-militari per le scene di maggiore peculiarità riconoscibili grazie alle caratteristiche visuali in FPS. Una miscela di action e guerra, ma che manca dei presupposti necessari a entrambe le parti, divenendo più un reportage pubblicitario di un videogioco che una mera testimonianza delle azioni di battaglia, contornati per altro da dizionari poco bilanciati e spesso eccessivamente banalizzati. L'effetto propagandistico è evidente, come la presunta superiorità americana, ravvisabile in più di una situazione, che si staglia sull'idealismo del grande schermo in profondo distacco rispetto al realismo ricercato dai metodi adoperati. E così mentre gli elicotteri americani evitano i razzi e i soldati li ricevono in pieno petto senza riportare ferite, le loro nemesi sono ciniche, silenziose e in assenza di un'apparente personalità, venendo a mancare di un'analisi psicologica che meglio avrebbe bilanciato le parti raffigurate.
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turnaround
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domenica 15 aprile 2012
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commercialata allo stato puro
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L'idea di vedere un film annunciato come diverso in quanto girato con strategie militari e soldati veri sembrava eccitante. Purtroppo come bisognava aspettarsi il film è una delusione, non tanto per la storia, che comunque è debole e vista decine di volte, quanto più per le scene di guerra vere e proprie, tanto acclamate quanto brutte. Inizialmente il film non sembra male : è il classico momento di pace prima del casino dove i soldati si trasformano in filosofi grazie a frasi sul senso della vita. Poi l'azione comincia, e comincia bene, ma raggiunge presto uno stato di confusione tale da non distinguere più i buoni dai cattivi, da non distinguere nulla. Questo accade in tre momenti diversi del film dove i soldati arrivano, ammazzano tutti e compiono la missione.
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L'idea di vedere un film annunciato come diverso in quanto girato con strategie militari e soldati veri sembrava eccitante. Purtroppo come bisognava aspettarsi il film è una delusione, non tanto per la storia, che comunque è debole e vista decine di volte, quanto più per le scene di guerra vere e proprie, tanto acclamate quanto brutte. Inizialmente il film non sembra male : è il classico momento di pace prima del casino dove i soldati si trasformano in filosofi grazie a frasi sul senso della vita. Poi l'azione comincia, e comincia bene, ma raggiunge presto uno stato di confusione tale da non distinguere più i buoni dai cattivi, da non distinguere nulla. Questo accade in tre momenti diversi del film dove i soldati arrivano, ammazzano tutti e compiono la missione. Non bastano bei paesaggi e grandi frasi per girare un film di guerra !!
In sostanza film spettacolare, sorprendente in alcuni punti, ma per il resto confuso, scontato e casinista, ad un certo punto arriva la noia, che non credo si possa attribuire ad un film commerciale come questo, destinato ad incassare quanto più possibile grazie ad annunci plateali che come al solito si rivelano delusioni
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